Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2014/2015
Lega Pro
08-02-2015 - Giornata: 24 - Pavia - Pietro Fortunati


Pavia AC - Alessandria US 1912 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 49. aut. Cristini A. [Pa]

Alessandria US 1912 Nordi Emanuele, Morero Santiago Eduardo, Sabato Roberto [75. Mora Luca], Sosa Cristian, Sirri Alex, Mezavilla Adriano, Obodo Kenneth, Taddei Riccardo [38. Vitofrancesco Ferdinando], Rantier Julien [60. Valentini Michele], Iunco Antimo, Marconi Michele A disp.:Cavalli Gabriele, Germinale Domenico, (P) Poluzzi Giacomo, Spighi Mirco All.: D'Angelo Luca

Formazione avversaria
PAVIA AC: Facchin, Malomo [67. Cogliati], Ghiringhelli, Biasi, Cristini Andrea, Carotti [56. Marchi], Rosso Andrea [79. Grbac], Pederzoli, Ferretti Andrea, Cesarini, Soncin. A disp.: De Toni, Corvesi, Marino, Abbate. All.: Maspero Marcolini

Arbitro: Dei Giudici Pietro (Latina) [Benedettino, Sangiorgio]
Note
Espulsi: 55. Iunco [A], 70. Poluzzi [A, dalla panchina]. Ammoniti: 8. Iunco [A], 13. Soncin [P], 17. Morero [A], 55. Sabato [A], 76. Sirri [A], 83. Nordi [A], 86. Ghiringhelli [P]. Angoli: 10-3. Recuperi: 1.+ 5. Spettatori: 2.500 (2.240 paganti,322 abbonati, incasso € 8.100) Serata fredda, terreno in condizioni precarie Inizio gara ore 18.00

