Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2008/2009
Lega Pro 2ª Div.
18-01-2009 - Giornata: 19 - San Giusto Canavese - Franco Cerutti


Canavese FC - Alessandria US 1912 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 58. Parisi [Ca]

Alessandria US 1912 Servili Andrea, D'Aniello Pasquale, Cozza Fabio, Cammaroto Vincenzo, Ciancio Simone, Longhi Matteo, Briano Mauro [59. Buglio Angelo], Bolla Alec [74. Pelatti Matteo], Mateos Aparicio Marcelo [65. Motta Angelo Giovanni], Artico Fabio, Rosso Daniele A disp.:Buelli Daniele, (P) Cicutti Alessandro, Galli Davide, Volpara Emanuele All.: Iacolino Salvatore

Formazione avversaria
CANAVESE FC: Pozzato, Grillo, Carretto, Pagliarulo, Conrotto, Cristini, Lodi, Ottonello [65. Berger], Ebagua, Federici [65. Abate], Parisi. A disp: Pascarella, Lagnese, Capraro, Fabbrini. All. Sesia Marco

Arbitro: Donati Johannes (Ravenna) [Santuari, Zaninello]
Note
Ammoniti: Artico [A], Mateos Aparicio [A], D'Aniello [A], Pozzato [C], Buglio [A], Motta [A], Carretto [C]. Angoli: 1-1. Recuperi: 1.+ 5. Spettatori: 600. Cielo coperto, terreno ghiacciato e poi allentato, Inizio gara ore 14.30

