Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1970/1971
Serie C
04-04-1971 - Giornata: 28 - Seregno - Ferruccio Trabattoni


Seregno FBC 1913 - Alessandria US 1 - 2 (0 - 0)
RETI: 84. Ferrari [Se] 71. Lorenzetti G.[A], 83. Sassaroli G.[A]

Alessandria US Ciceri Santino, Paparelli Ezio, Fusi Giuseppe, Magri Pier Luigi, De Luca Sergio, Paesanti Paolo, Mantellato Bruno, Berta Massimo, Sassaroli Gianni, Lorenzetti Giuseppe, Proietti Farinelli Vincenzo A disp.:(P) Binelli Pietro, Principe Cleto All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
SEREGNO FBC 1913: Battistini, Santi, Rizzi, Pavesi, Dorini, Bonomini, Mazzoleri [37. Lievore], Arienti, Ferrari, Zardoni, Ballabio. A disp.: Mascella. All.: Trezzi Mario

Arbitro: Clerico (Chiavari)
Note
Angoli: 7-1. Spettatori: 3000 Giornata di sole, terreno in ottime condizioni. Inizio gara ore 15.00

Commento
I GRIGI DOMINANO A SEREGNO E DISTANZIANO LA REGGIANA L’ALESSANDRIA, BATTENDO IL SEREGNO, è nuovamente sola in testa alla classifica: la lunga coabitazione con la Reggiana sembra finita. I "granata" emiliani non sono riusciti ad avere ragione del fanalino di coda Sottomarina che, disputando una generosa partita, ha costretto i più quotati avversari a dividere la posta. I ’’grigi”, violando per la prima volta il campo dei lombardi (che sinora sul loro terreno avevano vinto sette volte e pareggiato sei), si sono staccati dalla diretta antagonista. Il lieve vantaggio potrebbe essere i spiccare il volo verso la B. La giornata, oltre a questi due risultati, ha registrato il definitivo tramonto dell’ undici patavino: il Treviso, dopo la sconfitta patita ad opera dei mandrogni, ha colto nelle ultime domeniche significativi successi a spese delle grandi, vale a dire la Reggiana e il Padova. I ’’biancoscudati” si trovano a cinque lunghezze e tutto lascia arguire che ormai abbiano perduto l’autobus della promozione. Il duello per la prima poltrona è ristretto ad Alessandria e Reggiana che, tra due domeniche, si affronteranno al « Mirabello » per stabilire chi delle due ha maggiori ” chances ” per assicurarsi il successo finale, i Mentre in testa si è schiarita la situazione, in coda si è ingarbugliata maledettamente per il Dertbona che si è fatto trafiggere al « F. Coppi da un astuto Trento che domenica prossima ospiterà la Reggiana. Per i leoncelli il momento è particolarmente critico: ai ’’cugini” i migliori auguri per il futuro. Veniamo al confronto di Seregno che ha portato alla ribalta un’ Alessandria che alla vigilia dello scontro aveva più di una preoccupazione per quanto riguardava la salute degli uomini. La sfortuna si è accanita contro l’undici di Manente che oltre agli infortuni di Vanzini e di Di Pucchio nonché ad un malanno — questa volta passeggero — di Magri, ha accusato proprio la mattina di domenica il forfait di Colombo. L’incertezza delle ultime ore sono scomparse quando i grigi sono scesi in campo: una parte del merito spetta senz’altro ai tifosi che, come avviene dall’inizio del campionato, seguono con entusiasmo i beniamini. Il tifo, si sa, ha la sua importanza sul morale degli atleti, impegnati nella grande rincorsa finale. Un plauso va dunque alle centinaia di appassionati che rinunciando al meritato riposo domenicale si mettono in viaggio per essere a fianco dei ragazzi « nella buona come nella cattiva sorte ». Manente che non aveva certamente trascorso una settimana tranquilla, al momento di salire in pullman, si è accorto che il destino continuava a digrignare i denti. All’appello mancava infatti Colombo, colpito da una noiosa tonsillite. Il tecnico ha fatto buon viso a cattiva sorte, schierando le pedine nel modo più adatto: Fusi a fianco di Paparelli per portare in avanti come stopper De Luca. In mediana Paesanti ed a regista Berta — non nuovo a tali compiti — con Proietti alla sinistra in sostituzione di Vanzini. Le assenze di ben tre titolari si sono subito fatte sentire quando l’arbitro ha aperto le ostilità. Il Seregno che è squadra dalla posizione di classifica tranquilla e che pertanto i può giocare in scioltezza ha incominciato alla garibaldina per disorientare gli ospiti. La tattica era quella buona se la retroguardia alessandrina non fosse tra le più solide del girone. Pur con qualche incertezza di De Luca, che doveva badare ad un centravanti