Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1951/1952
Serie C
02-12-1951 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lecco AC 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 34. Colombo A.[A], 85. Valentinuzzi G.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Bussetti Luigi, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Albertelli Lanfranco, Colombo Alfredo, Soffrido Luigi Vittorio, Valentinuzzi Giorgio, Benzi Giuseppe, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
LECCO AC: Rigamonti; Origgi, Zannier; Ghedini, Fioroni, Martorelli; Radaelli, Bicicli (II) Armando, Corradi, Luosi, Caprioli. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Longagnani Florindo (Modena)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
I GRIGI ROMPONO (2-0) LA RESISTENZA DEL LECCO Alessandria e Lecco, appaiati al terzo posto in classifica, hanno dato vita ad un incontro emozionante e combattuto dal principio alla fine. I lariani, robusti in difesa e superiori nello scatto, hanno severamente controllato le manovre offensive dei grigi, imponendo a tratti il loro gioco con velocissime azioni di contropiede. Senonché nel momento di concludere, le loro idee chiare e ben precise a metà campo, si sono annebbiate in area di rigore e tutto il lavoro preparatorio è sistematicamente crollato nel tocco finale, o nel lasciarsi sorprendere dalla difesa grigia oppure fallendo il bersaglio quando esso pareva più facilmente raggiungibile. Cosi accadde al 16’ di gioco quando Corradi, giunto davanti alla porta alessandrina mentre Borriero si trovava fuori del pali per un precedente intervento, mancava in pieno il facilissimo successo. A tratti l’Alessandria riprendeva lena e ritornando minacciosa sotto la rete di Rigamonti e più volte Valentinuzzi e Colombo sfioravano il successo, che veniva finalmente raggiunto al 34’. Un potente rinvio di Vitto veniva raccolto da Colombo portatosi al centro ed il pallone, deviato con un preciso colpo di testa, finiva in rete. A pochi minuti dal riposo lo stesso Colombo raccoglieva una punizione calciata da Albertelli, ma la palla colpiva lo spigolo del palo e finiva fuori. La ripresa è stata una lotta dura e continua tra l’attacco neroblù del Lecco e la difesa grigia, lotta resa ancor più estenuante dalle decisioni a volte troppo pignole dell’arbitro Longagnani di Modena. Invano il Lecco ha lanciato tutti i suoi uomini all’assalto della rete difesa da Borriero: questi non ha ceduto, salvando tra l’altro in angolo due pericolosi palloni a fil di palo. Il compito del contrattacco, in questa fase di gioco, è spettato ai grigi che al 88’, a conclusione di un’azione Valentinuzzi-Soffrido, fallivano con Benzi la più facile occasione della giornata. A cinque minuti dalla fine Valentinuzzi veniva atterrato al limite dell’area di rigore. La punizione, battuta dal lato minore destro del rettangolo, creava una intricata mischia. Il pallone perveniva finalmente a Valentinuzzi che la spediva rasoterra in rete, consolidando così la vittoria alessandrina. (Giovanni Camagna, «Stampa Sera», 3 dicembre 1951) L’Alessandria ha vinto bene la sua partita contro il Lecco, una squadra che sa il fatto suo, campione nel colpire di testa, nel gioco alto e nella velocità. Ed ha vinto anche se l’arbitro, con decisioni cervellotiche, ha fatto del tutto per rovinare l’incontro. La partita, malgrado tutto, è filata via liscia per quanto combattuta strenuamente. Unico incidente di rilievo un colpo involontario di Radaelli a Soffrido il quale ha dovuto, per una decina di minuti, cambiare di posto con Savoini. Delle squadre e dei ventidue uomini non c’è da dire che bene, anche se il gioco no né stato molto pregevole. Sarebbe ingiusto fare dei nomi perché tutti hanno dato quanto era nelle loro possibilità. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 3 dicembre 1951) DOMANI I GRIGI IN TRASFERA A SEREGNO All’inizio si dice: «Toh! È un arbitro che fischia poco!». E le cose procedono bene. Ci si accorge poi che ciò era dipeso dal fatto che il fischietto non funzionava. Longagnani è un arbitro che, entrando in campo senza fischietto, farebbe un’ottima figura. Dovrebbe avere un parente, un amico caro che glielo suggerisse… Sì, perché, ottenuto un tono dal fischietto, scatenò bordate di fischi, da mettere in moto un veliero. E se, come coro fischiante, si è ottenuto un ottimo effetto sonoro, come partita scendemmo di molto, per quello che le due squadre campo avrebbero potuto dire. La colpa, poi, si sa, è del pubblico e della società. E Longagnani fischiò parecchie volte per punire non il fallo, non la scorrettezza, ma il pubblico. Se con noi vorrete ricordare qualche azione, vi convincerete. L’anno scorso arbitrò a Sesto San Giovanni, dove i grigi vinsero per uno a zero: anche là, punì il pubblico. Come domenica avrebbe fatto se le zampate di Colombo e di Valentinuzzi non avessero mantenuto le distanze. Pagella dell’incontro: pieni voti a Borriero, Soffrido, Valentinuzzi e Vitto; rimandalo al prossimo incontro Arezzi, rimandato Benzi affinché si prepari meglio sui punti cardinali e sulla posizione delle stelle. Promossi tutti gli altri con menzione onorevole. Bocciato Longagnani, senza possibilità di ripresentarsi. Pensiero dì Pierino: «Domani, a Seregno, metteteci tutto l’impegno». La partita contro il Lecco è stata più emozionante del previsto, in quanto oltre al rimaneggiamento della squadra provocato dall’assenza di Pietruzzi, si è avuto un primo tempo quanto mai incerto per la condotta di gara di Arezzi che, insolitamente fermo, favoriva i contrattacchi degli ospiti. Noi siamo d’avviso che le partite si vincono prima di giocarle, ed in questo caso se l’allenatore Neri non avesse spostato Albertelli, che ha controllato egregiamente il reparto migliore dei nerazzurri formato da Radaelli e Bicicli, a rinforzo della mediana, difficilmente il Lecco avrebbe ceduto l’intera posta. Quella di domenica è stata una partita velocissima, e ad eccezione di Benzi tutti i grigi meritano una parola di plauso. In difesa Borriero, che si rinfranca di partita in partita, ha sventato alcune situazioni pericolose; Bussetti e Vitto sono i tipici difensori sistemisti, mentre Gabbiani è ancora «pesante». Arezzi si è svegliato nella ripresa. Pericolose le ali, ottimo ed immediato fornitore dell’attacco Soffrido; Valentinuzzi. fattosi più sbrigativo, è stato il regista del quintetto di punta. L’arbitro Longagnani, pur senza peccare di imparzialità, si è esibito nel fischiare i falli nel modo più impensato, provocando l’irritazione del pubblico che attendeva da un direttore di gara di Serie A un arbitraggio più serio, a rispetto del regolamento e della disciplina, in quanto anche il regolamento va rispettato. (Andrea Canestri-Ukri, «Il Piccolo», 7 dicembre 1951) RISULTATI: Crema-Savona 5-1 Fossanese-Casale 4-0 Gallaratese-Saronno 0-3 Pro Vercelli-Pavia 1-2 Rivarolese-Ponte San Pietro 1-1 Sanremese-Seregno 1-1 Varese-Aosta 3-2 Vigevano-Biellese 3-1 CLASSIFICA: Sanremese 18; Vigevano 17; Alessandria 16; Ponte San Pietro 15; Lecco, Rivarolese 14; Fossanese 13; Pavia 12; Biellese 11; Crema 10; Casale, Saronno 9; Pro Vercelli, Savona, Varese 8; Gallaratese 7; Seregno 6; Aosta 3 Il punto sul campionato La Sanremese pareggiando la gara contro il Pavia aveva visto assottigliarsi il vantaggio sul Vigevano, ad un punto, che aveva sconfitto la Biellese. Pari tra la Rivarolese e il Ponte San Pietro. Cinquina inflitta dal Crema sul Savona. Rovinosa caduta del Casale sul campo della Fossanese. Preziosa vittoria del Saronno in casa della Gallaratese. Lo scontro salvezza aveva premiato il Varese che aveva sconfitto l’Aosta, fanalino di coda del torneo.