Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1922/1923
1ª Divisione
03-06-1923 - Giornata: 0 - Milano - Campo Milan, Viale Lombardia
Spareggio


Padova AC - Alessandria US 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 73. Monti (II) G. [Pa] , 103. Monti (II) G. [Pa] 24. Banchero (I) E.[A]

Alessandria US Cagnina Giuseppe, Viviano Andrea, Costa Felice, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Brezzi Guglielmo, Tosini Oreste, Gandini Giuseppe, Baloncieri Adolfo, Banchero (I) Elvio, Bay (I) Primo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PADOVA AC: Fantoni, Modulo, Danieli, Barzan, Fayenz, Girani, Busini (I) Federico, Monti (II) Giovanni, Fagiuoli, Busini (III) Antonio, Monti (III) Feliciano. All.: Burgess Herbert.

Arbitro: Gama Malcher Achille (Milano)
Note
Inizio ore 15,00

Commento
IL VENETO SARÀ RAPPRESENTATO NELLA FINALE A.C.PADOVA BATTE ALESSANDRIA 2-1 Pur nella sconfitta odierna, netta senza possibilità di appello subita da avversari più veloci, più tecnici e più resistenti, i grigi son ostati pari alla loro fama. Hanno impegnato nella lotta tutte le loro risorse fisiche e morali, hanno contrastato abilmente ed efficacemente il passo dei rivali, hanno giuocato una partita elettrizzante per il pubblico, snervato per gli attori in campo. Solo nella ripresa supplementare si sono trovati alla mercè degli avversari quando l’umana possibilità di lotta era venuta meno in parecchi dei loro elementi. IL GOAL DEI GRIGI. Le prime battute velocissime danno immediatamente la sensazione che la partita sarà ben giuocata da ambo le parti. Baloncieri e Fagiuoli tentano i primi assaggi alla porta. Al secondo minuto Padova è in corner ma si riprende ben presto imponendosi per bellezza di stile e per velocità di azione, Rapidi palleggi permettono a Monti III di piazzare un bellissimo tiro, e all’ottavo minuto di centrare un pallone che il fratello spara sul palo sinistro della porta di Cagnina. L’azione si ripete al 12. minuto, ma questa volta il coraggioso portierino grigio si butta tra i piedi del biondo attaccante e gli strappa il pallone. I contrattacchi dell’Alessandria non mancano, ma appaiono meno pericolosi di quelli dei bianchi. Pure ottengono un corner subito pareggiato a favore del Padova. Al 24. minuto una facile parata è mancata da Fantoni e il pallone sfuggitogli è buttato in rete da Gandini. Il punto incuora le file grigie che insistono con maggior vigore in attacchi impegnando nella strenua difesa la duttile linea mediana, e i terzi idei bianchi. Poco dopo uno spiovente di Papa è bucato da Modulo a pochi passi dalla porta. Cantoni arriva a deviare in corner. Banchero, Bay e Gandini ritentano la sorte senza fortuna. Qualche incertezza di Fantoni fa temere per la sorte della sua squadra che è sempre leggermente dominata dal vigoroso incalzare dell’insieme mediano grigio. Al 40. minuto altro corner contro Padova che si libera a stento e di forza dall’insistente attività offensiva di Baloncieri. È solo negli ultimissimi minuti che Padova si porta alla riscossa ed ottiene un corner che dà modo a Girani di calciare, ma troppo alto. LA SUPERIORITÀ DEI PATAVINI. Il calcio di inizio della ripresa è battuto dall’Alessandria che sembra voglia ricominciare la serie delle offensive e che fruisce di un corner. Al 7. minuto il Padova si ritrova e muove al primo attacco; bello e accademico ma poco pericoloso per il momento. Insiste però e una fuga di Bay al 12. minuto, seguito da un incursione di Balon, fermata dal sicuro Danieli, non sono che momentanee interruzioni al piacente giuoco padovano. Esso si snoda con larghi traversoni dei mediani che inviano alle ali e con perfette centrate di Monti III e di Busini. Al centro domina il lungo Monti II. Cagnina si salva a stento ricorrendo a gioco pericoloso o deviando in corner al 17. ed al 23. minuto. Un coordinato attacco di Baloncieri e Bay è sciupato da Gandini che tira fuori, ma al 27. minuto Alessandria è di nuovo in corner e si difende caoticamente. I grigi cominciano a dar segno di stanchezza. Brezzi non esiste più mentre i padovani sembrano freschissimi e volitivi. Al 33. minuto Monti II raccoglie in corsa un pallone spiovente calciato da sinistra e lo scaraventa in rete da pochi metri. È il pareggio. L’ultimo guizzo di energia dell’Alessandria è generosamente ma vanamente speso nel tentare di strappare il goal della vittoria. Ma i bianchi reagiscono e mettono a dura prova il coraggio e la bravura di Cagnina. Un istante prima del fischio di Gama in un disperato tentativo Balon urta testa