Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1954/1955
Serie B
20-02-1955 - Giornata: 20 - Modena - Comunale


Modena FC - Alessandria US 3 - 2 (1 - 0)
RETI: 41. Malavasi E. [Mo] , 85. Cabas B. [Mo] , 90. Giammarinaro A. [Mo] 54. Marra I.[A], 76. Serone R.[A]

Alessandria US Lena Fausto, Bussetti Luigi, Bosio Bruno, Bagliani Giuseppe, Traverso (I) Luigi, Masperi Luigi, Perin Gastone, Albertelli Lanfranco, Lerici Roberto, Marra Italo, Serone Roberto All.: Marini Nereo

Formazione avversaria
MODENA FC: Panetti; Martinelli, Braglia; Robotti, Lugli, Lodi; Malavasi, Ponzoni, Cabas, Giammarinaro, Scarascia. All.: Magli (I) Renzo.

Arbitro: Famulari Ugo (Messina)
Note
Angoli: 12-0 (4-0). Inizio gara ore 15:00.

Commento
Nel giro di dieci minuti, quelli che mancavano per giungere alla fine dell’incontro, il Modena ha raggiunto l’Alessandria che era passata in vantaggio conducendo per 2-1 e l’ha battuta poi a 30” dal fischio di chiusura. È stata la vittoria della volontà imposta senza riserve e ben collegata a una superiorità tecnica indiscutibile. Come accade sovente in queste circostanze per cui la squadra meno dotata, dopo aver applicato per oltre due terzi dell’incontro il catenaccio, riesce a sorprendere sul contropiede l’avversario, anche oggi ai grigi l’astuta tattica pareva dovesse riuscire appieno. Ma il Modena, ormai è risaputo, non è squadra arrendevole e ha potuto compensare le disgraziate circostanze che derivano appunto dall’ostruzionistica impostazione avversaria e ha colto forse la più significativa vittoria di questo campionato: vittoria che sanziona un’autorevole condotta tecnica opposta alla accorta ma indubbiamente poco spettacolare manovra difensiva della squadra avversaria. Il catenaccio, alla fine, è crollato e il merito spetta a un Modena generoso, forte, equilibrato e nel quale tutti si sono distinti: dal portiere Panetti, che ha parato con sicurezza, restando tradito soltanto dalle fortunose situazioni che hanno determinato i due gol alessandrini; ai terzini Martinelli e Braglia; a una mediana in cui Robotti, Lugli e Lodi sono stati superbi. L’attacco ha messo in luce via via un sorprendente Scarascia e un Ponzoni animatore di ogni azione, mentre il finale ha visto brillare Giammarinaro, Malavasi e Cabas, artefici diretti del successo modenese. Ma è doveroso aggiungere una parola di lode per il bravo allenatore Magli, che ci ha presentato una squadra ben meritevole dei risultati conseguiti al Sud e ben degna di aspirare alla promozione. L’Alessandria ha messo in luce un solidissimo e accorto sistema di copertura; ma non è certo con l’impiego di una difesa a oltranza basato anche su cardini solidi, che si può aspirare a qualche cosa di positivo. Ed è stata una bella fortuna per i generosi ospiti l’aver segnato due anche troppo facili reti; altrimenti il risultato avrebbe maggiormente messo in evidenza il divario esistente oggi fra Modena e Alessandria. Comunque, onore anche agli ospiti che, come dicevamo, hanno sperato di espugnare il campo modenese sino alla fine; ma questa volta la legge sportiva ha applicato senza riserve la sua sentenza a favore dei migliori. Un primo tempo con il Modena continuamente proteso all’attacco – terzini a metà campo – nel tentativo di espugnare la roccaforte alessandrina che crollava soltanto al 41’: lancio lungo di Robotti, deviazione leggera di Bussetti, tocco di Cabas, palla contesa da Lena e Malavasi il quale con leggero tocco di testa aveva la meglio. Nella ripresa l’Alessandria abbandonava momentaneamente