Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1952/1953
Serie C
21-09-1952 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Arsenaltaranto US 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 21. Mazzucco E.[A] 11. Silvestri L. [Ar]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Pietruzzi Mario, Vitto Luigi, Masperi Luigi, Bey Carlo, Mazzucco Ezio, Testa Luciano, Tagnin Carlo, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
ARSENALTARANTO US: Franchin; Tagliamento, Canavesi; Fabrello, Manzella, Ferrari; Bretti, Gavazzi, Silvestri, Tortul, Ferrara. All.: Costantino Raffaele.

Arbitro: Cicardi Gino (Lecco)
Note
Angoli 4-3. Spettatori: 8.000. Incasso: 2.500.000 lire. Giornata calda e ventilata, terreno ottimo. Inizio gara ore 16:00.

Commento
La partita è stata disputata alla maniera forte con interventi sulla palla e sull’uomo assai decisi, costellati da continui falli, ripresi dall’energico direttore dell’incontro. Gli ospiti hanno sovente abusato di questo robusto comportamento al punto da determinare richiami e proteste che hanno finito per inasprire gli animi, provocare duri colpi e contusioni e ripetute interruzioni alle azioni in sviluppo. Complessivamente non è stata una bella competizione quale il pubblico si attendeva. L’acceso ardore combattivo delle due pattuglie ha compromesso la fisionomia dell’incontro che ha rivelato molta acredine nei vari settori e poco contenuto tecnico, determinando una lotta aperta nell’affannosa ricerca del successo senza esclusione di colpi. L’Alessandria ha in parte deluso dopo il brillante comportamento di domenica scorsa. Il lato debole è apparso la mediana ove Vitto è mancato più volte al suo compito. Pietruzzi, che sostituiva Generani, ha palesato gli anni, e Masperi già contuso ad una gamba è stato inferiore al suo normale rendimento. La linea attaccante pure impegnandosi ha deluso. Tre reti, almeno, di cui due con l’estremo difensore battuto, sono puerilmente fallite mentre nell’orgasmo di tentare la via della vittoria sono mancate altre segnature ottenibili con più giudizio e controllo. Gli ospiti prestanti e decisi, lanciati sulle ali dell’entusiasmo per il gran colpo di Sanremo, hanno tentato di ripetere l’affermazione personale e vi sarebbero anche riusciti, se Borriero in eccellente giornata non avesse infranto il loro bel sogno con ottime parate. Comunque gli arsenalotti, che non si sono per niente chiusi in difesa, attaccando anzi con coraggio, debbono essere ben fieri dei tre punti conquistati in apertura delle ostilità in due difficili trasferte e la loro marcia ascensionale si può fin d’ora pronosticare foriera di altri ambiti successi. Infatti la difesa è solida (fin troppo…) e l’attacco veloce e deciso. Iniziano i grigi in vena di grandi cose con Tagnin direttore d’orchestra. Il suo primo tiro finisce per poco a lato, imitato, poco dopo, da Savoini su una punizione battuta dal limite dell’area di rigore. Al 5’ bella azione di Bey, uscita tempestiva di Franchin e tiro conclusivo dell’ala alessandrina a porta vuota che sfiorava il palo. Il Taranto subisce il primo calcio d’angolo, da cui si libera agevolmente; ed ecco ottenere, poco dopo, fulmineo il suo punto. La palla è manovrata da Silvestri, la sospinge all’ala, ritorna al centro mentre Vitto e Bussetti restano tagliati fuori. Borriero non interviene sul pallone debolmente calciato ancora da Silvestri, e così la palla rotola in rete. Dieci minuti dopo, i grigi pareggiano. Azione volante di Tagnin, passaggio e Mazzucco sferra il colpo che batte Franchin. La ripresa vede alternarsi al comando delle azioni offensive i due opposti settori che lottano generosamente ma anche con molto disordine, imprecisione e scorrettezza. Si tenta di passare in qualunque modo senza badare a costruire il tema che possa aprire la strada al successo. Tiri e respinte, assalti e rotture si rinnovano senza interruzione, mischie paurosa si formano nell’estremo settore con uomini travolti a terra e delusioni sempre più vive, mano a mano che il tempo trascorre in queste alterne vicende. Più volte Silvestri e Bretti tentano da soli la via del goal con ben diretti tiri senza superare la bravura di Borriero; e così Testa, Masperi e Savoini cercano, in campo opposto, essi pure senza riuscire, di infrangere l’estrema barriera difensiva degli ospiti che si abbandonano a manifestazioni di tripudio al fischio finale dell’arbitro per l’indiscutibile successo conquistato nella nuova difficile prova. