Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1951/1952
Serie C
07-10-1951 - Giornata: 5 - Casale Monferrato - Natale Palli


Casale AS - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 48. Pansa F. [Ca]

Alessandria US Borriero Pietro, Arlandi Luigi, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Soffrido Luigi Vittorio, Albertelli Lanfranco, Valentinuzzi Giorgio, Benzi Giuseppe, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
CASALE AS: Stramignoni; Rosati (II) Domenico, Ferrarotti; Canessa, Menozzi, Ferraris; Operto (I) Giovanni, Pansa, Erba, Gambino, Barberis. All.: Mazzucco Alberto.

Arbitro: Mazzoni Ubaldo (Parma)
Note
Espulsi al 66’ Arlandi [A] e Operto [C] per reciproche scorrettezze. Inizio gara ore 15:00.

Commento
NEL DERBY DELLA SERIE C IL CASALE SCONFIGGE I GRIGI: 1-0 L’Alessandria era attesa alla prova sul campo del Casale; la sconfitta subita quindici giorni fa dai grigi a Sanremo (che le tre vittorie casalinghe non riuscivano a controbilanciare) aveva fatto nascere dei dubbi sulla «tenuta esterna» della squadra. A confronto con i nerostellati casalesi, ancora alla ricerca di un gioco e della formazione migliore, la compagine alessandrina ha nuovamente deluso e i dubbi sorti a Sanremo sono stati confermati. La mediana, questa volta, ammaestrata dalla lezione di Sanremo, ha sostenuto prudentemente più la difesa che l’attacco e la prima linea quindi priva dell’appoggio continuativo di Arezzi e Pietruzzi, si è presto smarrita in un gioco sterile e non ha saputo approfittare dei non infrequenti varchi che si aprivano, specie nel primo tempo, nella difesa casalese. Mentre le ali Soffrido e Savoini sono state praticamente nulle, gli interni Albertelli e Benzi, più il primo che il secondo, hanno svolto, sia pure senza molto ordine, un intenso lavoro di tessitura al quale sarebbe bastato, per dare buoni frutti, l’apporto di un centrattacco degno di questo nome. Ma Valentinuzzi, un «pel di carota» proveniente dai ragazzi dell’Inter, è un ripiego, ed un cattivo ripiego. Si spiega quindi facilmente come l’Alessandria si sia resa assai di rado pericolosa e come di contrapposto il Casale – squadra, come già si è detto, ancora in fase di assestamento – abbia fatto una discreta figura, meritando pienamente la vittoria. Parecchie cose ha ancora da sistemare l’allenatore Mazzucco, in ispecie all’attacco, dove il centravanti Erba stenta a ritrovarsi e la mezzala Barberi, che sostituisce all’ala sinistra l’indisponibile Andena, appare a disagio nel ruolo non suo, ma un decreto telaio di squadra lo si vede già abbastanza chiaramente. L’indovinato spostamento di Rosati a terzino e di Menozzi a centromediano ha dato un’impronta di decisione alla manovra difensiva, mentre la definitiva assegnazione a Ferraris del ruoto di laterale sinistro ha dato fluidità alla manovra d’attacco. Fate che tutti gli uomini siano presto in forma – specialmente il «cervello» Gambino, ieri un po’ annebbiato – e il Casale si farà temere, in casa e fuori. La partita è presto raccontata. Il primo tempo, conclusosi a reti inviolate, registra un pressoché costante equilibrio Subito all’inizio della ripresa, al 5’, il Casale riesce ad andare in vantaggio. L’azione nasce da una avanzata del mediano destro Canessa che serve Erba. Il tiro di testa del centravanti colpisce la traversa e il numero 8 Pansa riprende ancora di testa e segna. La reazione alessandrina non si fa attendere ed è quanto mai rabbiosa. Al 13’ Savoini, fino a quel momento poco attivo, raccogliendo un passaggio di Benzi, spara deciso a rete: Stramignoni è battuto, ma Canessa con una miracolosa rovesciata sulla linea salva la propria rete e si riabilita della poco brillante esibizione della giornata. Cinque minuti dopo il Casale potrebbe raddoppiare il vantaggio ma Erba sbaglia di grosso e quindi al 21’ si ha l’incidente che guasta una partita filata fino a quel momento sui binari della perfetta tranquillità. L’arbitro Mazzoni di Parma, meticoloso sino all’eccesso, dopo aver ammonito una mezza dozzina o poco meno di giocatori, manda agli spogliatoi Operto e Arlandi, rei di un bisticcio verbale e nulla più. La decisione arbitrale, eccessivamente severa, che priva il Casale del migliore attaccante e l’Alessandria di una valida pedina difensiva, toglie interesse ai restanti minuti di gioco. