Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1951/1952
Serie C
30-09-1951 - Giornata: 4 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Vigevano AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 40. rig. Soffrido L.[A]

Alessandria US Borriero Pietro, Arlandi Luigi, Gabbiani Mario, Arezzi Giuseppe, Vitto Luigi, Pietruzzi Mario, Soffrido Luigi Vittorio, Albertelli Lanfranco, Valentinuzzi Giorgio, Benzi Giuseppe, Savoini Giulio All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
VIGEVANO AC: Danti; Zucchelli, Piovani; Morin, Princigalli, Resta; Deprati, Golob, Borri, Buzzin, Lulich. All.: Morselli Arrigo.

Arbitro: Rigato Gino (Venezia)
Note
Infortunato all’86’ Benzi [A], spostato all’ala. Angoli: 4-7. Spettatori: 8.000. Cielo coperto, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 15:30.

Commento
Fu un ideale, appassionato abbraccio l’interminabile applauso che salutò i grigi al termine della contesa: un ritrovarsi fra vecchi amici, quasi; per ricominciare a comprendersi. L’amore per la squadra, qui, in uno dei capisaldi del glorioso quadrilatero, è antico e inestinguibile, sa sbocciare violento anche in questi tristi periodi di apparente distacco, aprire il libro dei tanti ricordi… E riappare la stinta maglia dei Baloncieri, Marchina, Ferrari a tessere, su e giù per il campo, la tela dei due punti. Memorie di cento successi con gli squadroni delle grandi città; per una bandiera… Ma chiudiamo le stanche pagine del passato e sfogliamo il taccuino del confronto di oggi fra l’orso alessandrino e i biancazzurri di Morselli. Il successo dell’Alessandria ha le carte in regola; è il frutto di marcata superiorità d’assieme, di una felice impostazione di gioco, di una giornata decisamente favorevole. Lo giustifica, anzitutto, la superlativa prestazione degli uomini della mediana. Questa seconda linea ha cent’anni e più, ma non li dimostra, o non se ne cura. Le prime avvisaglie dell’inverno l’hanno rimessa a nuovo, il clima di ardente battaglia della partita l’ha messa sugli scudi. È fonte di ogni azione manovrata, garanzia di impermeabilità difensiva, raccordo costante ed efficace. L’apporto superiore di Vitto è consistito nelle puntualità dell’intervento, nel rimando imperioso e rassicurante: insuperabile per lo spiccato senso di posizione che lo distingue, inserì nella sua opera motivi costruttivi. I laterali, polmoni e cervello della compagine, si sono superati. E sta forse nel costante loro predominio nei confronti degli interni avversari, il segreto di tutta la partita. Arezzi è il calciatore poderoso di sempre; Pietruzzi coprì metro per metro il terreno: infaticabile e preciso. Vita men dura, di conseguenza, per Albertelli e Benzi; e continue ispirazioni di gioco per il trio di punta. Per Albertelli e Savoini qualcosa di più bisogna pur dire. Il primo è giocatore di classe: lo smarcamento è in lui una dote innata; pronto e preciso nel passaggio, sa anche puntare decisamente a rete. Se ne parlerà spesso lungo tutto il campionato. Savoini ha sbalordito gli stessi suoi ammiratori, insidiosissimo e scattante, ha rivelato notevole padronanza della palla e prontezza di tiro. L’estrema difesa ha rassicurato, nel complesso, chi ne temeva gli sbandamenti del recente passato. L’Alessandria appare dunque una bella squadra, senza dubbia. Le necessita solo, forse, che continui il caldo entusiasmo da cui oggi si è seduta circondata. Lascia in chi la osserva, l’impressione insistente che sia complesso particolarmente sensibile e all’incitamento e all’abbandono. Se continuerà la sua marcia fra comprensione ed affetto e saprà essere temibile, bisognerà pensare anche ad un’Alessandria primeggiante… Di fronte, il Vigevano. Lo si conosceva e si riteneva dovesse ripetere le prove fin qui sostenute, anche in questo duro confronto. È mancato all’attesa e ha rimandato delusi i suoi mille sostenitori accorsi soltanto per incitarlo. Mancava Bossi, squalificato, e lo rimpiazzava nel ruolo Resta. Non può essere questa assenza la totale spiegazione del diminuito rendimento del quadrilatero e della conseguente deficienza odierna del complesso. Bossi è un atleta solido e altamente redditizio, forse il più dotato di classe della compagine; ma Resta l’ha