Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1951/1952
Serie C
30-03-1952 - Giornata: 27 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pavia AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Pietruzzi Mario, Vitto Luigi, Masperi Luigi, Colombo Alfredo, Albertelli Lanfranco, Valentinuzzi Giorgio, Benzi Giuseppe, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PAVIA AC: Lombardi; Burini, Spertini; Braga, Cerri, Mariani; Gottardo, Galbiati, Lavarino, Buratti, Fiorio. All.: Brezzi Giovanni.

Arbitro: Scaramella Ugo (Roma)
Note
Inizio gara ore 15:30.

Commento
ANCHE PER IL PAVIA UN PARI AD ALESSANDRIA: 0-0 La crisi dei grigi, che da oltre un mese non riescono a vincere né in casa né fuori, è apparsa in parte superata nell’accesa partita con il Pavia. Gli ospiti sono stati infatti nettamente dominati specialmente nella ripresa, quando l’intera squadra pavese si è schierata nella sua area a difesa della rete minacciata, riuscendo a portare in salvo il risultato bianco. Gli attaccanti alessandrini – date le circostanze anche mediani e terzini gravitavano sulla prima linea – sono stati attivissimi senza però riuscire a prevalere sulla tenace e ostinata schiera dei difensori granata, tutti a ridosso degli avversari per ostacolarne l’azione risolutiva. Sette calci d’angolo sono stati tirati contro gli ospiti e numerosi calci di punizione hanno aumentato i pericoli per il Pavia ma il portiere Lombardi è sempre riuscito brillantemente a salvarsi, anche per l’imprecisione e l’indecisione nel tiro di Valentinuzzi, Albertelli e Benzi. La mancata vittoria non ha tuttavia deluso i tifosi alessandrini, poiché un vivace risveglio si è verificato in tutti i settori grigi e tutti i giocatori hanno mostrato una più decisa volontà nel gioco, per cui è lecito attendersi un prossimo ritorno al successo, necessario per migliorare la non brillante situazione in classifica. Il Pavia, benché chiuso prevalentemente in difesa, ha confermato le buone qualità tecniche e atletiche dei suoi elementi, palesando chiarezza d’intuito e prontezza anche nelle poche occasioni in cui ha tentato la via del successo. (Giovanni Camagna, «Stampa Sera», 31 marzo 1952) E ancora uno zero a zero. Il terzo consecutivo al Moccagatta. Ma se ne può fare colpa all’Alessandria di oggi? In coscienza bisogna dire no. Quando la fortuna non assiste si può giocare per 45’, sotto il naso del portiere avversario si possono costruire anche azioni tecnicamente buone, si può far gridare due, tre, quattro volte al gol, ma non si segna. È sempre la storia della squadra che fa muro con dieci uomini, che difficilmente lascia lo spiraglio libero, che adopera tutti i mezzi leciti e illeciti soltanto per rompere quello che gli avversari costruiscono. I grigi hanno dato l’anima per vincere, consci dell’importanza della vittoria, ma la dea bendata non è stata dalla loro parte e neanche l’arbitro, impreciso nel distribuire le punizioni, troppo condiscendente sui falli dei pavesi in area. Il primo tempo era stato equilibrato e durante esso il Pavia aveva giocato qualche sua carta senza raggiungere l’obiettivo. È stato nella ripresa che esso ha fatto nel modo più completo il riccio rinunziando deliberatamente alla vittoria. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 31 marzo 1952) DOMANI I GRIGI IN TRASFERTA A LECCO Contro il Pavia l’Alessandria ha seguito l’andazzo delle precedenti partite; e cioè sterilità esasperante del reparto d’attacco, con un Valentinuzzi che non è un centroavanti, una mezz’ala destra (Albertelli) che gioca ala sinistra e col resto nelle stesse condizioni. Cosi che dopo ben 270 minuti di gioco al Moccagatta i grigi non segnano più una rete, e le modeste speranze degli sportivi e dei dirigenti sono andate in fumo. […] Senza la mano a posteriori che ti spinge avanti: o rimani dove sei o semmai indietreggi. Quella mano, i grigi, non l’hanno avuta domenica contro i pavesi che da 21 partite non perdono più, giocando come giocano. Niente di trascendentale se si esclude il fatto che alla squadra di Pavia portano le loro cure alti dignitari federali i grigi – che dopo la débâcle di Varese – abbiamo ritrovati finalmente con la grinta dura, avrebbero anche meritata la vittoria. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 5 aprile 1952) RISULTATI: Crema-Seregno 1-1 Fossanese-Lecco 2-1 Gallaratese-Varese 2-0 Ponte San Pietro-Aosta 0-1 Pro Vercelli-Saronno 3-0 Rivarolese-Biellese 3-1 Sanremese-Savona 5-1 Vigevano-Casale 0-0 CLASSIFICA: Vigevano 41; Pavia, Rivarolese, Sanremese 37; Alessandria 34; Lecco 32; Fossanese 30; Savona 28; Ponte San Pietro 27; Crema 25; Casale, Pro Vercelli 24; Saronno 22; Aosta 19; Biellese 18; Gallaratese, Seregno, Varese 17 Il punto sul campionato Pareggi, senza gol, per le prime due formazioni del torneo: la capolista con il Casale e l’Alessandria con il Pavia che si era fatto raggiungere in classifica dalla Rivarolese, vittoriosa sulla Biellese e dalla Sanremese che aveva sconfitto il Savona. Nella vittoria della compagine vercellese, in serie favorevole, era emersa una grande superiorità nei confronti di una modesta avversaria: mattatore dell’incontro Ariagno autore di una doppietta. La partita di Fossano, dopo una sfuriata iniziale del Lecco, che riusciva a segnare il primo punto, aveva visto il completo dominio della Fossanese. Colpo dell’Aosta, quintultimo, in casa del Ponte San Pietro. Il match salvezza di Gallarate era andato appannaggio dei padroni di casa che avevano battuto il Varese.