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 8 ottobre 1951) Gioco vivacissimo, fasi alterne per tutto il primo tempo, durante il quale sia i nerostellati che i grigi avrebbero potuto mettere un’ipoteca sul risultato; ma la bravura delle opposte difese, indubbiamente i reparti migliori delle squadre, neutralizzò le puntate offensive degli attacchi, rivelatisi entrambi privi di mordente. Indubbiamente superiore il quintetto ospite, sia per classe dei singoli che per affiatamento, dato che Valentinuzzi ha trovato presto l’accordo con i nuovi compagni, mentre quello locale non «ingrana» ancora a dovere per l’innesto di uomini nuovi e il conseguente spostamento di altri. Difetto comune: la mancanza di tiri a rete. Dal lato spettacolare gli attaccanti grigi si sono imposti, ma solo nelle manovre di avvicinamento: abbiamo notato nella squadra ospite gli stessi difetti della scorsa stagione, nelle gare di trasferta. Un Albertelli classico ma apatico; un Soffrido che si impegna a tratti; Valentinuzzi è quello che si prodiga maggiormente, ma il complesso è privo di temperamento. Banditi i virtuosismi nel gioco dei neri: pochi tocchi e subito la ricerca del compagno libero, ma scarso gioco d’assieme; comunque, più pericolose le azioni di Operto, Pansa e Gambino; non a posto fisicamente Erba, ma combattente tenace; impreciso Barberis. Parità assoluta nel primo tempo. Al 2’ della ripresa la rete; è opera di Pansa, che raccoglie di testa un pallone calciato da Barberis e respinto dalla traversa, segnando imparabilmente. Vana la pressione dei grigi, che si installano per l’intera ripresa in area casalese; qualche rara azione di contropiede potrebbe portare anzi al raddoppio del vantaggio, ma Borriero vigila. Per reciproci falli, l’arbitro Mazzoni, che nel suo complesso ha ben diretto la difficile gara, ha inviato agli spogliatoi al 21’ del secondo tempo Arlandi ed Operto. Si sono distinti fra i vincitori Ferrarotti, Menozzi, Operto e Pansa. I migliori degli ospiti: Vitto, Arezzo, Albertelli e Valentinuzzi. (Nino Cavallo, «La Gazzetta dello Sport», 8 ottobre 1951) Animatori Gambino e Menozzi del gioco nerostellato SCONFIOTTA DI MISURA L'ALESSANDRIA I mille e più tifosi grigi, partiti da Alessandria per venire a Casale con un sacco di speranze, sono ripartiti mogi mogi proprio come i pifferi di montagna. Avevamo in taluni nostri commenti auspicato il ritorno del sereno nel cielo nerostellato, e domenica contro i grigi che, sia detto per inciso, erano primi in classifica, una schiarita è venuta a dare un po’ d’ossigeno all’ammalato Casale che piano piano sembra stia avviandosi verso la convalescenza. Questo primo successo, dopo quattro partite negative, suggerisce istintivamente una domanda: il Casale è guarito del male che l’affliggeva? La squadra con l’indovinata inquadratura ha ritrovato se stessa? Bisogna essere cauti nel rispondere. Il risultato di domenica, uno a zero, conseguito ai danni dell’Alessandria è chiaro come l’acqua di sorgente: si tratta soltanto di vedere in quali proporzioni è stato determinato dai meriti del vincitore e dai demeriti della squadra perdente. Questo è, secondo noi, il punto nero da mutare in bianco. Prima di tutto diremo la verità: il Casale di domenica era ben diverso da quello visto annaspare