contro testa con Modulo fortunatamente senza conseguente serie. Quando i grigi si ripresentano per le riprese supplementari hanno già l’aspetto dolorante degli atleti vinti. Il Padova, che ha scambiato di posto Fagiuoli e Monti II attacca subito deciso con Busini I. Poi è Fagiuoli sanguinante per un colpo di pallone al viso che saetta in porta un bolide che Cagnina attanaglia e ributta. Ma al 10. minuto un tiro di Monti II su centrata di Busini ha miglior fortuna. La vittoria è dei veneti. Fagiuoli passa a fare ul quarto half mentre Brezzi si porta in prima fila cedendo il posto a Banchero. È sempre Padova che attacca. Il palo respinge un forte tiro di Busini III e Cagnina un ennesimo tiro del magnifico Monti III. Il secondo quarto d’ora supplementare non è che un pleonasmo imposto dal regolamento. Ormai gli atleti hanno dato tutto. Dei grigi solo la difesa e il vecchio Carcano sopravvivono. Un solo confuso attacco di Gandini che provoca una melée nell’area di rigore padovana e una fuga di Monti III anima la ripresa che che vede i bianchi all’attacco, ma ormai vuoti anche loro di energia. Urla di giubilo, baci e strette da parte del foltissimo pubblico salutano i vincitori portati in trionfi dai conterranei fra la cordiale simpatia dei milanesi. (La Gazzetta dello Sport – Mario Zappa) IL GIRONE C FINALMENTE DECISO PADOVA BATTE ALESSANDRIA (2 A 1) Ieri s'è finalmente concluso il girone C del campionato italiano in una partita che ha fatto rivivere emozioni ormai dimenticate per una lotta di campionato. è stato uno di quei matches dei quali ormai a Milano si era perso lo stampo, uno dei quei matches indimenticabili perché ha avvinto per la sua bellezza tecnica, per la vivacità dell'azione, per l'accanimento continuo dei giuocatori e per l'incertezza del risultato. Bisogna dire che l'annunzio della partita di ieri aveva suscitato molto interesse nel pubblico milanese perché esso era accorso sul campo del Milan in numero strabocchevole. Spiccavano in prima linea la legione padovana e quella alessandrina, assai più numerosa quest'ultima, perché aveva potuto fruire di un treno speciale. L'attesa non è andata delusa per merito principalmente del Padova che ha portato al termine felicemente la lotta decisiva in un modo degno di una squadra di grande classe. Le prime azioni vivacissime si concludevano con due tiri troppo alti di Baloncieri e Fagioli, mentre poco dopo il Padova si salvava in corner. Prima Cagnina poi un palo respingevano due insidiosi palloni di Monti, ma si intravedevano i primi e non inutili sforzi dei grigi per prendere un deciso sopravvento. Fagioli era guardalo a vista e la mancanza di un centro che potesse liberamente svolgere il proprio giuoco di distribuzione, si faceva sentire in modo deleterio sulla prima fila padovana. Carcano trovava modo, senza lasciare sguarnita la difesa, di porgere preziosi palloni a Baloncieri. L'attacco poteva cosi, grazie al virtuosismo del giuocatore nazionale, snodarsi nelle azioni più favorevoli mediante passaggi ed allunghi opportuni, in modo da poter mantenere con netta prevalenza il giuoco in campo padovano. Questo accadeva dopo il primo quarto d'ora, durante il quale Cagnina aveva potuto dare prova del suo coraggio e della sua decisione uscendo dalia porta per gettarsi sul limite dell'area tra i piedi di un avversario per arrestare il pallone. Cosicché passati i primi 15 minuti di alterne fasi, l'attacco alessandrino si è sviluppato in tutta la sua potenza. I sostegni bianco rossi erano obbligati a ripiegarsi in difesa. Modulo e Danieli pressati da vicino si rendevano cosi colpevoli di alcuni errori che avrebbero potuto loro costare caro se Fantoni non fosse stato cogli occhi bene aperti. La difesa padovana stentava a liberarsi dall'opprimente attacco dei grigi e raramente riusciva ad inviare il pallone ai proprii attaccanti A coronamento dell'azione alessandrina, Bauchiero segnava cosi al 24.o minuto, mentre Fantoni era uscito di porta per rimediare ad un errore di posizione dei suoi terzini. I bianco-rossi non riuscivano, sebbene punti dallo smacco. a svincolarsi dalla stretta alessandrina. I grigi dal canto loro, intuita la difficoltà nella quale il Padova si dibatteva, insistevano nell'attacco e si imponevano nettamente per stile di giuoco, per inquadratura e per superiorità individuale. Un tiro di Balon impegnava Fantoni a terra e due corner venivano tirati contro i bianco-rossi oltre ad un calcio di punizione da venti metri. Solo negli ultimi minuti i campioni veneti si risvegliavano e riuscivano ad ottenere