che puntava al sodo, la difesa ha tenuto abbastanza tranquillamente. Era evidente che sotto le bordate dei padroni di casa l’attacco non poteva certo brillare. Mantellato e Sassaroli erano isolati o quasi, dovendo i centrocampisti dare una mano ai colleghi per difendere Ciceri. Contro squadre che vogliono il risultato a tutti i costi è particolarmente arduo segnare un gol, magari subito a freddo. Con il trascorrere dei minuti i grigi hanno tratto maggiore convinzione sulle loro possibilità incominciando ad insidiare la porta di Battistini. in questo compito brillavano Mantellato, Sassaroli e Lorenzetti che appariva in giornata di vena, ma che per motivi prudenziali non poteva spingersi troppo in avanti per non creare squilibri pericolosi a centrocampo. Nella ripresa le cose mutavano: era l’Alessandria a dettare legge, a fare pesare la maggiore classe. Fusi si spingeva maggiormente in avanti dando così quei suggerimenti indispensabili per le punte che parevano trasformate. A differenza di quanto era accaduto nel primo tempo anche Paesanti diveniva più incisivo, più pratico, consentendo a Lorenzetti di muoversi con maggior lena. Il nostro numero dieci si può dire sia venuto fuori alla distanza tanto da imporsi sui ventidue uomini in campo con quegli spunti irresistibili, con quei tocchi che lasciano di stucco l’avversario. Indubbiamente avere un Lorenzetti con una marcia in più, favorisce tutto il complesso che sovente pecca di fiducia nelle proprie forze. Anche Berta, piuttosto incerto in fase difensiva, si trasformava ogni qualvolta oltrepassava la metà campo. Mantellato, che pur risentendo dei postumi della malattia è elemento di indiscusso valore, è stato un vero castigo sulla fascia laterale del campo. Le sue incursioni liberano la zona centrale dell’area avversaria, consentendo a Sassaroli di muoversi in uno spazio più ampio. Il centravanti ’’mandrogno” quando può avanzare in progressione rappresenta sempre un pericolo, possedendo una ’’castagna” che mette in difficoltà qualsiasi portiere. Con il trascorrere dei minuti si è intuito che l’Alessandria avrebbe finito per sottomettere l’avversario che aveva nelle gambe un primo tempo piuttosto tirato. Si è così giunti al 26’ quando Lorenzetti, dopo una veloce triangolazione con Paesanti, si è inserito nel vivo dell’area calciando di piatto la sfera nell’unico corridoio libero. Un tiro di rara efficacia che Battistini non è riuscito ad intercettare. Con una rete di vantaggio i grigi si sono trovati ad affrontare i restanti minuti con tutt’altro spirito. Ora le cose si mettevano sotto u n ’altra prospettiva: non c’era che da attendere il momento migliore per trafiggere il Seregno, costretto ad abbandonare ogni tattica prudenziale per mettere una pezza al risultato. Sassaroli al 38’ raddoppiava: il centravanti partiva da lontano sulla destra convergendo verso il portiere forse indeciso sul da farsi poi scoccava un forte tiro che Battistini non tratteneva. Il pallone passava sotto il ventre del portiere e lentamente si avviava verso la linea bianca quando sopraggiungeva Mantellato che non aveva difficoltà a dargli il colpo di grazia. Sugli spalti esplodeva tutta la gioia degli sportivi, ormai certi che la vittoria non sarebbe più sfuggita. Anche se mancavano ancora sette minuti alla conclusione i locali facendo appello alle restanti energie si gettavano all’arrembaggio della porta di Ciceri. Un vero assedio che purtroppo costava l’imbattibilità del nostro portiere, che dopo 624 minuti, doveva inchinarsi per raccogliere il pallone in fondo alla rete. II Seregno intravista la possibilità di pareggiare dando vicinissimo al gol: questa volta però il capitano, dimostrando un colpo d’occhio e uno scatto degno dei tempi migliori, riusciva a soffiare con una manata la sfera salvando la vittoria e consentendo all'Alessandria di distanziare la Reggiana. Al fischio finale tripudio dei tifosi mandrogni che negli ultimi cinque minuti della contesa avevano patito le pene dell’inferno. Una vittoria che non fa una grinza, considerate le particolari condizioni in cui è maturata. Non si può infatti concedere tre uomini quali Colombo, Di Pucchio e Vanzini ad un avversario che sinora era sempre riuscito a fare piegare le ginocchia o quasi alle compagini che vanno per le maggiori. I rincalzi