pur ben sostituito, risultando tra i migliori. Gli si può forse rimproverare il non eccessivo entusiasmo con cui conduce le azioni offensive; ma il suo gioco di distruzione non ha avuto pausa, è pur stato efficace. Morini ebbe buoni spunti e nel finale, con Lulich, fu l’unico a sapere ancora con chiarezza ciò che volesse; non ha certo demeritato. Nella terza linea, Princigalli è stato spesso superato, costringendo i terzini d’ala a coprire maggior terreno ed a lasciare incustodite larghe zone pericolose. Fortunatamente, in più occasioni dimostrò calma e coraggio Danti, che si produsse in eccellenti interventi e salvò la sua porta da situazioni non molto allegre. Veniamo all’attacco. De Prati ebbe un bellissimo inizio: corse sovente via lungo la linea dell’out e con arresti improvvisi, scatti ripetuti e brucianti seppe liberarsi più volte del suo guardiano. Lulich, che sul finire cambiò posto con Buzzin, dimostrò molta buona volontà e chiarezza di idee. Borri ebbe la sfortuna di trovarsi di fronte Vitto: tutto qui… Dolenti note per gli interni. Sia Golob che Buzzin non seppero mai inserirsi nel vivo della partita, palesando incredibili ingenuità. Non ripeterono, insomma, la bella prova del confronto con l’Aosta. Indubbiamente torneranno ben presto al rendimento normale: certo, questa deve essere per loro una giornata da dimenticare. Non molto ricca la cronaca. Attaccò inizialmente il Vigevano, ma non tardarono a prendere le redini del gioco i cavalieri della mediana grigia: e fu letteralmente una carica! Suggerì Pietruzzi con un allungo perentorio ad Albertelli; a Savoini, che di testa sorvolò di poco la traversa: 9’, primo avvertimento. Al 12’ ancora Savoini si produsse in un tiro potente, sferrato in piena corsa, che uscì di un soffio a lato. Tornò per poco la palla a metà campo, e si riprese la danza in area biancazzurra. Intorno alla mezz’ora tre consecutivi calci d’angolo indussero a pensare a qualcosa di più concreto: sull’ultimo di questi ebbe la palla e sparò a rete Arezzi, salvò sulla linea Princigalli. Si arriva al 39’, sempre tra il tambureggiante attaccare degli alessandrini. Albertelli, dentro l’aria, lancia verso Valentinuzzi. Princigalli, superato, non poté far altro che arrestare la sfera con la mano: rigore. Soffrido, incaricatosi del tiro, calciò con violenza nell’angolo basso a sinistra di Danti. Tutto deciso… La reazione del Vigevano fu ben controllata con l’arretramento degli interni e il tempo si chiuse così senza nuove azioni. La ripresa vide un susseguirsi di tentativi della squadra ospite, troppo evidente era la frattura creata dall’infelice giornata delle mezze ali. Non ci fu altro che una lunga serie di calci d’angolo. Non ebbe mai la sensazione della pericolosità l’attaccare dei vigevanesi: il più difficile intervento lo ebbe ancora Danti, al 23’, un tuffo in avanti su tiro di Savoini, che strappò l’applauso. Si mise persino Princigalli a tentare la via del goal, ma troppa precipitazione vi fu in ogni offensiva. Il brivido finale lo procurò Buzzin, giungendo in area su un traversone di Borri e indirizzando a rete di testa. Borriero non si lasciò sorprendere, e parò con sicurezza a terra. Un’ultima puntata di Valentinuzzi disse di un’Alessandria sempre presente. Con la chiusura, gli applausi che sapete all’indirizzo dei grigi: a fatica l’altoparlante si face sentire coi risultati della A. Il Vigevano non esce menomato da questa sconfitta. È squadra dura e immediata sarà la sua reazione. Ha avuto di fronte rivali orgogliosi, che sanno il loro passato e non vogliono lo si dimentichi. I suoi tifosi lo sostengono con l’entusiasmo più grande e non li deluderà! (Bruno, «La Provincia Pavese», 2 ottobre 1951) Legata al filo sottile di un’unica rete, ottenuta su calcio di rigore, l’Alessandria è riuscita a portare in porto una preziosa vittoria ai danni del Vigevano che non conosceva ancora sconfitta. La compagine grigia, nel complesso, si è dimostrata degna del successo, mentre la squadra di Masseroni, che ha premuto a lungo durante i due tempi, non ha saputo segnare per la grande imprecisione dei suoi avanti. Dopo innumerevoli azioni, condotte entrambi gli attacchi, si aveva al 40’ l’unica rete della giornata. In area Princigalli