Commento
Grande partita al “Fortunati” di Pavia: l’Alessandria strappa tre punti importantissimi per il cammino verso la serie B grazie all’autorete di Cristini. Pavia sfortunato, Maspero getta nella mischia cinque punte ma il fortino grigio resiste. Spettacolo sugli spalti. La miglior squadra casalinga contro la formazione più pericolosa in trasferta: Pavia-Alessandria è l’atto conclusivo della 22esima giornata di Lega Pro, girone A. D’Angelo sorprende cambiando modulo (4-3-1-2) e poi dovendo supplire in corsa all’uscita anticipata di Taddei, ma la prima palla gol capita alla squadra di Maspero con Carotti che scatena il contropiede azzurro, palla a Cesarini che dal limite dell’area di rigore calcia di punta e colpisce il palo: Nordi non avrebbe potuto nulla. L’Alessandria prova a reagire con delle veloci ripartenze, ma è il Pavia ad avere il possesso del gioco e della palla. Il primo tempo è, purtroppo, interrotto spesso da interventi arbitrali (ammoniti tre giocatori in venti minuti): un vero peccato perché lo spettacolo sugli spalti è davvero trascinante. Nell’ultimo quarto d’ora di partita non si vedono occasioni degne di nota. Nella ripresa è tutta un’altra Alessandria, discesa di Vitofrancesco, cross basso per l’accorrente Rantier, deviazione di Cristini… autorete! Grigi in vantaggio grazie a un maldestro tocco del difensore pavese, Facchin impietrito: 1-0. Non c’è un attimo di sosta, lancio di Marconi per Iunco, stop col braccio dell’ex giocatore del Torino: per Dei Giudici c’è la volontarietà, seconda ammonizione e Alessandria con l’uomo in meno per 36’. Il Pavia ha una reazione da calcio piazzato, colpo di testa di Cristini di poco alto sopra la traversa: niente da fare per il centrale, ha cercato l’immediato riscatto. Partita sempre più incandescente, l’arbitro espelle il secondo portiere alessandrino direttamente dalla panchina. Maspero le tenta tutte, cinque punte e due interditori a centrocampo: la manovra è ingolfata e la produzione offensiva non crea alcun problema a Nordi. Il fortino grigio resiste. Finisce qui: la sfortunata autorete di Cristini regala tre pesantissimi punti all’Alessandria che ora dista solo due lunghezze dalle capoliste Pavia e Novara In sala-stampa Alex Sirri: “Squadra compatta…di carattere…vittoria che fa morale” . Michele Marconi: “Siamo bravi…uniti...un grande gruppo“. Mister D’Angelo: “Abbiamo fatto una grande cosa… sul mani di Soncin? Un metro di valutazione diverso. Lotteremo fino alla fine, il nostro pubblico straordinario ci ha spinto e difeso“. (Museo Grigio) Colpo Alessandria Autorete fatale il Pavia si arrende Cristini devia in porta un cross di Marconi D’Angelo si fa sotto ed esulta: «Grande cosa» «Abbiamo fatto una grande cosa». Luca D’Angelo non nasconde la soddisfazione per una vittoria maturata in condizioni molto difficili. L’Alessandria ha espugnato il campo della capolista, interrompendo una striscia positiva di quattro vittorie e riuscendo a controllare un vantaggio di misura in inferiorità numerica. Un match non spettacolare, ma giocato in un clima caldissimo e con molto agonismo. Sono mancate grandi giocate, non è mancata l’intensità. E anche qualche polemica. Il primo tempo è giocato sul filo dell’equilibrio con il Pavia che punta sulla tecnica e l’Alessandria su un gioco estremamente fisico. Al 7’ applausi per Cesarini che si libera in dribbling del marcatore e ci prova di precisione prendendo il palo. La prima conclusione ospite è di Mezavilla all’11’. Al 39’ i grigi perdono per infortunio Taddei. Ma la gara si sblocca nella ripresa. L’AUTOGOL Al 5’ Marconi lanciato sulla destra in contropiede passa verso l’area pavese, non trova il compagno, ma Cristini che dal margine dell’area piccola devia nella propria porta beffando Facchin. Quattro minuti dopo Iunco controlla di mano e viene espulso per doppia ammonizione. Maspero decide di mettere in campo tutti gli attaccanti, D’Angelo ordina la barricata. Al 24’ a Soncin, già ammonito, viene fischiato un fallo di mano: l’arbitro non sanziona con il cartellino, la panchina dei grigi esplode e il portiere di riserva Poluzzi viene espulso. L’arrembaggio pavese produce poco o nulla e l’Alessandria torna a casa con tre punti e con legittimi sogni di gloria.«Sul fallo di Soncin non c’è stata uniformità di giudizio da parte dell’arbitro», dice D’Angelo. «L’Alessandria? Una squadra che ha dimostrato forza e carattere. E noi non siamo riusciti a dare qualità», risponde Maspero. (Gazzetta dello Sport - Nicola Pilotti) CALCIO, I GRIGI ESPUGNANO LA TANA DELLA CAPOLISTA E SONO IN PIENA CORSA PER LA B Alessandria, un colpo che riapre i giochi Grigi in versione «Braveheart» al Fortunati: l’-10 sulla ruota di Pavia riapre i giochi in vetta alla serie C ed esalta un’Alessandria capace di lottare e soffrire per 95 minuti. Tutti i giocatori mettono grandissima grinta specie nel secondo tempo, l’unico deprecabile è Iunco che lascia i suoi in inferiorità numerica: ma i compagni lottano anche per lui e alla fine vanno a prendersi l’ovazione degli 800 supporters al seguito (e poi le palle di neve dei tifosi di casa quando imboccano il tunnel degli spogliatoi). D’Angelo in avvio se la vuole giocare senza paura e schiera una formazione a trazione anteriore, anche se in fase di ripiegamento l’Alessandria difende con quattro uomini. Taddei preso in consegna da Carotti, quando converge al centro gli si para davanti pure Rosso. Il movimento di Cesarini crea problemi, così Obodo si stacca dalla linea di mediana per andare a fare da «schermo» a Pederzoli quando è in fase di impostazione. Solito grande lavoro di Marconi (che fa a «sportellate» con Malomo) in fase di appoggio e di «scarico» del pallone per Taddei e Iunco. Quando i «piccoletti» dei grigi portano il pallone nel cuore della difesa di casa, il reparto arretrato degli azzurri va in difficoltà sparacchiando fuori senza troppi complimenti. Partita vigorosa con scontri anche duri a centrocampo tanto che dopo 17’ sono già tre i cartellini gialli. L’uscita di Taddei sul finire del primo tempo è una tegola per i grigi e