che giustamente Manente ha tenuto sotto pressione in queste ultime settimane non hanno fatto rimpiangere gli assenti. Quella di Seregno è stata una vittoria sofferta, ma voluta dai ragazzi in maglia grigia che sputando l’anima hanno difeso il gol di vantaggio. Nel finale sono stati tutti bravi, tutti hanno meritato l’applauso spontaneo degli sportivi che non si attendevano tanto dai beniamini. Di Lorenzetti abbiamo scritto: è stato il principale artefice del settimo successo esterno. In difesa oltre a capitan Ciceri da segnalare le prove sempre maiuscole del "libero” Magri - che nonostante il malanno infrasettimanale non si è certamente tirato indietro - di Paparelli, generoso e battagliero e di Fusi che rientrato dopo una lunga assenza si è subito inserito, con risultati veramente positivi, nel vivo della lotta. Dal suo piede si sono iniziate le azioni migliori il che conferma che ha sempre idee chiare anche quando si tratta di guardare avanti verso i compagni di attacco. Proietti si è sacrificato in un lavoro forse oscuro, ma redditizio, che ne fa veramente il jolly della squadra. Alla conclusione mancano dieci partite: domenica sarà al « Moccagatta » l’Udinese (battuta nell’andata con un rigore trasformato da Sassaroli) poi si affronteranno due trasferte, quelle di Reggio Emilia e di Busto Arsizio. Il campionato ci riserva una escalation quanto mai interessante che culminerà nelle trasferte di Padova, Solbiate e Venezia. Cinque partite lontane dal pubblico amico — i tifosi sono però pronti a sobbarcarsi anche i viaggi più disagiati per essere vicini ai magnifici undici — per staccare il lasciapassare per la serie B, sognata ormai da diversi anni. L’obiettivo immediato è per il m omento l’Udinese che è pur sempre una squadra di tutto rispetto, che non deve essere sottovalutata. Manente disporrà per questo nuovo impegno di tutta la rosa compresi Vanzini, Di Pucchio e Colombo. A differenza della scorsa settimana avrà solo l’imbarazzo della scelta. Un vantaggio, non c’è che dire (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) I GRIGI A SEREGNO CON UN LORENZETTI IN PIU' L'interno sinistro ha inventato al 71' il gol che ha sbloccato il risultato E' accaduto tutto nel finale quando si pensava allo 0 a 0 come conclusione logica dell'incontro. L'Alessandria, è vero, attaccava con impegno dall'inizio della ripresa, ma il Seregno dimostrava di sapersi difendere e le puntate dei grigi (eccetto una volta) si esaurivano ai limiti dell'area. Ci voleva un gol e inventato», frutto di intuizione e di tecnica superiori, per dare un diverso indirizzo alla gara. E' arrivato al 71' (autore Lorenzetti) che, pur con qualche pausa, ancora una volta ha dimostrato di essere l'elemento più prezioso della compagine piemontese. Il mezzosinistro, ricevuta la palla da Pesanti, si è destreggiato ai limiti dell'area, mentre Bonomini e Dorini cercano di chiudergli il varco. Una finta, difensori sbilanciati e portiere spiazzato, un tocco di piatto destro e la sfora s'insacca nell'angolo basso. Il Seregno accusa il colpo e all'83' è il 2 a 0 per l'Alessandria. Sassaroli dopo una fuga tira in diagonale da 74 metri. Battistini non trattiene e la palla rotola oltre la linea. Sembra tutto finito, ma i lombardi hanno un'impennata d'orgoglio: un minuto dopo accorciano le distanze con Ferrari (invito di Ballabio) e all'87' sfiorano il pari (tiro di Arienti che batte vicino alla linea e schizza fuori). Poi il fischio finale (con 2 minuti d'anticipo): 2 a 1 per l'Alessandria che torna al comando della classifica. Una vittoria — dirà Manente negli spogliatoi — frutto di una maggiore preparazione atletica, tecnicamente altre volte abbiamo giocato meglio ». Il finale emozionante ha riscattato una partita nel complesso povera di contenuto. L'Alessandria era scesa in campo priva di Colombo (faringite), di Di Pucchio e Vanzini (infortunati), sostituendoli con De Luca. Berta e Proietti, gli ultimi due schierati a centro campo con Paesanti: all'attacco tre sole punte Mantellato, Sassaroli e Lorenzetti. Ma Berta non è Di Pucchio e Proietti e Paesanti non apparivano nelle migliori condizioni. Centrocampo dunque debole, a volte evanescente (Lorenzetti stesso era costretto a retrocedere per vivificarlo) e il Seregno nel primo tempo ne ha approfittato. Lo 0 a 0 sembrava