il sistema prettamente difensivo e mandava avanti in qualche rara puntata, alternativamente, Lerici, Marra e le due ali. Al 9’, momento di incertezza dei difensori modenesi e Lerici, spostato a sinistra (è sembrato in posizione di fuori gioco), faceva scorrere frontalmente a Panetti una palla che Marra metteva in rete senza difficoltà. Ma le sorprese non erano finite e dopo una divampante sfuriata del Modena, ecco ancora una incursione dei grigi: al 31’, su svirgolata di un modenese, palla a Serone che si infiltrava in area ostacolato da Martinelli; usciva Panetti e si buttava sui piedi dell’attaccante ma la palla rotolava alle spalle e prontamente Serone, disincagliatosi dal groviglio, metteva a segno: 2-1. Anziché demoralizzarsi, il Modena si ergeva ancora più autorevolmente e mandava tutti i suoi uomini all’attacco: mancavano 10’ alla fine e i grigi si preoccupavano di salvare in tutti i modi. Dopo ripetuti angoli (12 a 0 ne conteremo successivamente), Scarascia mandava al centro della linea di fondo e Cabas, pronto, di testa spediva nel sacco; pareggio! A 30” dalla fine, nell’infuriare della offesa modenese, Malavasi girava a Cabas; questi inviava al centro e Giammarinaro pronto segnava di testa il gol decisivo. (Mario Morselli, «La Gazzetta dello Sport», 21 febbraio 1955) A quattro minuti dalla fine il Modena stava perdendo la partita più assurda che mai gli sia prima capitata nel corrente campionato. L’Alessandria che aveva praticamente rinunciato a qualsiasi velleità d’attacco ha tentato nei primi dieci minuti della ripresa di uscire dal suo guscio per vedere di ristabilire le sorti. Il Modena non ci credeva e quando stava per adottare le misure del caso, si è trovato di dover tutto rifare perché Marra a conclusione di una perfetta triangolazione con Masperi e Lerici aveva riportato l’incontro in parità. La partita avrebbe potuto continuare su questo ritmo, ma gli alessandrini paghi dell’inaspettato successo rinchiusero a doppia mandata la loro difesa e toccò ai gialli ad inseguire affannosamente. Nel più bello di questa offensiva il solito Marra a scopo d’alleggerimento spedì un lungo pallone all’unico giocatore in grigio lasciato in avanscoperta: Serone. Costui che è stato il peggiore della compagnia commise un altro svarione non controllando a sufficienza la palla. Per intercettarla uscì precipitosamente Panetti, ma Martinelli che aveva la stessa intenzione gli cascò addosso, sicché il pallone venne fuori pulito in modo tale che Serone non poté evitare di depositarlo nella rete incustodita. A 15’ dalla fine le cose sembrava si mettessero male per il Modena, senonché Lodi oramai arcistufo di vedere i suoi compagni di prima linea giocare a rimpiattino si buttò in avanti e dettò i piani dell’impossibile impresa. Sotto la nuova regia i già attivissimi Cabas, Scarascia, Giammarinaro moltiplicarono le loro energie e finalmente al 41’ ci scappò fuori la palla del pareggio. Rimessa laterale di Lodi, palla a Scarascia che si divincola fra tre alessandrini e riesce a buttare indietro a Cabas. Colpo in testa preciso e pallone in fondo al sacco. Ora è il Modena che vuole di più e tutti i grigi formano una colossale barriera davanti al bravissimo Lena. Ciò nonostante è ancora Scarascia che con un superbo scatto supera le guardie del corpo e traversa. Bosio alla disperata sgambetta Cabas dalla parte opposta. Lo stesso giocatore batte la ineccepibile punizione. Tiro teso a filo di teste; tocca leggermente Bagliani, intervento di Scarascia che devia su Giammarinaro che senza