Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2008/2009
Lega Pro 2ª Div.
07-06-2009 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Playoff Semifinale


Alessandria US 1912 - Olbia Calcio 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 52. Briano M.[A]

Alessandria US 1912 Servili Andrea, D'Aniello Pasquale, Cozza Fabio, Cammaroto Vincenzo [62. Zappella Giuseppe], Schettino Alberto, Motta Angelo Giovanni [84. Ciancio Simone], Mateos Aparicio Marcelo, Briano Mauro, Buglio Angelo, Rosso Daniele [73. Buelli Daniele], Artico Fabio A disp.:(P) Cicutti Alessandro, Damonte Loris, Longhi Matteo, Pelatti Matteo All.: Foschi Luciano

Formazione avversaria
OLBIA CALCIO: Righi, Gilardi, Collacchioni, Zeoli [71. Testa], Varriale, Cazzola, D'Allocco [62. Bordacconi], Soro, Bussi [76. Volpe], Simoncelli, Giglio. A disp: Rosano, Fedeli, Scalise, Memè. All. Vullo Salvatore

Arbitro: Stefanini Nicola (Livorno) [Donini, Schenone; De Faveri]
Note
Ammoniti: Cozza [A], Buglio [A], Soro [O], Collacchioni [O], D'Aniello [A]. Angoli: 7-5 Recuperi: 1.+ 5. Spettatori: 4.200. Giornata di sole, calda, terreno buono. Inizio gara ore 16.00 QUALIFICATA: Alessandria (per il miglior piazzamento nella stagione regolare).