logico. Il pareggio giusto. Ci voleva appunto il virtuosismo di Lorenzetti per sbloccare la strada alla vittoria del grigi. E c'è stato. Forse il Seregno, per l'impegno profuso non meritava di perdere, ma il punto è proprio questo: l grigi hanno avuto un Lorenzetti in più. (La Stampa - Ed. Sport - Clemente Granata) Che grigi! Salta il “Ferruccio” e … saltano in testa ALESSANDRIA – SEREGNO 2-1 La capolista Alessandria ha violato l'imbattibilità del “Ferruccio”. Una partita giocata con tattica ragionevole da parte dei grigi i quali non hanno fatto più del necessario per vincere. Da parte propria il Seregno si è svegliato troppo tardi. Solo quando si sono trovati in svantaggio di due gol gli azzurri hanno forzato l'andatura, sono riusciti a accorciare le distanze con Ferrari e con lo stesso centravanti hanno fallita la più clamorosa occasione del gol e quindi del pareggio. Forse per l'allenatore del Seregno Mario Trezzi, si sono parecchie attenuanti come l'assenza di Cappelletti squalificato e di Ferrario infortunato, oltre a lamentare l'incidente di Mazzoleri colpito al fegato che ha quindi scombussolato gli schemi. Tuttavia il neo più vistoso è stato l'avere impiegato costantemente il giovane Arienti sul miglior grigio Lorenzetti, ed appunto dalla bionda mezzala alessandrina sono sbocciate le migliori occasioni di gioco della capolista. Per di più, c'è stato anche un errore dell'arbitro Clerico che ha fischiato il termine della partita con quasi 5 minuti di anticipo un banale errore che ha tolto al Seregno le speranze di rimonta quando proprio stava attuando il forcing finale. La partita non è stata bella anzi, solo nel finale si è svegliata ed ha entusiasmato il folto pubblico sugli spalti: è stato quando al 26’ della ripresa Lorenzetti con un'azione tutta personale dopo essersi liberato dell'intera difesa avversaria, batteva Battistini con un preciso rasoterra e al 38’ quando Mantellato, graziato da un errore del portiere seregnese, spingeva in rete una palla che era passata sotto la pancia di Battistini e che si era bloccata sulla linea bianca. A questo punto c'è stata la rabbiosa reazione dei locali che accusavano subito le distanze al 39’ con Ferrari, che da posizione angolatissima batteva irrimediabilmente Ciceri. Al 41’ lo stesso centravanti azzurro non è stato capace di spingere in rete una palla che correva sulla linea di porta fallendo così la più clamorosa occasione del pareggio. Prima di queste quattro occasioni avvenuti nella fase finale della partita, ben poco lavoro per i due portieri e si è prevalentemente giocato a centrocampo, con una leggera supremazia della capolista nella ripresa. (Tuttosport - Valerio Galimberti). RISULTATI: Derthona - Trento 0-1 Lecco - Verbania 1-1 Legnano - Venezia 0-0 Monfalcone - Pro Patria 3-1 Parma - Piacenza 0-0 Rovereto - Solbiatese 2-0 Sottomarina - Reggiana 0-0 Treviso - Padova 1-0 Udinese - Triestina 1-0 CLASSIFICA: Alessandria p.42; Reggiana 41; Padova 37; Venezia, Trento 33; Parma 32; Solbiatese 31; Lecco 29; Treviso 28; Seregno 27; Udinese 26; Rovereto, Verbania 25; Pro Patria, Piacenza, Legnano, Triestina 24; Derthona 21; Monfalcone 18; Sottomarina 16 MARCATORI:: 17 reti: Zandoli (Padova); 12 reti: Rancati e Fava (Parma); 11 reti: Modonese (Padova) e Bellinazzi (Venezia); 10 reti: Sassaroli (Alessandria), Goffi (Lecco), Ferrari (Seregno); 9 reti: Fregonese (Triestina) Bianchi (Venezia), Zanolla (Monfalcone) Il punto sul campionato L’Alessandria stacca la Reggiana in vetta mentre il Padova cadendo a Treviso abdica alle speranze di promozione. E’ la rete di Simonato segnata al 6' del primo tempo che ferma la corsa dei patavini. Con una prestazione chiara e volitiva il Verbania si è confermato a Lecco specialista dei pareggi esterni: gli uomini di Marchioro hanno saputo, sempre, impegnare i padroni di casa. Proprio a un minuto dal termine quando il Derthona stava prodigandosi in un generoso serrate per agguantare una preziosa vittoria in extremis, il Trento ha messo in atto la sua beffa segnando il gol e vincendo la gara. Le avverse condizioni atmosferiche non hanno consentito alla Reggiana di far valere le proprie doti tecniche contro il Sottomarina. Pareggio giusto tra Legnano e Venezia con uno 0-0 logico in un partita molto condizionata dallo stato del terreno di gioco.