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 22 settembre 1952) TROPPO INCERTA L'ALESSANDRIA PER PIEGARE L'ARSENALTARANTO: 1-1 È stata una partita dura, accanita, «cattiva» come un derby provinciale, senza un attimo di respiro nel gioco, incerta nel risultato fino allo scadere dei novanta minuti. Motivi di prestigio avevano spinto le due squadre a mettere nella lotta tanto accanimento: i pugliesi, reduci da una vittoria a Sanremo, volevano dimostrare con un’altra prova positiva che il risultato di sette giorni fa non era stato soltanto un caso fortunato; i grigi d’altra parte desideravano una vittoria che soddisfacesse il pubblico più di quella – chiara nel punteggio ma non nel gioco – ottenuta domenica scorsa sul Lecce. A conti fatti, l’Arsenaltaranto ha raggiunto il suo obiettivo, mettendo al suo attivo il punto del pareggio e dimostrando qualità di squadra più che notevoli, mentre l’Alessandria ha confermato – in certi casi aggravandole – le incertezze rilevate una settimana fa. La differenza più evidente a favore dei pugliesi si è notata nella preparazione atletica: perfettamente in palla, scattanti e pronti nell’anticipo gli uomini di Costantino; lenti, imprecisi, tardi nei riflessi – salvo qualche eccezione – gli atleti di Neri. Ancora una volta la difesa ha costituito il punto debole della squadra: soltanto il portiere Borriero e stato all’altezza della sua fama, mentre i terzini Bussetti e Gabbiani e il centromediano Vitto hanno stentato assai a tenere sotto il controllo le velocissime ali Bretti e Ferrara e il robusto centravanti Silvestri. Giornata nera, nel modo più completo, per i mediani laterali: l’anziano Pietruzzi, che sostituiva Generani squalificato, non ha retto ad un ritmo di gara superiore alle sue attuali possibilità atletiche, mentre Masperi, sceso in campo in non buone condizioni fisiche per un dolore di origine appendicolare, solo a tratti è entrato nel vivo del gioco apparendo per lunghi periodi l’ombra del bel giocatore che conosciamo. All’attacco le cose sono andate abbastanza bene fin tanto che al solito Tagnin sono bastati il fiato per correre e il coraggio per incassare le entrate dogli esuberanti (fin troppo) difensori avversari. Il biondo interno sinistro ha disputato un gran primo tempo, guidando la controffensiva grigia alla ricerca del goal del pareggio, ma nella ripresa – provato dallo sforzo – si è prudentemente risparmiato, mantenendosi prevalentemente in posizione arretrata. Il gioco di Tagnin ha ricevuto una collaborazione efficace soltanto da Mazzucco, combattivo sgobbone, mentre Bey si è ancora intestardito in un gioco individuale del tutto improduttivo e Testa e Savoini non hanno potuto dare che un apporto limitato date le condizioni di forma ancora sommarie. La cronaca. I primi dieci minuti di gioco vedono l’Alessandria proiettata all’attacco. I grigi al 7’ si vedono deviato in calcio d’angolo un tiro di Bey; il calcio dalla bandierina rimane infruttuoso. Al 12’ su un repentino capovolgimento di fronte l’Arsenaltaranto passa in vantaggio: su uno spiovente di Gavazzi si lanciano contemporaneamente Vitto e Silvestri; il centromediano alessandrino, pressato dall’avversario, fallisce la rovesciata e il centravanti rossoblù può raccogliere e battere Borriero uscito di porta. Due minuti dopo si presenta ai grigi l’occasione per il pareggio su punizione dal limite, ma l’astuto tiro di Tagnin, finisce a lato lambendo il palo. L’Alessandria attacca a tutto spiano e i pugliesi si difendono alla maniera forte provocando le proteste del pubblico e attirandosi numerosi ammonimenti arbitrali. Tuttavia non sono ancora passati dieci minuti dal goal pugliese, che i grigi riescono ad ottenere il pareggio. L’azione è impostata sulla sinistra da Tagnin che lancia Savoini; l’ala sinistra allunga in profondità a Mazzucco che dal contro dell’area di rigore tira e segna. Uno a uno. Sullo slancio l’Alessandria continua ad attaccare e a creare occasioni da rete, ma Bey al 30’ fallisce in modo incredibile il tiro a tu per tu col portiere, riabilitandosi però quattro minuti dopo con un’acrobatica rovesciata di poco alta sulla traversa. Nella ripresa l’Alessandria cala di tono e l’Arsenal assume l’iniziativa mantenendola per quasi tutti i 45’. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 22 settembre 1952) Il nuovo inquadramento della Serie C ha portato, almeno da quanto si può scorgere dalle prime partite, un indubbio giovamento alle cassi sociali delle società. Quanto al gioco, fatte le debite proporzioni, non ci si può lamentare, anche se oggi il cosiddetto big match della C è esistito soltanto per metà, vale a dire nel primo tempo. Il risultato non fa una ruga e rispecchia onestamente i valori delle due squadre, anche se in verità i grigi sono stati più intraprendenti degli arsenalotti. Ma è stata una superiorità ben poco pratica, perché diverse volte i grigi hanno mancato banalmente occasioni facilissime, dopo che la difesa rossoblù era stata aggirata, ed oggi con Franchin, Tagliamento e Canavesio non era impresa facile. Come abbiamo già detto, l’attacco alessandrino è apparso il reparto migliore, ed una lode particolare va alla mezzala sinistra Tagnin, insieme con Mazzucco, Testa e, a tratti, Savoini. L’Alessandria, partita di gran carriera, doveva però incassare subito un gol all’11’ per un malinteso tra Vitto e Bussetti. Il centravanti degli arsenalotti Silvestri, approfittando anche della sorpresa di Borriero, metteva in rete. I grigi reagivano e dieci minuti dopo un intelligente allungo di Tagnin permetteva a Savoini di lanciare Mazzucco che non aveva difficoltà a segnare. La partita entrava qui nel vivo e si deve al polso dell’arbitro Cicardi, che ha diretto ottimamente, se la contesa è rimasta nei binari della regolarità. L’Alessandria continuava ad attaccare, ma senza convinzione, e con disordinata precipitazione. La difesa dell’Arsenaltaranto non aveva così difficoltà ad allontanare i pericoli. La ripresa non presentava nulla di notevole. L’Alessandria continuava ad attaccare, ma i suoi uomini, che non si erano risparmiati nel primo tempo, accusavano la stanchezza. Degli uomini di Costantino da segnalare Silvestri, Ferrara e la difesa in blocco. Il portiere Franchini è stato, inoltre, l’uomo migliore in campo. (Romolo Siena, «La Gazzetta dello Sport», 22 settembre 1952) DOMANI I GRIGI IN TRASFERTA A PISA Le ragioni di un inaspettato pareggio - Provvedere a rinforzare adeguatamente la squadra Sempre così, in casa grigia: quando funziona la mediana, cincischia l’attacco e viceversa; domenica con l’Arsenaltaranto occorrevano le stampelle per sostenere la nostra seconda linea. Pietruzzi e Masperi non apparivano ancora «rodati», il primo assorbito dall’attività di allenatore delle squadre minori, il secondo per avere iniziato in ritardo e senza entusiasmo la preparazione atletica; cose che hanno accentuato la lentezza già rilevata contro il Lecce. Non si dica che Masperi lamentava un leggero stiramento, perché era evidente la mancanza di fiato. Per giunta Vitto, anziché salvare in corner quando era pressato da Silvestri, ha permesso al centrattacco avversario di colpire di striscio la palla mandandola a rotolare nell’angolino sotto gli occhi stupiti di Borriero. Cedendo la linea di sostegno, se Bussetti si è salvato per la sua mobilità, Gabbiani ha accusato lo sforzo nel coprire ala e mezz’ala. Il nostro attacco, non sorretto a tergo, ha lavorato con difficoltà sotto l’azione violenta dei demolitori tarantini; Bey ha insistito nel dimenticare i compagni, e Savoini nelle azioni manovrate non è stato pronto nel tiro. Concludendo, e stato forse un bene che Masperi abbia fallito l’ultimo tiro in zona Cesarini, perché altrimenti non si sarebbe corsi ai ripari nel rinforzare più adeguatamente la squadra. Comunque l’Alessandria non è caduta come la Sanremese, ed il pubblico è pronto a seguire la sua squadra con entusiasmo rinnovato. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 27 settembre 1952) RISULTATI: Empoli-Reggiana 4-1 Livorno-Vigevano 3-1 Maglie-Pavia 1-2 Molfetta-Parma 1-2 Piacenza-Pisa 3-1 Sanremese-Lecce 1-0 Stabia-Sambenedettese 2-2 Venezia-Mantova 0-0 CLASSIFICA: Piacenza 4; Alessandria, Arsenaltaranto, Mantova, Pavia, Venezia 3; Empoli, Livorno, Maglie, Parma, Pisa, Sambenedettese, Sanremese 2; Molfetta, Stabia, Vigevano 1; Lecce, Reggiana 0 Il punto sul campionato Dopo due giornate di campionato vi era Piacenza in vetta alla classifica: seconda vittoria consecutiva per gli emiliani ottenuta battendo il Pisa. Il Pavia, espugnando il campo delle Maglie, si era portata ad un solo punto di distacco dalla vetta, a pari merito con Alessandria, ArsenalTaranto, Mantova e Venezia. Poker di gol rifilato dall’Empoli contro la Reggiana, ultima in classifica insieme al Lecce, sconfitto a Sanremo. Vittoria importante conquistata dal Livorno ai danni del Vigevano.