Commento
L’Alessandria dura solo un tempo a San Giusto, poi capitola ed è terza SALUTI AL PRIMATO, CON RISSA A fine gara tafferugli fuori dallo stadio, cinque tifosi già sanzionati con il Daspo Non basta la sconfitta. Non basta un secondo tempo inconsistente e senza idee, non basta scivolare dal primo al terzo posto, battuti da un Canavese che gioca la ripresa perfetta e l’Alessandria non ci capisce più niente e va in crisi. Il derby che toglie i grigi, dopo mesi, dalla vetta, vive un brutto epilogo: le due tifoserie, separate sugli spalti, vengono a contatto all’uscita, perché una parte dei sostenitori grigi ha già lasciato lo stadio prima del triplice fischio, lanciando palle di neve per contestare prestazione e risultato. Con i ‘blaugrana’ di San Giusto c’è una rivalità recente, che risale a un paio di stagione fa, in D, ma è dura e molto aspra. Da da una prima ricostruzione sarebbe stati un paio di supporter della squadra di casa a provocare la rissa, che coinvolge un gruppetto di persone. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, nel tentativo di sedare lo scontro un agente rimedia un colpo alla testa, con una ferita, medicata sul posto. Fermati e identificati cinque tifosi, tre sono dell’Alessandria, due del Canavese, per tutti è già scattato il Daspo, il provvedimento che vieta l’accesso agli stadi. Le due società non dovrebbero rischiare squalifiche, ma il pericolo di un’altra multa, pochi giorni dopo quella, contestatissima, per i cori ‘razzisti’ nei confronti di un giocatore del Carpenedolo, certo non aiuta la posizione dell’Alessandria, che venerdì, a Coverciano, aveva protestato per il trattamento, troppo penalizzante, subito dai direttori di gara nel girone di andata. Domani si saprà se, oltre ai divieti per i tifosi, ci saranno conseguenze anche per i due sodalizi. Per ora, l’unica conseguenza per i grigi è l’arrivederci - perché speriamo che sia solo un arrivederci - al primo posto. A preoccupare non è tanto essere scivolati al terzo posto, perché il primato dista solo due punti, ma è il modo in cui è successo, una squadra che fatica a fare gioco, quando ci riesce, comunque, manca di continuità e non finalizza, come nel primo tempo, e nel secondo subisce, quasi impassibile, l’atteggiamento tattico vincente di un avversario che si schiera con il rombo e con Parisi, il vertice alto, che imperversa senza che nessuno lo contrasti. Avrebbe dovuto farlo Longhi, almeno così nei pensieri di Salvatore Iacolino, ma è soluzione riduttiva e, comunque, limitata e limitante, se non si tiene in considerazione anche il fatto che i movimenti di Parisi sono ‘sincronizzati’ con quelli di Conrotto e Ottonello. Arginabili con due esterni di spinta, ma se invece, i due esterni grigi, non spingono, per scelta o per imposizione, ecco che un formazione brava nelle ripartenze va a nozze. Senza contare che Artico, in quella posizione, oggi aiuta poco: meglio sarebbe prima punta con Rosso seconda punta a aprire gli spazi. Appunti di un gioco che fu e che si è fermato a Olbia. Ma un campionato dura 34 giornate e non solo le 17 dell’andata (Il Piccolo - Mimma Caligaris) Entrata al Cerutti da capolista, l’Alessandria ne esce in terza posizione e un po’ ridimensionata. E’ brutta la sconfitta per l'Alessandria contro il Canavese, non tanto per il punteggio quanto per il «non gioco»: a un primo tempo così così, fa seguito una ripresa nella quale i grigi sono in balìa totale dell'avversario. Squadra giù atleticamente e con poche idee. Iacolino ha giocatori un po’ spremuti, ma non cambia uomini e alla fine dirà: «Da un po' di tempo, qualunque sostituzione faccia non sortisce nulla di importante». Una frase sibillina, che evidenzia le difficoltà di un team che non trova varianti al rigido schieramento 4-4-2.A San Giusto in difesa rientra Cozza dopo la squalifica e a centrocampo Bolla riconquista la maglia di titolare, ma è l’intero gruppo a far fatica. Longhi da centrale di centrocampo s’incarica anche della marcatura di Parise, che però si rivelerà una costante spina nel fianco. Il Canavese invece, rispetto al match con l'Olbia, adotta un brioso 4-3-1-2 con Parisi dietro le punte.Nel primo tempo gli spazi per osare ci sarebbero anche e la fascia buona sembra essere quella di sinistra: Ciancio cerca di buttarcisi dentro con il supporto di Bolla anche se il numero tre ha difficoltà nel saltare l'uomo nell'uno contro uno. Sul fronte opposto il Canavese ha in Parisi l'uomo in più, quello che può essere risolutivo con l'ultimo passaggio: i blaugrana però si affidano ai lanci lunghi favorendo la retroguardia ospite. Se la difesa tiene, l’attacco risulta «non pervenuto»: lo si intuisce anche dal nervosismo di Artico, esageratamente propenso alle proteste tanto da beccarsi l'ammonizione.Nella ripresa ecco le disattenzioni fatali, soprattutto nella zona nevralgica del campo. Ci vuole un gran Servili su Federici per evitare la capitolazione, ma il black-out alessandrino porta al gran gol di Parisi, complice un errato rinvio di Mateos Aparicio. Giusto premio a un Canavese decisamente sugli scudi. Allora Iacolino prova a cambiare: fuori Briano, in ombra, per Buglio (che però sarà davvero impalpabile), spazio anche a Motta per Mateos. Poi fuori Bolla e dentro Pelatti a cercare di guadagnare chili e centimetri in avanti: proprio l'ex della Reggiana sembra l'unico ad avere rabbia interiore dopo tanta panchina, lotta su ogni pallone e sgomita, ma è tutto inutile. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) RISULTATI: Carpenedolo - Sudtirol 2-0 Itala San Marco - Alghero 3-1 Mezzocorona - Como 1-2 Montichiari - Sambonifac. 3-1 Olbia - Varese 1-1 Pizzighettone - Pavia 0-1 Rodengo Saiano - Pro Vercelli 1-0 Valenzana - Ivrea 1-2 CLASSIFICA: Rodengo Saiano p.35; Varese 34; Alessandria 33; Como 32; Canavese* 31; Olbia 30; Sambonifacese 29; Ivrea 27; Valenzana, Itala S. Marco 24; Carpenedolo, Pavia* 23; Mezzocorona 21; Pizzighettone 20; Pro Vercelli* 18; Montichiari, Sudtirol 17; Alghero 14 Una gara in meno Il punto sul campionato La rete di Coly ha deciso il match vinto dal Rodengo contro la Pro Vercelli. Pareggio del Varese, fermato sul campo dell’Olbia: Crocetti, nel primo tempo, per i lombardi; Cazzola, nella ripresa, per i sardi. Successo, in trasferta, del Como sul campo del Mezzocorona: Brioschi e Sehic per gli ospiti, Tulli per i padroni di casa. Il Montichiari ha superato la Sambonifac che era passata in vantaggio con Dimas (S) su rigore; Ferrari con una doppietta, la seconda rete su rigore e Muchetti per i lombardi. La sfida tutta piemontese tra Valenzana e Ivrea ha sorriso agli ospiti, decisivo Bruni in pieno recupero.