Commento
AVANTI ALESSANDRIA. SEI IN FINALE Eurogol di Briano i grigi dominano l’Olbia e il 14 e il 21 giocheranno per la C1 con il Como Al 7' nel sette, capolavoro di Briano. Numero magico della magia grigia. Dei ‘grandissimi grigi’, paternità della definizione al presidente Gianni Bianchi. Destinata a tutti i protagonisti «di una partita epica, uno spettacolo come Alessandria non godeva da tempo». Godimento conquistato con sofferenza, perché il secondo posto nella stagione regolare è un aiuto, ma al fischio d’inizio di gara2 è l’Olbia in vantaggio dopo i 90' al Nespoli e la voglia di segnare in fretta e riportare i privilegi dalla parte alessandrina rischia di trasformarsi in frenesia e cozzare contro il muro dei sardi, tatticamente ben messi, anche se la scelta dell’unica punta, Giglio, toglie profondità e pericolosità. Supremazia alessandrina, ma il primo tiro arriva solo al 29' con Rosso, che si gira bene al limite, ma trova Righi pronto. Il desiderio cresce, il Moccagatta è una bolgia. «E noi sapevamo di poterci appoggiare al Moccagatta», sottolinea Fabio Artico, che recupera in extremis e diventa, una volta di più, il valore aggiunto. Desiderio, speranza, la sensazione che potrebbe bastare un episodio, ma la trama non è mai facile da costruire e neppure. Serve una prodezza, uno di quei gol che da solo vale il prezzo del biglietto: al 7’, appunto, quando Buglio va sulla bandierina di sinistra, la difesa intercetta il suo tiro, la palla s’impenna, e Briano, al limite, sa bene che non è da controllare e ragionare. Al contrario, è da calciare subito, mentre ancora è in discesa, destro di collo pieno, nel sette, dove Righi non potrebbe arrivare neppure con l’ascensore. Il gol che manda l'Alessandria alla finale per la C1, nove anni dopo quella al ‘Giglio’ con il Prato. E che, per poco, non la manda in tilt. Perché la gioia è così grande, che per 5' almeno si fatica a ragionare in campo. L’Olbia, però, non ne approfitta, e i grigi si riorganizzano in fretta. Artico ci prova su calcio di punizione, il portiere ci arriva, l’uni - co brivido al 19', sulla staffilata a pelo d'erba di Varriale, dai 20 metri, che esce di poco. L'Alessandria potrebbe chiudere i conti al 24', quando Motta pesca Rosso libero all'altezza del dischetto, ma il portiere si oppone con il corpo a un gol fatto. E, allora, si soffre, anche se i sardi non affondano mai e i grigi accennano anche il contropiede. Potrebbe raddoppiare Zappella, al 36', versione attaccante, tacco e destro che passa sulla traversa. Poi è conto alla rovescia verso la gioia dei quattromila e più. Di una Nord che pensavamo di aver visto meravigliosa e che, ancora una volta, ci ha sorpresi: prima bandierine variopinte perché “ne abbiamo viste di tutti i colori”. Poi solo grigio, perché “è solo grigio il colore del cuore”. Foschi: ‘Grandi interpreti’ Grande interpretazione, per Luciano Foschi. «Già nel primo tempo: dovevamo giocare così, alla squadra avevo chiesto di farli correre, di stancarli. E far girare palla. Lo abbiamo fatto, dopo il gol, a parte 5’ di nebbia, anche molto bene. Interpretazione perfetta, nella ricerca del vantaggio e nella gestione, contro una squadra organizzata. Nei 180’ siamo stati superiori, sarebbe stato assurdo uscire per l’unico tiro subito». Si va avanti, a Como: 14 e poi 21, le ultime tappe verso la C1. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) C'è voluto un eurogol di Briano per aver ragione di un indomito Olbia. Ad un primo tempo confusionario, ha fatto riscontro una ripresa dai toni agonistici elevati, grazie ai padroni di casa, con il recuperato Artico in testa, che avrebbero potuto chiudere in più occasioni la gara. Buglio prima e Rosso poi hanno cercato invano la via della rete nella prima frazione di gioco, ma la difesa sarda ha sempre avuto la meglio. Nella ripresa, al 7' , Buglio batteva dalla bandierina, la sfera veniva ribattuta dalla difesa dell'Olbia, ma dai 30 metri era bravo Briano al volo a mettere nel sette dell'incolpevole Righi. L' entusiasmo sugli spalti dilagava e poi erano proprio i grigi a sfiorare più volte il raddoppio. E l' Olbia? Tanto fumo, ma poco arrosto. Passa quindi l' Alessandria con pieno merito con un pubblico degno di categorie superiori. (Gazzetta dello Sport) Un gran gol di Briano porta l'Alessandria alla finale playoff di C2 e rispedisce a casa un'Olbia solida ma mai pericolosa. I grigi si guadagnano con merito il passaggio all’ultimo turno in cui sfideranno un’altra matricola di lusso, il Como. Foschi conferma il 4-3-1-2, dando fiducia a D'Aniello nel pacchetto arretrato, mentre Motta viene preferito a Buelli. A sorpresa c’è anche Artico, che stringe i denti dopo una settimana tribolata e va a far coppia con Rosso. Vullo schiera i suoi con un 4-4-1-1 con Giglio unico terminale offensivo. La posta è elevata e nel primo quarto d'ora le azioni degne di nota sono davvero poche. Sembra prendere coraggio l'Alessandria che comincia a pressare gli ospiti: Buglio ha due opportunità (20' e 25') ma non le sfrutta a dovere e, nella seconda, si becca pure un meritato cartellino giallo per simulazione in area avversaria. Il primo tiro nello specchio della porta è di Rosso (28') bravo a girarsi in area: conclusione centrale. L'ex della Pro Patria si ripete di testa tre minuti dopo su cross di Artico, sfera di nuovo fuori. L'Olbia comunque è ben messa in campo: squadra arcigna che chiude tutti gli spazi e che fa girare bene palla. Il primo tempo si chiude con un corner non sfruttato a dovere dai grigi, che faticano a