Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1953/1954
Serie B
17-03-1954 - Giornata: 20 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Dalla Fontana Emanuele, Garzena Bruno, Nicolazzini Antonio, Giraudo Ernesto, Bagliani Giuseppe, Masperi Luigi, Bey Carlo, Piatto Ottorino, Campi Salvatore, Campagnoli Cesare, Serone Roberto All.: Neri Giacomo

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Uboldi; Donati, Gorlani; Orzan, Fossati, Voglino; Mannucci, Pratesi, Höfling, Chiumento, Danova. All.: Ellena Giacinto.

Arbitro: Gemini Luigi (Roma)
Note
Recupero della gara rinviata per impraticabilità del campo il 14 febbraio 1954. Bella giornata, terreno tipo galoppatoio, ma non indecente» («La Gazzetta dello Sport»). Inizio gara ore 16:30.

Commento
Il pareggio, risultato con cui si è chiusa la partita, produce effetti positivi per entrambe le squadre. La Pro Patria migliora ulteriormente la sua posizione in classifica aumentando il vantaggio su Lanerossi e Como a tre punti ponendo così una forte ipoteca sulla promozione in Serie A; la squadra locale ha insperatamente ricavato un punto da una gara che considerava alla vigilia come persa, stante il divario di forze rispetto all’avversario. La Pro Patria, che pure aveva lasciato negli spogliatoi il terzino Toros, i mediani Frasi e Lavezzari e l’attaccante Pin in vista della trasferta di domenica a Salerno, ha avuto in mano il risultato della contesa più volte ed i suoi attaccanti se avessero insistito, verso la fine del primo tempo avrebbero potuto battere ripetutamente Dalla Fontana. Ma alla mezz’ora di gioco, quando gli alessandrini sembravano aver preso il controllo della situazione, gli ospiti inspiegabilmente riducevano il loro ritmo di gioco forse per obbedire a precise disposizioni di Ellena, il quale mirava a non affaticare i propri giocatori, permettendo all’Alessandria di chiudere i primi 45’ a rete inviolata. Nella ripresa si ebbe la sorpresa di vedere un’Alessandria notevolmente rinfrancata in difesa dopo le incertezze palesate in precedenza, mentre era palese negli ospiti l’intenzione di tergiversare, ritenendosi apparentemente paghi del risultato di parità. La tattica dei grigi, da chiaramente difensiva, diventò più aperta e vi furono tentativi di offesa condotti con bravura sino alla metà campo ma che sotto la porta di Uboldi finivano per essere facile preda di Fossati e Donati, due elementi di primo piano del sestetto difensivo bustocco. In questo periodo sono emerse in modo evidente le manchevolezze del gioco alessandrino sul piano tattico e stilistico; se in difesa, pur con qualche errore dovuto alla mancanza di esperienza di alcuni dei suoi componenti, dimostrava di aver ormai superato la fase critica, i due laterali e l’attacco non sapevano costruire manovre di attacco dove la velocità si accoppiasse al ragionamento ed alla precisione nel tiro. Vi era un’affannosa ricerca dell’azione a sorpresa, ma i rapidi spostamenti di ruolo che ogni giocatore produceva in continuità non davano i risultati sperati. Anzi, era facile per Fossati rompere il gioco confuso, impreciso del suo avversario diretto Campi verso cui erano indirizzati quasi nella totalità i palloni da spedire in rete. Ebbe qualche occasione da rete l’Alessandria (un colpo di testa di Campagnoli che Uboldi neutralizza con un guizzo improvviso dimostrando appieno la sua classe ed un fallito tiro di Bey a porta sguarnita), ma lo sforzo necessario per provocarlo risultò eccessivo rispetto ai risultati ottenuti. Verso la fine della partita, quando ormai l’Alessandria andava rendendosi conto che il pareggio rappresentava una conclusione più che favorevole, la Pro Patria ebbe un ritorno di fiamma. Dal 35’ alla fine, per tre volte, Danova, Pratesi ed Höfling ebbero nei piedi la palla buona per assicurarsi l’intera posta, ma l’imprecisione e la foga – che già nel primo tempo avevano provocato lo svanire di almeno due gol – ancora una volta impedirono la realizzazione. La partita ha quindi avuto, nel punteggio di parità, la conclusione più aderente al suo contenuto. La superiorità tecnica degli ospiti è apparsa indiscussa, ma mai il loro impegno è apparso adeguato alle necessità. L’Alessandria ha dato una prova tecnicamente mediocre, ma va elogiata per la profusione incessante di energie. L’inquadratura attuale della squadra non appare la più indovinata: ad esempio, la sostituzione di Piatto con Lerici e di Campi ed Amateis a Padova potrebbe risultare utile. Bene hanno giocato Dalla Fontana, Garzena, Nicolazzini, mentre gli altri, chi più chi meno, hanno rivelato pecche. Dei bustesi ricorderemo la brillantissima prestazione dei difensori (eccettuata qualche incertezza di Gorlani) e della linea mediana. All’attacco, sempre pericoloso Höfling ed un buon lavoro di interdizione ha svolto Chiumento. Poco ha concluso Danova come d’altra parte anche Pratesi. La Pro Patria comincia il gioco con l’usuale elegantissima manovra, composta da passaggi rasoterra fittissimi che mettono in difficoltà gli avversari. Al 12’ un calcio di punizione di Orzan causa gran confusione nell’area locale e Dalla Fontana libera con difficoltà. È il primo serio pericolo per la difesa