Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1968/1969
Serie C
17-11-1968 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Triestina US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Moriggi Avelino, Piacentini Lorenzo, Rossi Alberto, Daolio Fausto, Colombo Antonio, Bagnasco Giancarlo, Corbellini Giuseppe, Berta Massimo, Tomy Mario, Chinellato Bruno, Dori Franco A disp.:(P) Rosso Giacomo All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Colovatti, D'Eri, Martinelli, Del Piccolo, Varnier, Pestrin, Tumiati, Giacomini, Sigarini, Paina, Ridolfi. All: Radio Enrico

Arbitro: Clerico Alessio (Chiavari)
Note
Ammoniti: Sigarini [T], Pestrin [T], Colombo [A]. Angoli: 6-1 Spettatori: 4000 Cielo nuvoloso, temperatura rigida, visibilità buona, terreno scivoloso. Inizio gara ore 14.30

Commento
PIACENZA, PRO PATRIA TAPPE OBBLIGATE PER LA SCALATA ALLA B (L’Alessandria priva di un valido modulo di gioco perde un altro prezioso punto — Le cinque partite di ’’fuoco” ci diranno se i «grigi» hanno ancora le carte in regola per aspirare alla promozione tanto sospirata dai tifosi PER LA TERZA VOLTA L'ALESSANDRIA ha mancato l’obiettivo del successo pieno: contro la Triestina, una d elle squadre più direttamente interessate alla vittoria finale, i grigi, ” orfani ” di Lojacono , non sono riusciti a far chinare la schiena a Colovatti. Un incontro che è stato definito dai più, squallido e deludente. Non si può dire altrovisto che nel primo tempo l’asmatico attacco alessandrino non ha trovato l’occasione — neppure una sola volta — per impegnare se veramente lo estremo difensore rosso alabardato. Significativo ci pare quanto scritto da Eugenio Ferraris sulla « Gazzetta del Popolo» : « Tra i grigi non mancano individualità di discreta levatura tecnica : semmai non c’è un tecnico che sappia sfruttarle a dovere ». Ed ancora: « . . . Resta da dire se mai, che il "Moccagatta" era ridotto ad un pantano: ma non è cosa nuova, grigi un a volta sapevano vincere su ben altri terreni ». Quello che ha rimarcato l’inviato del giornale torinese -» che di calcio ne ha già masticato parecchio — conferma quanto abbiamo scritto in numerose altre occasioni. Il guaio è che la nostra voce rimane sempre lettera morta nella vana speranza che avvenga il miracolo. Diremo subito che esso può verificarsi per una partita — auguriamoci di cuore che accada domenica contro la capolista Piacenza — ma non per l’intero arco di campionato. Dunque un’Alessandria sempre pro tesa in avanti, senza uno schema di gioco, anche se con molta buona volontà, ma null'altro. E ciò ci p are assai grave per un undici che non può buttare alle ortiche la possibilità di tentare la promozione. L’assenza di un coordinatore come il vecchio Ramonsi fa sentire sempre più. Quando Lojacono è sceso in campo i grigi sono andati a. segno ben sette volte pareggiando incontri particolarmente ostici come a Treviso, Legnano e Venezia. Nessuno al momento attuale, nonostante gli sforzi dei tecnici, è stato in grado di dare ordine, di comandare il gioco. Quando l’Alessandria attacca si notano cinque o sei uomini in un fazzoletto: il centro campo rimane sempre un miraggio. Le mezze ali esistono solo raramente e senza un coordinamento a centro campo è inutile farsi delle illusioni. Cappelli che è un tecnico queste cose le ha certamente viste prima del gattopardo. La realtà dunque e non la voglia matta di criticare dimostrano che i mandrogni sono ancora ben lontani da quello standard di gioco che sarebbe logico attendersi dopo dieci partite di campionato. La sfortuna, è vero, qualche volta ci ha giocato dei brutti scherzi, ma si può incolpare sempre e unicamente la dea bendata delle nostre sfortune? E’ questa la domanda che vorremmo rivolgere ai responsabili della conduzione alessandrina. Auguriamoci solo che il vecchio Ram on torni in campo per consentire all’allenatore e al diretto re tecnico di trovare una soluzione al problem a. Le chances dell’Alessandria al momento attuale sono ancora intatte: quattro punti di distacco dal terzetto in testa (Piacenza, Solbiatese e Pro Patria) e una partita in meno (trasferta a Biella). Le prossime cinque partite ci diranno in modo inequivocabile se potremo tornare in B o meno. Infatti dopo avere ricevuto la visita del Piacenza andremo a B usto con la Pro Patria: si giocherà poi in casa con il Monfalcone. Il turno di ferro si conclude con la trasferta a Solbiate e la terza gara interna con l’Udinese. Cinque gare veramente impegnative e che non consentono distrazioni né in casa né fuori. Un bilancio approssimativo dei punti da guadagnare per mantenersi nella scia delle prime? N on meno di sei-sette se si vuole tenere d ’occhio le prime le quali, a loro volta, avranno compiti non meno altrettanto facili. Al di sotto di tale limite bisogna rinviare al prossimo campionato tutte le ambizioni di rinascita. L’Alessandria, come abbiamo scritto all'inizio, ha gli uomini per uscire a testa alta da questa serie di confronti diretti: occorre solo dargli un a impostazione p recisa, evitare