affannosamente contro il Crema, Sanremo, Varese e Saronno. Manipolata l’ossatura, solleticato dallo spirito campanilistico, spumeggiante d’indimenticabili ricordi, forse un po’ galvanizzato dall’incitamento del pubblico, certo è che il Casale si è trovato, di fronte all’Alessandria, improvvisamente trasformato. C’è poi da passare al crivello la partita giocata dall’Alessandria. Domenica la sua difesa, dalla mediana al portiere, aveva forse la febbre a 40°: ha evitato il portiere Borriero i tiri di Gambino al 3’ e Operto al 21’ del primo tempo; incerti i due terzini che si salvavano sfoggiando un gioco pesante. Ne sentirono le carezze Erba, Pansa, e Gambino; saltuariamente efficienti i tre mediani, specialmente Vitto. Dal gioco sull’uomo è derivata quindi una libertà di movimento per l’attacco casalese, che cercava di sfruttare la situazione al massimo gravando d’un pesante fardello di palloni da rete la porta di Borriero. L’attacco alessandrino, senza essere un «babau», merita qualche riconoscimento. Ha manovrato bene, specialmente al centro e alle ali. Di più forse avrebbe potuto rendere se fosse stato ben sostenuto e ben guardato alle spalle. Si dice che Savoini e Valentinuzzi siano due «castigamatti». A dire il vero a Casale sono stati l’opposto e su di loro c’è poco da raccontare. Le cose più belle della partita sono sbucate dall’attacco nerostellato che ha gareggiato in combinazioni sbrigative e avvedute. Giunti a questo punto possiamo ritornare alla domanda iniziale e rischiare una risposta. Il Casale non è con l’inquadratura di domenica ancora guarito? È un convalescente in cerca di ritrovare se stesso, ma promette di guarire in poco tempo, purché i miglioramenti continuino con lo stesso ritmo. Il Casale ha animosamente tenuto il campo, andando alla riscossa dopo la prima parte dell’incontro. Spronato dal «forza Casale» ha giocato un secondo tempo encomiabile per la prontezza nello sfruttare le occasioni favorevoli per il contrattacco. Esso ha anche, nel finale, impegnato Borriero in alcune non facili parate su tiri di Operto e Pansa, serviti magistralmente da Gambino. I cinque veltri nerostellati si sono elevati di una linea sugli attaccanti avversari, specialmente Gambino instancabile rifornitore di palloni nel primo tempo, accorto temporeggiatore nel secondo per far passare il tempo. Uno a zero non è un punteggio… superlativo, tuttavia non essendo stata una partita provocatrice di sbagli, il Casale ha vinto, e nulla c’è da eccepire sulla regolarità del risultato. Il gol è fiorito in seguito ad un felice colpo di testa di Erba, a coronamento della maggiore pressione esercitata dai nerostellati nella prima fase del secondo tempo. Al 3’ il portiere Borriero, uscito a vuoto, permetteva a Pansa di mandare la palla avuta da Erba in fondo alla rete. Alessandria partiva in quarta, ma non riuscì a cavare un ragno dal buco. Dal suo reparto attaccante non è venuto fuori un tiro degno di menzione. Impreciso lasciò capire che non sarebbe stato capace di sopraffare una difesa coriacea e tenace come quella nerostellata. Alessandria ben presto si è accorta di avere soltanto tre elementi in stato di grazia: Vitto, Savoini, Valentinuzzi, e a loro si è affidata per creare il panico nelle retrovie nerostellate. Ma il loro gioco era troppo saltuario, anche se più volte sono riusciti a portarsi in condizioni di poter tirare sulla porta di Stramignoni (in vena di prodezze questi, confermando le sue doti di guardiano vigile e scattante). Durante l’incontro, Ferrarotti, Menozzi e Rosati non si può negare che abbiano dimostrato un progresso in tutti i sensi. Hanno cercato il collegamento tra uomo e uomo, tra reparto e reparto al fine di rendere armonica attacco. Il debutto di Erba non è avvenuto in condizioni da consentire un esatto responso