fermava decisamente con entrambe le mani il pallone. La massima punizione veniva trasformata da Soffrido con un tiro sulla destra di Danti che tentava, ma inutilmente, di intercettare. Nella ripresa, rotta soltanto a tratti da azioni di alleggerimento condotte da Soffrido e Savoini, si registrava una costante ma vana pressione dei biancocelesti. Fra i vincitori, fatta una citazione particolare per Vitto, che ha neutralizzato veramente il più insidioso avversario, Borri, da segnalare le prove di Borriero, Arlandi, Gabbiani e Arezzi. All’attacco, invece, molto bene Savoini e in ombra Valentinuzzi, anche un po’ dimenticato dai compagni. Passando a parlare del Vigevano, non si può che lodare la prestazione di Zucchelli e Piovani, veramente una coppia invidiabile di terzini, di Princigalli e di Testa che ha degnamente, quest’ultimo, sostituito lo squalificato Bossi. Il portierino Danti, scattante e coraggioso, è senza dubbio in possesso di classe notevole ma sembra si emozioni con eccessiva facilità. Malgrado abbia stroncato decisamente sul nascere il gioco duro, l’arbitraggio di Rigato non è stato affatto convincente. Hanno assistito alla partita più di ottomila persone. (Bruno Wildt, «La Gazzetta dello Sport», 1º ottobre 1951) DOMANI I GRIGI A CASALE Volonterosi e spericolati per infrangere la tradizione Il Vigevano, che viaggiava alla testa della classifica del girone, portato sugli scudi dalla stampa vuoi per il valore intrinseco della squadra, vuoi perché è diretta da Masseroni junior, ha dovuto abbassare bandiera al «Moccagatta», dopo una partita tenacemente combattuta. Numerose erano le bandiere biancocelesti dei vigevanesi, ed i 2.000 sostenitori scesi nella nostra città con la speranza di una vittoria, hanno incitato la squadra fino a quando la partita era alla pari, ammutolendo poi gradualmente nella continuazione dell’incontro, quando si era palesata in realtà più forte la squadra grigia. L’Alessandria è mancata nel trio centrale, in seguito ad un infortunio di Valentinuzzi, e perché i due interni Benzi ed Albertelli, non ancora fisicamente a posto, ritardavano l’esecuzione delle azioni offensive. Savoini e Soffrido sono stati attivissimi, per intelligenza il primo, per potenza il secondo. La retroguardia ha tenuto saldamente e solo Arlandi è apparso nel primo tempo notevolmente fermo; la mediana, quella mediana che ci aveva riportato in Serie A (Arezzi, Vitto e Pietruzzi) ha dominato il campo. Vitto è stato il migliore dei 22 atleti. Indipendentemente dagli errori commessi durante la partita, la squadra alessandrina ha tenuto il campo per tutti i 90 minuti di gioco: finalmente, sotto la guida di Neri, incomincia a fare capolino il gioco di squadra. Occorre tener presente che il Vigevano vantava un attacco che in tre partite aveva segnato 10 reti; e questo reparto, ad Alessandria, non solo non ha segnato, ma neppure ha saputo rendersi pericoloso. I grigi invece, coi due tiri di Soffrido, e quelli di Savoini, Arezzi ed Albertelli, avevano tentato la via della rete più volte. Si può concludere che abbiamo ancora una squadra ed avremo un pubblico sempre più numeroso, che saprà alimentare la passione e la volontà dei «suoi» grigi. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 29 settembre 1951) RISULTATI: Aosta-Seregno 1-1 Crema-Lecco 1-1 Gallaratese-Ponte San Pietro 0-2 Pavia-Rivarolese 2-2 Pro Vercelli-Sanremese 2-2 Saronno-Casale 1-1 Savona-Biellese 1-1 Varese-Fossanese 1-1 CLASSIFICA: Alessandria, Sanremese 6; Biellese, Lecco, Pavia, Rivarolese, Savona, Vigevano 5; Crema, Gallaratese, Ponte San Pietro, Pro Vercelli, Varese 4; Fossanese, Saronno 3; Casale 2; Aosta, Seregno 1 Il punto sul campionato A comandare il campionato, dopo quattro gare, era stata la coppia Alessandria-Sanremese con i liguri che avevano pareggiato in casa della Pro Vercelli che con un’offensiva vigorosa, scatenata negli ultimi quindici minuti di gioco era riuscita a non perdere la gara. Nella quarta giornata ben sette partite sulle nove totali si erano concluse in parità. Saronno e Casale hanno realizzato una rete cadauno. La sfida salvezza tra Aosta e Seregno era terminato con un nulla di fatto e con le due compagini che erano rimaste in fondo alla classifica.