prendere in mano le redini del confronto. Al rientro, col vento a favore, l’Alessandria osa di più e al primo affondo passa. E’ il 7', su azione d’angolo e respinta corta della difesa, Briano controlla di petto, mette a terra e con una staffilata di pieno collo manda la sfera a infilarsi sotto l'incrocio dei pali. Il Moccagatta esplode e l’Alessandria rinfrancata prende finalmente coraggio, alzando il baricentro e mettendo a nudo le lacune dell’Olbia. Mateos recupera palloni preziosi e innesca le ripartenze dei compagni. Si fa male Cammaroto, prova a resistere ma deve lasciare spazio a Zappella. I sardi ci provano solo con Varriale da fuori (19'): palla a lato. Svarione della difesa sarda al 25', Rosso ha l'occasione del raddoppio ma tira centrale e Righi respinge. Foschi a ridosso della mezz'ora sostituisce Rosso con Buelli per dare maggiore velocità all'attacco: i grigi legittimano il vantaggio con due conclusioni pericolose da fuori di Buglio e Schettino, poi Foschi si copre togliendo Motta (crampi) e inserendo Ciancio. L'Alessandria controlla bene grazie ad Artico, abile a far salire la squadra: il finale è quasi privo di sofferenze anche perché le forse latitano su entrambi i fronti. Dopo 5’ di recupero, i grigi festeggiano il meritato passaggio in finale. (La Stampa) Entra in sala stampa con gli occhi lucidi dall'emozione il presidente Gianni Bianchi, la tensione sul suo volto è evidente come la soddisfazione per la vittoria. «Tutti grandissimi, tifosi, giocatori, curva: erano anni che non si vedeva uno spettacolo simile in questo stadio». Più di 4000 spettatori, entusiasmo riacceso? «Sì è vero, ognuno di noi ha fatto qualcosa, tanto o poco, affinché tutto questo fosse possibile - replica il patron -. E’ davvero bello che lo stadio fosse al massimo della capienza». Poi il massimo dirigente commenta la partita: «Un match di altri tempi deciso da un grande giocatore. Anche quando ha avuto dei momenti di flessione, Briano ha dimostrato tutta la sua importanza, fuori e dentro il campo». Non ci si può dimenticare di Artico, autore di una grande prova nonostante non fosse al meglio: «Ha dato tantissimo, fatto salire la squadra, lui è importante anche quando va in panchina» sottolinea Bianchi. E' il turno di mister Foschi, ancora in trance agonistica quando si presenta davanti ai taccuini. «Non riesco a connettere. Nel primo tempo la squadra ritengo sia stata grandiosa, poiché ha fatto correre l’Olbia. Il compito era di stancare gli avversari. Tutta la settimana avevamo provato schemi che dovevano portarci al gol, sapevamo che sarebbe stato difficile entrare in area di rigore». Non ha dubbi sulla legittimità del successo l'allenatore: «Alla resa dei conti abbiamo rischiato poco: dopo il gol abbiamo avuto 5-6 minuti di sbandamento e abbiamo dovuto riorganizzarci, poi abbiamo sempre pressato alto. Sono partite che si vincono anche perché si interpretano bene: domenica l'Olbia non aveva legittimato il successo quanto l’abbia invece fatto l'Alessandria nel retour match». Uno sguardo al futuro prossimo che si chiama Como:. «Squadra ben organizzata, sarà una bella battaglia».Fabio Artico è stato stoico, ha resistito fino alla fine nonostante una settimana senza allenamenti. «Ho avuto problemi notevoli, non avevo corso fino a venerdì e ovviamente non ero al cento per cento. Però non potevo mancare: sapevamo di essere una squadra superiore a loro, devo ammettere che l'apporto del Moccagatta è stato fondamentale». Il goleador Mauro Briano è giustamente raggiante ma non perde l’aplomb: «Inutile negarlo, c'era la paura di finire qui il nostro cammino, anche se siamo la squadra che ha fatto vedere le cose più belle in campionato. Contro l'Olbia ne abbiamo vinte tre su quattro, sapevamo che la sconfitta dell'andata non ci stava ma avevamo timore perché nei playoff sono partite particolari». E quell’eurogol? «Non potevo fare diversamente, stoppare quel pallone era difficile, anche se ho detto ai compagni che ho azzeccato un rinvio nella porta avversaria». Poi una riflessione, amara per certi aspetti. «Ci sono due cose che mi hanno dato fastidio: la prima è che molti tifosi piemontesi erano a tifare per i sardi e quindi hanno perso tutti. L'altra è stato l'atteggiamento da piccoli uomini di alcuni avversari». Infine il direttore generale Stefano Braghin esordisce con una battuta dedicata allo striscione «Braghin sindaco» appeso in un palazzo di fronte allo stadio. «Se divento sindaco faccio assessori tutti i giocatori. Scherzi a parte, abbiamo dimostrato di essere più forti di loro che, in pratica, hanno fatto un tiro in porta in 180'. Abbiamo fatto un pezzettino di strada in più, ora ci attende il match col Como, sarà un'altra doppia partita tra due splendide realtà». La ricetta per primeggiare? «Affrontare i match con la serenità e la consapevolezza dei propri mezzi senza pensare che con due pareggi si sale di categoria. Anzi, non voglio proprio sentirne parlare se non magari all'ultimo minuto della seconda partita». (La Stampa)

Playoff Semifinale

Alessandria US 1912 - Olbia Calcio 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

52. Briano M.[A]

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

OLBIA CALCIO: Righi, Gilardi, Collacchioni, Zeoli [71. Testa], Varriale, Cazzola, D'Allocco [62. Bordacconi], Soro, Bussi [76. Volpe], Simoncelli, Giglio. A disp: Rosano, Fedeli, Scalise, Memè. All. Vullo Salvatore

Arbitro: Stefanini Nicola (Livorno) [Donini, Schenone; De Faveri]

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