grigia. L’Alessandria ha un guizzo al 18’ con un’azione ben condotta: parte da Serone una palla che Bey sfrutta a dovere porgendola a Campi, alle prese con Fossati. Il centravanti non riesce a tirare da pochi passe e Uboldi libera con facilità. Riprende subito dopo il dominio territoriale degli ospiti. Ecco al 20’ il primo palo: Höfling trascina sul lato destro dell’area Bagliani e poi traversa al centro della stessa. Salta Danova prima di Dalla Fontana e la palla sbatte contro la traversale. Pericolo scampato. Al 29’ replica Pratesi, ripete il gioco riuscito ad Höfling e rimette a due passi dalla porta di Dalla Fontana un ben calibrato pallone che Danova colpisce prontamente: palo. C’è al 33’ un gol di Campi, segnato dopo che Gemini aveva fischiato un fallo ai danni di Fossati. Al 44’ Bey può segnare sfruttando un errore di Gorlani, ma sbaglia di qualche metro il bersaglio. Ripresa. Superiorità dei grigi, ma pochi i tiri a rete. All’11’ Bey dà a Campagnoli la palla buona per segnare, Uboldi ferma il tiro di testa ben eseguito dalla mezzala. Si continua al piccolo trotto sino al 39’, quando si risveglia la Pro Patria. Pratesi per un errore collettivo dei grigi è solo a due passi da Dalla Fontana, ma sbaglia incredibilmente. Al 41’ Höfling è solo dinanzi al portiere per un altro «liscio» dei grigi, ma indugia e poi mette fuori. Al 43’ Danova è lanciatissimo a rete, ma alza anche egli sulla traversa. Fischio di chiusura e tutto finisce in applausi. (Giancarlo Carcano, «l’Unità», 18 marzo 1954) È finito in bianco il recupero fra Alessandria e Pro Patria. Un punto che probabilmente farà più piacere ad Ellena che non a Neri, nonostante durante il corso della partita occasioni per segnare se ne siano presentate più ai lombardi che ai piemontesi. La Pro Patria ha giocato animatamente, ma pure con ordine, retrocedendo Danova sulla linea degli interni ed affidando ad Höfling e Mannucci il compito di punte avanzate. La cronaca dirà delle circostanze di gioco che avrebbero consentito ai tigrotti di intascare l’intera posta; ma non dimenticheremo che, nei reparti arretrati blucerchiati, tutti si sono battuti con grande fervore. Elogi a Gorlani in particolare: una grande partita, la sua. In campo grigio, ottimo Garzena e validissimi Dalla Fontana, Bagliani, Campagnoli e Bey. Il peggiore in campo Gemini, i cui errori non si contano. In complesso una squadra, la Pro Patria, ha dimostrato maggior fusione; l’altra non è apparsa, comunque, mediocre. E promette, l’Alessandria, di far meglio. Cenni cronistici. Sorvoliamo sui primi dieci minuti: portieri poco impegnati, scarse emozioni. La Pro Patria cercava soprattutto di conservare il dominio a centro campo, perciò arretrava pure Danova. L’Alessandria fondava sull’improvvisazione i propri attacchi, ma non risolveva, sia per l’imprecisione degli avanti sia per la misurata efficienza di Fossati, Gorlani e Donati. Al 21’ però la Pro Patria iniziava un lungo periodo di supremazia; e coglieva con Mannucci un palo, dopo un servizio di Pratesi. La manovra dei bustesi si sviluppava con intelligenza e culminava al 28’ con una traversa colta da Danova su azione di Orzan-Pratesi, con cross di quest’ultimo e deviazione di testa di Höfling. L’Alessandria reagiva alla pressione dei bustesi, e Bey, al 31’, di testa, impegnava Uboldi. Notevole al 40’ un’intesa Höfling-Mannucci, conclusa con un tiro dell’ala attraverso lo specchio della porta. Altro pericolo per i grigi al 42’, su azione di Chiumento, il quale lanciava Mannucci, costringendo Dalla Fontana ad uscire e Giraudo a salvare precipitosamente. Bey, un minuto dopo, sciupava un’ottima occasione, tirando sul fondo un pallone che meglio avrebbe potuto essere sfruttato da Campi. Ripresa. Al 10’ un calcio di rigore non concesso che basterebbe a consigliare a chi di dovere di mettere il signor Gemini a riposo sine die. Ecco l’azione: Pratesi va via al centro, poi apre su Höfling che scatta libero; ma in due, Bagliani e Giraudo, lo atterrano. Gemini finge di niente. Si fa vivo l’attacco alessandrino e al 12’ è Campagnoli che colpisce di testa un traverso dalla sinistra: blocca Uboldi con sicurezza. Ed è Garzena, davvero bravo, ad alimentare l’offensiva dei grigi fra il 14’ e il 20’. Saltiamo al 39’ per registrare una punizione di Campagnoli, deviata in angolo da Uboldi. Un minuto dopo Campagnoli crossa preciso, ma Bey, di testa, manca il bersaglio. Al 44’ una manovra Pratesi-Höfling-Mannucci è risolta da quest’ultimo, a due passi dalla rete grigia, con un tiraccio altissimo; e lo zero a zero si conferma. (Angelo Rovelli, «La Gazzetta dello Sport», 18 marzo 1954) DOMANI I GRIGI A PADOVA Nell’incontro con la seconda classificata, la Pro Patria sono rientrati Bagliani e Piatto e la partita, pur chiudendosi sullo 0-0, ha tenuto avvinto il pubblico per le appassionanti fasi alterne. Accomuniamo l’undici alessandrino perciò nell’elogio. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 20 marzo 1954) CLASSIFICA: Catania 36; Pro Patria 31; Como, Lanerossi Vicenza 28; Cagliari, Verona 27; Brescia, Marzotto, Modena, Monza, Salernitana 24; Messina, Pavia 21; Alessandria, Fanfulla, Treviso 20; Padova 17; Piombino 16.