tanto scomporsi butta dentro il gol della meritatissima vittoria. Non c’è altro da dire su questo scontro che ha dimostrato quanto valgano il cuore e la volontà di una squadra nei confronti di certi ibridismi forniti da assurdi chiavistelli. L’Alessandria se avesse giocato aperto probabilmente avrebbe reso di più. Del Modena ottimo il blocco complessivo, in particolar modo Cabas, Lodi, Giammarinaro e Scarascia sono stati i migliori. Ottimo l’arbitro Famulari di Messina. (Giuseppe Sogliani, «Corriere dello Sport», 21 febbraio 1955) L'Alessandria vinceva a quattro minuti dalla fine BEFFA FINALE PER I GRIGI NELL'INCONTRO DI MODENA: 2-3 La paura di vincere ha battuto i grigi a Modena. Questo si sente dire oggi negli ambienti sportivi alessandrini, a commento della strana partita che l’undici di Marini ha perso per 3-2 sul campo emiliano, dopo essere stato in vantaggio per 2-1 sino a quattro minuti dalla fine. La squadra piemontese ha peccato di ingenuità, asserragliandosi nella propria area per difendere l’insperato successo e favorendo così gli avversari. I modenesi, nella confusione indescrivibile che regnava di fronte alla porta di Lena, sono riusciti a trovare lo spiraglio per capovolgere il risultato, costringendo l’Alessandria ad una sconfitta-beffa non certo meritata. I grigi, infatti, hanno infranto le offensive avversarie per quasi tutto il primo tempo; poi, sorpresi da una rete di Malavasi, si sono proiettati all’attacco ed hanno stretto il Modena nella sua area, battendo due volte il portiere Panetti con tiri di Marra e Serone. In questo periodo il Modena, preoccupato di arginare l’offensiva alessandrina, non ha saputo minacciare che raramente la porta avversaria, riuscendo a raggiungere in extremis il pareggio e la vittoria soltanto grazie allo smarrimento verificatosi nelle file dei grigi, emozionati e timorosi per un successo che non si attendevano. Nel rimpianto per l’occasione mancata è una nota lieta per l’undici di Marini il franco comportamento di tutti i giocatori ed in special modo di Bagliani, Bussetti, Marra e Masperi. A quattro minuti dalla fine, quando i grigi dell’Alessandria, che avevano condotto una caparbia partita costruendo azioni su azioni e infrangendo col loro «catenaccio difensivo» ogni attacco avversario, conducevano per due reti ad una, si è avuto d’improvviso il colpo di scena. Gli spettatori, dopo aver stoicamente sopportato le raffiche di vento gelido, cominciavano già a sfollare, quando in quattro drammatici minuti di gioco il risultato si è capovolto. La movimentata partita si è iniziata con azioni alterne, pregevoli, veloci, che si infrangevano sui piedi degli opposti difensori. Poi, poco per volta, la maggior volontà degli alessandrini, schierati in stretta difesa con il numero 4 Bagliani in posizione di difensore volante, cominciava a dominare. I primi 40’ di gioco trascorrevano in parità, poi era il Modena a passare per merito di Malavasi, che deviava di testa in rete un traversone di Scarascia. All’inizio della ripresa i grigi balzavano all’attacco e raggiungevano il pareggio dopo otto minuti con un bel tiro di Marra, che, infiltratosi tra Lugli e Braglia, raccoglieva un preciso passaggio di Lerici e fulminava in rete rendendo vano il disperato tuffo di Panetti. L’undici alessandrino commise in questo momento l’errore di rinunciare agli ulteriori attacchi, lasciando soli tre uomini in posizione avanzata. I canarini intensificarono quindi la loro azione collezionando ben dodici calci d’angolo, ma al 31’ su uno spunto in