un calcio d'angolo. Lo svolgimento del giuoco che nel primo tempo, pur attraverso un serrato e pressoché continuo attacco alessandrino aveva lasciato indovinare io sforzo e la disperata volontà dei veneti per non lasciarsi oltre soverchiare cambiava nettamente di fisionomia durante la ripresa. L'inizio del secondo tempo veramente era ancora a favore dei grigi che ottenevano due corners, ma passati i primi dieci minuti di sgomento, i bianco-rosso non senza stento e a lenti e progressivi sforzi riuscivano in cinque minuti di giuoco a riportare il pallone dalla loro area a quella avversaria. Cagnina viene chiamato al lavoro due o tre volte mentre ì suoi terzini si salvarono due volte consecutive in corner. I patavini ora appaiono i padroni del campo. La tecnicità e lo stile del loro giuoco organico e veloce ritornano a fare capolino. Le ali portano palloni su palloni sul goal alessandrino e Fayenz e Girani sostengono a meraviglia i loro forwards mentre i terzini si riprendono e fanno dimenticare, quando vengono impegnati, il loro cattivo giuoco del primo tempo. Che succede? Quale nuovo particolare di giuoco ha potuto influire su di un cosi notevole cambiamento della fisonomia del match? Non è difficile spiegarselo. è la squadra meno allenata di flato che riesce dopo un'ora di giuoco ad imporsi. La linea mediana alessandrina che nel primi 45 minuti di giuoco campeggiava in campo come signora assoluta del giuoco per le sue azioni duttili e precise, cedeva poco a poco. Carcano e Brezzi erano, come si dice in gergo, scoppiati. Papa non poteva fare molto di più dei suoi compagni di linea, ma i tre sostegni grigi da buoni puledri di razza riuscivano ancora a mascherare con sforzi di volontà, con giuoco di posizione lo sfinimento. Ma i veneti rinvengono meravigliosamente alla distanza Spinti a grande voce dai loro supporters, i bianco-rosso intensificano i loro sforzi. Dopo un'azione combinata tra i due Monti, il secondo di questi riesce a farsi luce, tra un groviglio di uomini ed a segnare imparabilmente il pareggio. Mancano 17 minuti dalla fine. Un corner contro l'Alessandria, un corner contro il Padova procurato da una puntata di Baloncieri. Fantoni ha cosi modo di farsi applaudire in una beila presa, Fayenz in un'azione di offesa alquanto rude provoca la caduta sua e quella di Baloncieri, i due giuocatori rimangono a terra per mezzo minuto. Il giuoco riprende appena in tempo per fare scoccare il 90.o minuto. Si rende obbligatoria l'oltranza di due tempi di 15 minuti. Monti II e Fagioli si scambiano posto e così faranno più tardi Brezzi e Banchiero. è in questi ultimi trenta immiti che emerge a luce meridiana la superiorità netta ed indiscutibile del Padova. II risveglio dei branco-rossi è meraviglioso per il pubblico per il quale esso costituisce una vera rivoluzione. L'undici di Fagioli dà, l'impressione di trovarsi all'inizio del giuoco, tanio le sue azioni sono fresche e veloci. Il giuoco dei grigi sembra sommerso da quello dei bianco-rossi. Gli alessandrini sono alla mercé dei padovani. Vien fatto di pensare all'intelligente allenamento praticato da mister Burgess sui suoi pupilli, allenamento inteso a porre la squadra nella sua massima efficienza sul finire del campionato quando le battaglie più difficili sono decisive. La vittoria del Padova sembra inevitabile. I grigi sono tutti in difesa lasciando solo a Baloncieri l'onore di tentare la via del goal con qualche rara puntuta. Il punto della vittoria è segnato al 13.o minuto del primo tempo dell'oltranza da Monti II su centro di Busini, un tiro successivo del quale viene poi respinto dal palo. Nella seconda ripresa Fagioli retrocede a fare da 4.o sostegno e dopo un improvviso e disperato contrattacco degli alessandrini, sventato da Danieli, il Padova fruisce di un nuovo corner e Monti II da pochi metri sfiora il palo superiore. Poco dopo è fischiata, la fine della combattuta partita. I supporters padovani portano in trionfo i loro giuooatori, mentre gli alessandrini raggiungono il loro spogliatoio ammutoliti e disfatti. (La Stampa) PADOVA BATTE ALESSANDRIA 2 A 1 vincendo la finale del girone C Partita bellissima! A Milano da troppo tempo gli innumerevoli appassionati del gioco del calcio non godevano di tanto spettacolo; è per questo forse che ieri il pubblico numerosissimo assiepato nel vasto viale Lombardia, ha saputo apprezzare gli sforzi generosi dei giovani che hanno inscenato per ben 120 minuti di giuoco la più bella e la più interessante delle contese. La maggior parte del pubblico milanese ha simpatizzato