sull’atleta, apparso veloce e scattante. Erba, tutt’ora con un ginocchio dolorante, ha giocato tuttavia una buona partita impegnando a tutto spiano la difesa avversaria, che contro di lui esagerò in carezze tutt’altro che vellutate, tanto da costringerlo a lasciare il campo per rivedere la fasciatura del ginocchio. La pagella per i migliori nerostellati in campo segna «dieci con lode» per Stramignoni, Rosati che è piaciuto come terzino, Menozzi che brillò come centromediano, Ferrarotti scattante e tempista. Medesimo punteggio a Gambino per il quale sono inutili gli aggettivi lodativi, Pansa, Barberis più a posto all’ala destra, Operto, Ferraris e Canessa in crescendo nel secondo tempo. Una aggiunta particolare a Pansa, che ha saputo risalire speditamente la corrente della buona forma suggellata dalla rete segnata. Tutto considerato, in mezzo a tante situazioni critiche, questa prima vittoria deve incoraggiare i nerostellati a perseverare. Domenica, non occorre dirlo, il Biella deve fare la fine dell’Alessandria. L’ultima parola è per l’arbitro Mazzoni di Parma. Ne ha fatte di tutti i colori, la più grossa è l’espulsione di Operto. (Car., «Il Monferrato», 13 ottobre 1951) VERCELLI-ALESSANDRIA Altro difficile incontro domani per i "grigi" Sabato scorso, nella presentazione del confronto tra nerostellati e grigi, avevamo scritto che sul campo «N. Palli» non c’era posto per i timidi e non si doveva giocare a testuggine. L’Alessandria, ligia alla tradizione che fa diventare conigli gli… orsi, ha mantenuto una tattica difensiva: mediana arretrata ed apatia generale. Della squadra che aveva battuto il Vigevano, non c’è stata neppure l’ombra. Occorre, a malincuore, constatare che fuori casa la nostra squadra si trova troppo a disagio e la stessa linea di sostegno perde il suo smalto e l’attacco, come si era visto a Sanremo, mette a nudo le sue lacune e cioè: le due mezze ali non sono mezze ali atte ad applicare il sistema; il centroattacco non è un centroattacco: potrebbe essere una buona mezz’ala ed al centro, non avendo gioco in profondità, è una pedina sciupata. Il trio centrale si trova quindi fuori dei cardini, di conseguenza si registrano tardivi interventi, tiri imprecisi, incertezze marchiane e sfumano le più belle occasioni da rete. La nostra difesa ha «tamponato» in un arruffio di azioni e le nostre ali non hanno… volato: Soffrido, troppo prudente; Savoini, in preda alla solita precipitazione. Gli sportivi alessandrini hanno continuamente incitato la squadra, perché superasse l’apatia e si sollevasse dalla mediocrità; la buona volontà del nostro pubblico, l’incitamento caloroso, sono caduti nel vuoto: e ciò è grave perché mentre una propaganda a beneficio del sodalizio alessandrino stava trovando consenso nella cittadinanza, proprio i giocatori, con un comportamento incomprensibile, hanno posto i bastoni tra le ruote in un momento quanto mai cruciale. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 ottobre 1951) RISULTATI: Biellese-Crema 5-1 Fossanese-Savona 3-1 Gallaratese-Seregno 0-0 Lecco-Aosta 1-0 Ponte San Pietro-Pavia 1-0 Rivarolese-Varese 1-0 Sanremese-Saronno 4-0 Vigevano-Pro Vercelli 3-1 CLASSIFICA: Sanremese 8; Biellese, Lecco, Rivarolese, Vigevano 7; Alessandria, Ponte San Pietro 6; Fossanese, Gallaratese, Pavia, Savona 5; Casale, Crema, Pro Vercelli, Varese 4; Saronno 3; Seregno 2; Aosta 1. Il punto sul campionato La Sanremese rimane sola in testa alla classifica per la sconfitta patita dall'Alessandria nel derby con il Casale. I liguri hanno dominato il Saronno battendolo 4-0. Ora comandano seguite da un quartetto di squadre tutte, ovviamente, uscite vincitrici dall'impegno di giornata. L'unico pareggio uscito da questo turno di campionato è lo 0-0 con cui Gallaratese e Seregno hanno diviso la posta in palio.