contropiede, Serone approfittava di un malinteso tra Martinelli e Panetti e infilava nella rete incustodita il secondo pallone alessandrino. A questo punto il Modena si scatenava e l’Alessandria, smarrita, incassava due reti consecutive: al 41’ segnava Cabas, raccogliendo di testa un centro di Lodi, e al 44’ replicava Giammarinaro con una girata al volo su tiro di Cabas. Del Modena sono emersi fra gli altri Ponzoni, Cabas, Robotti e Malavasi. I piemontesi hanno avuto in Bussetti, Marra e particolarmente nell’inesorabile distruttore Bagliani i loro uomini migliori. («Stampa Sera», 21 febbraio 1955) I "GRIGI" A COMO A Modena l’Alessandria ha fatto parlare di sé per aver perduto una partita che a 4 minuti dalla fine conduceva con una rete di vantaggio. I commenti sono stati vivacissimi e quasi tutti si sono scagliati contro la tattica rinunciataria della nostra squadra che già a Pavia, pur strappando un risultato pari, aveva giocato – tecnicamente – al disotto della mediocrità. Occorre considerare che tutte le squadre fuori campo giocano prevalentemente in difesa, ed anche il Como domenica a Pavia ha colto una vittoria pur dopo essere stato dominato per tutto l’incontro. L’allenatore dei grigi non aveva certo pensato, a Modena, che i suoi ragazzi nel giro di 4 minuti potessero subire 2 reti. Nella sua carriera di giocatore Marini, come terzino, ha sempre giocato alla garibaldina, al pari di Caligaris e Cassano: ma i grigi non giocano con lo stesso slancio, ed anche Bussetti – che apparentemente è considerato il più irruento – aspetta sempre a calciare quando ha l’uomo tra i piedi: gli altri subiscono le cariche degli avversari. Albertelli e Masperi sono tecnici che costruiscono e non stroncano, di modo che la retroguardia grigia è più adatta alla difesa ordinata, fuori dell’area di rigore, che non nell’applicazione integrale del «catenaccio». Il gioco di prudenza della nostra squadra è fin troppo notevole nei due interni d’attacco, che giocano arretrati come se applicassero il metodo: crediamo quindi più redditizia per la nostra squadra l’azione offensiva che non quella a testuggine. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 26 febbraio 1955) RISULTATI: Brescia-Lanerossi Vicenza 1-0 Legnano-Parma 3-1 Marzotto-Verona 3-1 Messina-Arsenaltaranto 1-1 Monza-Palermo 2-1 Padova-Salernitana 0-0 Pavia-Como 0-1 Treviso-Cagliari 0-1 CLASSIFICA: Lanerossi Vicenza 30; Legnano, Padova 24; Modena 23; Brescia, Como 22; Marzotto, Messina 21; Arsenaltaranto 20; Parma 19; Monza, Palermo, Pavia 18; Alessandria, Salernitana 17; Cagliari, Treviso 16; Verona 14 MARCATORI: 11 gol: Bassetti (Catania) 10 gol: Rosa (Pavia) 8 gol: Hofling (Pro Patria), Manenti (Catania), Mannucci (Pro Patria) 7 gol: Astorri (Monza), Deprati (Marzotto), Fabris (L.R. Vicenza), Pratesi (Pro Patria), Zecca (Verona) 6 gol: Bettini E. (Brescia), Cabas (Modena), Genero (Fanfulla), Ghiandi (Como), Golin (Cagliari), Lerici (Alessandria), Micheloni (Catania), Pin G. (Pro Patria) Il punto sul campionato Il Catania al successo al termine di una grane prova fisica e di carattere contro il Cagliari: mattatore della gara Bassetti, autore di una doppietta. Il Vicenza vincendo contro il Padova, per merito di Binda aveva scavalcato in classifica la Pro Patria che non era scesa in campo nel match contro l’Alessandria per impraticabilità del campo. Il Verona non era andato oltre il pareggio sul campo del Piombino, fanalino di coda del torneo. Colpo del Brescia opposto al Fanfulla, in rimonta con le marcature di Capelli e Bettini.