per l’undici padovano, e pur apprezzando i corretti battuti, ha incoraggiato il giovani del Padova, li ha quasi spronati verso il pareggio prima e verso il successo poi, tributando alla fine ai vincitori un plauso spontaneo che ha racchiuso i giuocatori veneti in una calda dimostrazione di cordiale simpatia. Il Padova e l’Alessandria terminati a parità di punti alla testa del girone C dopo le interminabili eliminatorie del lungo campionato (22 partite), sono scesi ieri in campo neutro per una posta ambitissima: il primato del girone e l’onore di affiancarsi alla Pro Vercelli e al Genoa per la disputa della finalissima. Hanno ingaggiato quindi una lotta ad oltranza, senza soste e senza titubanze. Le due magnifiche squadre si sono gettate subito nell’aspra battaglia con un ardore e una foga che sono sembrati persino eccessive. L’Alessandria ha dominato nel primo tempo – condotto nonostante la giornata afosa con una velocità ed una continuità veramente sorprendenti – marcando il suo primo ed unico punto. Nella ripresa, mentre l’Alessandria ha forse risentito della durezza del primo tempo, il Padova non è sembrato per nulla affaticato ed ha a sua volta imposta una netta superiorità ben maggiore di quella dimostrata dall’Alessandria nei primi quarantacinque minuti di giuoco, L’abilità del portiere e il coraggio dei terzini alessandrini hanno permesso al Padova di segnare un solo goal: quello del pareggio. Essendo quindi terminata alla pari la partita regolare, le due squadre hanno dovuto combattere altri due tempi supplementari di un quarto d’ora ciascuno. I padovani hanno potuto così concretare con un altro punto, - quello della vittoria – la loro manifesta ed indiscussa superiorità. Il dominio del Padova è stato netto e convincente: dominio nel giuoco, nell’assieme di squadra, nell’abilità individuale e nella resistenza. Solo la difesa sicura e bellissima del portiere Cagnina che è stato il miglior uomo alessandrino e l’intervento di qualche palo provvidenziale, hanno impedito al Padova di confermare con un più netto punteggio tale dominio. I padovani hanno impressionato: giovani veloci che operano di foga, ma che sanno benissimo le astuzie del bel giuoco. I loro palleggi ed i loro passaggi rapidi e precisi, hanno sconcertato gli avversari che pure sono apparsi ben temibili. Portiere discreto e terzini ottimi specialmente in Danieli, che dopo un primo tempo incerto è stato brillantissimo. Fra i sostegni, Girani, che ha sorretto la prima linea con rara intuizione, è sembrato il migliore. Gli avanti veloci e precisi hanno nei fratelli Monti e nei due Busini degli ottimi elementi; Fagioli non ha giuocato male, ma è apparso fuori posto. Fra tutti ha eccelso Monti III. Nel complesso il Padova ha superato ogni aspettativa: nella finale potrà forse dare qualche sorpresa. Ad ogni modo è certo che tanto la Pro Vercelli come il Genoa dovranno lottare non solo fra di loro. Con l’elogio ai vincitori non bisogna dimenticare i vinti, che dopo un duro cimento, ne sono usciti con l’onore della armi. L’Alessandria ha perduto regolarmente, ma ha avuto il merito di aver saputo fornire la più appassionante delle battaglie calcistiche e di aver resistito molto bene alla sicura baldanza dei vincitori. Accanto a Cagnina, si devono ricordare i terzini, ed a tratti Carcano, Papa II e Baloncieri. Brezzi dopo un primo tempo ottimo, ha ceduto e non ha fatto più nulla nemmeno quando è stato spostato in prima fila. L’incontro – diretto da Gama che ha saputo emergere nel non facile compito – si è iniziato poco dopo le 15. Il primo punto è stato segnato dagli alessandrini per opera di Banchero che ha calciato a goal vuoto dopo una melée ed un’uscita di Fantoni. Il portiere padovano ha avuto in questo primo tempo finito col vantaggio dell’Alessandria, un buon lavoro. Nella ripresa il Padova ha pareggiato al 33° minuto fra l’entusiasmo del pubblico. I padovani hanno poi concretato la loro supremazia con un secondo goal, segnato pure da Monti 2° su bel centro di Busini al 10° minuto del primo tempo supplementare. Dopo l’interessante partita i calciatori padovani sono stati portati in trionfo. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) La fine el girone C I BIANCO-SCUDATI VITTORIOSI DOPO DUE ORE DI LOTTA Sul campo del Milan si è svolta oggi la partita per la qualificazione finale tra l’undici patavino ed i grigi alessandrini. La partita, sia per la posta in palio, sia per il valore delle squadre competitrici, sia infine per l’incertezza della vittoria, incertezza protrattasi anche per tutto il tempo suppletivo, e per lo slancio superbo e per la resistenza eroica che ciascun uomo prodigava a beneficio della propria squadra, ha segnato fasi di emotività massima. Ha vinto chi ha voluto e saputo vincere. Non era qui più questione di maggiore bravura, dat che ambo le squadre, composte di uomini di indiscusso valore, erano su per giù della medesima forza. La vitoria è stata dei più volitivi, dei più resistenti, dei più coraggiosi. Gli uomini del Padova hanno voluto la vittoria con perseveranza e caparbia insistenza e la vittoria di è finalmente decisa dopo due ore di penosa ed emozionante aspettativa e di ansiosa indecisione a premiare il più forte. LA PARTITA. I padovano muobono all’attacco con tre o quattro puntate velocissime verso la difesa alessandrina. Al 2. minuto Fagiuoli, dribblato Carcano, superati in velocità Costa e Viviano, giunge a pochi metri dalla porta e tira fortemente in goal. Ma sia per l’emozione, sia per la fretta, tira fuori dalla rete. Dopo nemmeno un minuto l’Alessandria ottiene un corner che riesce infruttuoso. Al 9. minuto Monti dirige in goal un formidabile pallone che, però, deviato incautamente, da Monti II, batte sul paletto della porta. Grida di disapprovazione partono dal numeroso pubblico padovano che assiste al match e giusta rabbia da parte dei bianco-scudati. Monti III si morde le dita dal disappunto. L’Alessandria alfine si scuote, parte compatta al contrattacco e si impegna a fondo ed i padovani, fiaccati dallo sforzo iniziale, demoralizzati dall’insuccesso, si lasciano sopraffare, reagendo a sbalzi, ma validamente. I grigi alessandrini si stabiliscono nell’area avversaria costringendo il portiere e i terzini che sembrano stupefatti e confusi, ad un duro lavoro. È così che la 24. minuto Banchero, approfittando dell’indecisione e dello sbalordimento della difesa, tira in goal un formidabile imparabile pallone da pochi metri. Per tutto il resto del primo tempo l’Alessandria mantiene il sopravvento, sciupando alcune magnifiche occasioni. IL SECONDO TEMPO. Nella ripresa il Padova si scuote e si getta nella lotta a corpo morto, pauroso della sconfitta che incombe e desideroso della vittoria, rianimato anche dalle grida di incitamento che il pubblico gli tributa. La grigia compagne alessandrina rimane stordita e subisce l’assalto dei bianco-scudati reagendo solo a tratti e lasciandosi quasi completamente dominare. Le parti si sono invertite. Tutti sono meravigliati di questa rinascita di forza quasi miracolosa. Anche e soprattutto gli stessi avversari che, come abbiamo detto, subiscono ormai passivamente l’irruenza padovana e si stringono in una disperata difesa, fidando fortemente sul vantaggio iniziale. Gli attacchi si susseguono serrati, vivaci, irruenti: gli alessandrini si difendono come possono, ma i bianco-scudati sono oramai sulla via della riscossa e non si fermano più. Al 33. minuto Monti II, su passaggio del fratello, sguscia tra un groviglio di uomini e avanza minaccioso verso la porta e segna il pareggio fra una salve di applausi. Il tempo scade senza altre modificazioni e sono necessarie due altre riprese suppletive perché il Padova veda coronato dal successo il suo formidabile sforzo. L’Alessandria, ormai abbattuta, non si rianima più: il pareggio è stato il colpo di grazia. Si difende solo con rabbia, quasi impotente, dagli attacchi avversari. Al 10. del primo tempo supplementare su passaggio alto e preciso di Busini I, Monti II segna con un potente shoot e conquista così la vittoria per la propria squadra. La reazione fiacca e quasi nulla dell’Alessandria trova l’undici padovano serrato in difesa. I bianco-scudati sono decisi fermamente a mantenere la vittoria a costo di qualsiasi sacrificio, e l’arbitro fischia la fine, mentre l’Alessandria cerca ancora inutilmente la via del pareggio. (La Nuova Italia Sportiva) RECUPERI (3 giugno): Brescia – Spal 2-2 Savona – Andrea Doria 0-5 CLASSIFICA: Alessandria, Padova p. 32, Livorno, Spal 30, Novara 26, Andrea Doria 24, Novese 19, Brescia** 16, Lucchese* 15, U.S.Milanese* 14, Pastore 11, Savona** 9. Ogni * = 1 gara in meno (10 giugno) Savona – Brescia 0-7 CLASSIFICA: Alessandria, Padova p. 32, Livorno, Spal 30, Novara 26, Andrea Doria 24, Novese 19, Brescia* 18, Lucchese* 15, U.S.Milanese* 14, Pastore 11, Savona* 9. Ogni * = 1 gara in meno (17 giugno) Brescia – U.S.Milanese 4-0 Savona – Lucchese 1-1 CLASSIFICA: Alessandria, Padova p. 32, Spal, Livorno 30, Novara 26, Andrea Doria 24, Brescia 20, Novese 19, Lucchese 16, U.S.Milanese 14, Pastore 11, Savona 10.