D’Angelo deve cambiare gli interpreti sulla destra mettendo Vitofrancesco largo sulla fascia. Una volta in vantaggio con un pizzico di fortuna, Iunco la combina grossa ma in 10 i grigi si compattano e non fanno passare più un pallone resistendo alla forza d’urto dei padroni di casa. Dentro Valentini e «muro» insuperabile quando il Pavia attracca a testa bassa, forte della superiorità numerica. D’Angelo spezza il ritmo con l’ultima sostituzione e anche Mora fa il suo. La diga resiste, sono tre punti d’oro. (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) MITICI. ALTRO CHE CATENACCIARI Anche con l’uomo in meno Alessandria più pericolosa del Pavia. Vittoria da svolta tattica? “Pavia, puoi affondare l’Alessandria”. Almeno il titolista di un quotidiano locale l’opzione l’ha data. Interpretabile: perché in una battaglia importante si può affondare l’avversario, ma si può anche uscire affondati. E il Pavia va a picco: sul campo anzitutto, proseguendo quella progressiva discesa verso il basso iniziata con le schermaglie della vigilia. Segno di poca tranquillità, di timore. Eppure illustri ‘esperti’ di pronostici, come Ninni Corda, ex tecnico del Savona, avevano giocato l’1 fisso, senza il minimo dubbio, senza la benché minima esitazione. Il Pavia avrebbe dovuto sentirsi ancora più forte del primo posto, eppure quell’Alessandria così brava in trasferta, con la miglior difesa, così facile da battere non era. Neppure ricorrendo a stratagemmi: colpire il pubblico per far innervosire la squadra, visto il filo, fortissimo, che lega i Grigi al suo popolo. Non ha funzionato, perché Luca D’Angelo ha spostato tutta l’attenzione sul mercato, annullando anche gli ultimi echi di un mercato con un finale ‘movimentato’: solo Pavia, solo campo, solo varianti tattiche sfruttando la duttilità degli uomini. Anche l’azzardo di essere spavaldo, con tre attaccanti subito in campo e neppure un difensore di ruolo in panchina. C’era Spighi, è vero, che può adattarsi a giocare basso, ma Terigi si è accomodato in tribuna, insieme a Nicolao e, insieme al tecnico, giocatori duttili, ma tutti con vocazione più offensiva. La ‘gran cosa’ di D’Angelo «Abbiamo fatto una gran cosa» il primo giudizio di D’Angelo. La conferma che il miglior attacco può andare a sbattere contro la difesa meno battuta e farsi male. Però, per cortesia, quella definizione di “catenaccio grigio” stona con la partita: l’Alessandria che passa al Fortunati è tutt’altro che catenacciara, se è vero che, in pieno recupero, Mora tiene molti secondi i pavesi inchiodati sulla bandierina dell’angolo, ma con l’Alessandria in attacco. Neanche con uno sforzo di fantasia si trovano azioni di gol e occasioni create al Pavia: essere solidi in difesa non significa fare catenaccio, significa avere giocatori che non fanno giocare gli altri ma, a loro volta, non rinunciano a giocare. Saper perdere, con classe, è dote rara: sarebbe anche questa una “gran cosa”, ma la definizione, domenica, è solo per i Grigi. E per un approccio tattico corretto, perché se la fonte del gioco degli azzurri è Pederzoli, allora gli si impedisce di ragionare e di impostare, compito perfettamente assolto da Obodo. Se il tridente d’attacco, da solo, ha già garantito due terzi delle reti, gli si impedisce di avere palloni giocabili. Quesito: è più propositiva e di qualità la squadra che ruba palloni al limite della sua area e poi riparte, e lo fa anche con l’uomo in meno, o invece quella che non sa (o non può) far altro che mettere traversoni in area dalla trequarti? Mediti, il Pavia, e poi risponda. La vittoria del Fortunati - «una partita che solo i Grigi potevano vincere - così Di Masi - perché noi Grigi abbiamo qualcosa di diverso e unico» - dice anche l’Alessandria ha una condizione per reggere 90’ intensi e 40’ con l’uomo in meno, che ha gambe e testa, che difende di squadra e di squadra costruisce, che sta imparando a sfruttare al meglio le sue qualità e che le duttilità dei singoli possono offrire spunti per variazioni di moduli. Anche il 4-3-1-2, anche il 4-4-2 che a qualcuno poteva sembrare un eresia Compatti verso la vetta. La vittoria «del gruppo unito e compatto». La vittoria che compatta la classifica verso l’alto: adesso quattro squadre in due punti e domenica Pavia - Novara. La corsa al primato può proseguire? «Non alziamo troppo l’asticella: il nostro compito - insiste D’Angelo - è lottare fino all’ultimo per un posto nei playoff». Però gli uomini veri sono attrezzati per nuove sfide (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: AlbinoLeffe - Bassano 1-1 Giana Erminio - Pordenone rinv. Lumezzane - Arezzo rinv. Mantova - Renate 2-0 Novara - Pro Patria 2-0 Real Vicenza - Monza 3-0 Sudtirol - Cremonese 3-1 Torres - FeralpiSalò 3-3 Venezia - Como 0-0 CLASSIFICA: Pavia (-1), Novara p. 46, Bassano 45, Alessandria 44, Sudtirol 40, Real Vicenza 38, Como, FeralpiSalò 37, Venezia, Torres 34, Mantova (-1), Monza* 32, Arezzo 30, Cremonese, Renate 29, Giana Erminio* 24, Lumezzane* 21, AlbinoLeffe 20, Pro Patria (-1) 14, Pordenone* 13. Ogni * = 1 gara in meno. Mantova, Pavia, Pro Patria 1 p. di penalizzazione. MARCATORI: 14 reti: Bruno (4, Real Vicenza). 12: Maiorino (2, Torres). 11: Momente’ (3, AlbinoLeffe); Fischnaller (1, Sudtirol). 10: Brighenti (1, Cremonese); Ferretti (Pavia). 9: Nole’ (4) e Pietribiasi (Bassano); Gonzalez (Novara); Cesarini (3, Pavia). Il punto sul campionato La vittoria dell'Alessandria a Pavia ha portato come prima conseguenza il ricongiungimento tra lo stesso Pavia ed il Novara (2-0 alla Pro Patria) al primo posto e il riavvicinamento del Bassano che con il pari per 1-1 a Leffe ha perso l'occasione per riportarsi al comando solitario. Il maltempo ha costretto al rinvio due partite che riguardano soprattutto la parte destra della graduatoria dove la situazione non è cambiata di molto. Occorre solo segnalare la quarta sconfitta consecutiva del Monza: la crisi tecnica, aggravata dall'abbandono di molti giocatori, è la conseguenza di una crisi societaria che potrebbe anche sfociare in una rinuncia al campionato in corso.