che giochino in un fazzoletto o si intestardiscano in quella ragnatela di passaggi laterali che consentono sempre agli avversari di ripiegare nella loro metà campo. Contro la Triestina si è fraseggiato troppo, non si sono costruite azioni a largo raggio e i difensori, seppure qualche volta a fatica, hanno rimediato. Dori che ha esordito positivamente, troppe volte si è portato al centro scontrandosi con Tomy. In due o tre occasioni si sono scontrati perdendo l’attimo buono per scoccare il tiro. In ombra è ancora apparso Corbellini che non riesce a trovare u n modulo di gioco accettabile. Pure Berta e Chinellato hanno lasciato a desiderare con le conseguenze che tutti conosciamo. La squadra deve essere maggiormente registrata in tutti i reparti; si devono evitare gli assembramenti in area; le ali devono svolgere tram e più ariose proprio per aprire lo spiraglio buono per Tomy. Sono difetti che stanno per divenire cronici e che bisogna assolutamente evitare La gara di domenica prossima con il Piacenza è importantissima in quanto si deve vincere: al "Moccagatta” si sono già perduti troppi punti. Il traguardo, conoscendo il parco giocatori a disposizione di Pietruzzi e Cappelli, non è chimerico. Dato che il tempo stringe è logico pretendere qualcosa di più da questa squadra che rimane forte solo sulla carta e non sul campo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA BLOCCATA DALLA TRIESTINA Tra i piemontesi era ancora assente Lojacono - Buon esordio dell'ex veneziano Dori all'ala sinistra L'Alessandria ha attaccato invano senza riuscire a battere la Triestina. C'è stato un periodo, nel secondo tempo, durante il quale i grigi avrebbero potuto svincolarsi dallo 0-0. Si era al 23': centro di Berta dalla destra e lieve tocco di Tomy a Dori, il quale aggancia il pallone in mezza rovesciata e fallisce il bersaglio per un soffio. Alla mezz'ora, colpo di testa di Daolio: palo e nessun grigio è pronto a ribattere il pallone Sono stati questi i due soli momenti in cui l'Alessandria sia riuscita a mettere in difficoltà la difesa rosso-alabardata, sempre attenta e quasi insormontabile per l'evanescente attacco alessandrino. Infatti nel primo tempo, malgrado la superiorità del locali, Colovati non ha toccato pallone e cosi per buona parte della ripresa, tranne nelle due occasioni su accennate. In definitiva il risultato appare giusto e alla difesa ospite va il merito per il punto conquistato e all'attacco alessandrino il demerito se sul proprio campo i grigi hanno avuto una mezza battuta d'arresto. E' finita cosi, ma poteva anche esserci il goal beffa, che avrebbe dato alla Triestina una vittoria per altro immeritata, se si considera il suo inesistente attacco. A 7' dalla fine, in contropiede* Slgarini In piena area, seppur pressato da vicino da Colombo, ha avuto la palla buona per il goal. Il giocatore lasciava partire un bel tiro, però centrale, e Moriggi, in uscita, riusciva a respingere di pugno. Lo scampato pericolo ha messo le ali ai piedi degli alessandrini, ma il loro gran finale non ha sortito effetto alcuno, per cui lo 0 a 0 è rimasto fino al fischio finale dell'arbitro. In maglia grigia ha esordito ieri l'ex veneziano Dori, al posto dell'infortunato Villa (quest'ultimo ne avrà per un mese a seguito di uno strappo rimediato nell'incontro casalingo con l'Astimacobi). La prova del neo-alessandrino è stata del tutto positiva. Certo che Dori dovrà trovare l'Intesa con i compagni ed essere soprattutto la spalla di Tomy, le cui qualità non sono sfruttate a dovere dal compagni di linea e da quelli del centro campo. Pure assente nelle file dei grigi il capitano Lojacono, non ancora fisicamente a posto. L'arbitro ha ammonito Sigarini Pestrin della Triestina, e Colombo dell'Alessandria. (La Stampa - Ed. Sport - E.C.) Risultati: Monfalcone - Venezia 1-0 Pro Patria - Astimacobì 3-0 Piacenza - Bieilese 2-0 Savona - Cremonese 1-0 Solbiatese - Marzotto 2-0 Sottomarina - Legnano 1-2 Trevigliese - Rapallo 3-0 Udinese - Novara 1-0 Verbania - Treviso 2-0 CLASSIFICA: Piacenza, Pro Patria, Solbiatese p. 14; Udinese, 13; Triestina, Novara, Treviso 12; Venezia, Savona 11; Trevigliese, Alessandria, Legnano, Monfalcone 10; Cremonese 8; Verbania 7; Marzotto, Macobiasti, Rapallo 6; Biellese, Sottomarina 5 due gare in meno *una gara in meno Marcatori: 8 reti: Ulivieri (Legnano): 7 reti: Longo (Solbiatese); 6 reti: Bellinazzi (Venezia); 5 reti: Blasig (Udinese); 4 reti: Tomy (Alessandria), Solbiati (Pro Patria ), Postini (Trevigliese); 3 reti: Gabetto e Bramati (Novara), Fregonese (Venezia), Bossi (Solbiatese), Medeot (Monfalcone), Mola (Piacenza), Paina (Triestina), Algarotti (Trevigliese), Simonato (Treviso) Il punto sul campionato A otto minuti dalla fine del match il Novara è stato battuto da una rete segnata dal giocatore dell'Udinese De Cecco in seguito ad una combattuta mischia in area di rigore. Il Verbania è tornato al successo sconfiggendo il Treviso che guidava la classifica insieme ad altre quattro squadre grazie a due gol dell'ex trevigiano Bianco.