Spareggio

Padova AC - Alessandria US 2 - 1 (0 - 1)

RETI:

73. Monti (II) G. [Pa] , 103. Monti (II) G. [Pa] 24. Banchero (I) E.[A]

Alessandria US

Cagnina Giuseppe, Viviano Andrea, Costa Felice, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Brezzi Guglielmo, Tosini Oreste, Gandini Giuseppe, Baloncieri Adolfo, Banchero (I) Elvio, Bay (I) Primo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PADOVA AC: Fantoni, Modulo, Danieli, Barzan, Fayenz, Girani, Busini (I) Federico, Monti (II) Giovanni, Fagiuoli, Busini (III) Antonio, Monti (III) Feliciano. All.: Burgess Herbert.

Arbitro: Gama Malcher Achille (Milano)

Note

Inizio ore 15,00

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Spareggio

Padova AC - Alessandria US 2 - 1 (0 - 1)

RETI:

73. Monti (II) G. [Pa] , 103. Monti (II) G. [Pa] 24. Banchero (I) E.[A]

Alessandria US

Cagnina Giuseppe, Viviano Andrea, Costa Felice, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Brezzi Guglielmo, Tosini Oreste, Gandini Giuseppe, Baloncieri Adolfo, Banchero (I) Elvio, Bay (I) PrimoAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PADOVA AC: Fantoni, Modulo, Danieli, Barzan, Fayenz, Girani, Busini (I) Federico, Monti (II) Giovanni, Fagiuoli, Busini (III) Antonio, Monti (III) Feliciano. All.: Burgess Herbert.

Arbitro: Gama Malcher Achille (Milano)

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Inizio ore 15,00

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Cagnina Giuseppe, Viviano Andrea, Costa Felice, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Brezzi Guglielmo, Tosini Oreste, Gandini Giuseppe, Baloncieri Adolfo, Banchero (I) Elvio, Bay (I) Primo

All.: Carcano Carlo