Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
19-11-1972 - Giornata: 10 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 1 - 3 (1 - 1)
RETI: 15. Ciclitira [Pa] 3. Vanzini F.[A], 56. Manueli L.[A], 82. Musa E.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Paparelli Ezio, Berta Massimo, Colombo Antonio, Salvadori Roberto, Musa Ezio, Manueli Luigi, Bianchi Bruno, Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Padova: Galassi, Scalabrin, Marin, Monari, Gatti, Grava, Tombolato, Musiello, Ciclitira, Gennari [75. Coramini], Bigon II. A disp.: Memo. All: Perazzolo Mario

Arbitro: Benedetti Vittorio (Roma)
Note
Ammoniti: Lorenzetti [A], Scalabrin [P] Spettatori: 7000 circa, di cui 5958 paganti per un incasso di 8.862.000 lire. Cielo coperto, temperatura fredda ma sopportabile Inizio gara ore 14.30

Commento
L’«APPIANI » DI PADOVA, CAMPO PIUTTOSTO SCORBUTICO PER I GRIGI I grigi come un rullo compressore «macinano» il Padova all'Appiani Ha perduto la propria imbattibilità: una grande Alessandria è uscita dal confronto con i ”biancoscudati” con tutti gli onori. Quando si vince per tre a uno, le scusanti sono sempre poche e, alla line dei novanta minuti di gioco, i settemila spettatori non hanno trovato neppure la forza di inveire contro i beniamini: solo qualche timido applauso — ed era rivolto ai ragazzi di Marchioro — ed un silenzio glaciale. Nulla da eccepire sul risultato, scaturito durante i movimentati novanta minuti di gioco, disputati all’insegna della combattività. Padova - Alessandria, una delle partite clou della decima giornata (l’altra era quella di Seregno, dove si esibiva il Venezia) ha sanzionato, senza ombra di dubbio, che i ragazzi del Commissario straordinario Sacco, hanno la "stoffa” per conquistare la tanto sospirata promozione in serie B. Più che il 3-1, ci preme sottolineare la gagliarda prestazione di Colombo e compagni i quali hanno dimostrato di avere veramente una marcia in più rispetto all’avversario. All’Appiani solo la Solbiatsse era riuscita a strappare un punto: Cossatese, la titolata Udinese e, per ultimo il Trento, erano stati costretti ad abbassare bandiera. Il presidente dei biancoscudati — come aveva scritto un quotidiano locale — aveva promesso un lauto premio se l’undici fosse riuscito a mettere sotto l'Alessandria. L’incentivo non è servito a molto: i patavini in maglia bianco-rossa per dovere di ospitalità, hanno puntato tutto sulla grinta e la retro guardia anche sull’intimidazione, senza poter frenare la marcia dei panzer alessandrini i quali senza lasciarsi trascinare dall’orgasmo hanno ribattuto colpo su colpo uscendo, come abbiamo detto, a testa alta. Questa volta i venati, a differenza di quanto accaduto negli ultimi due campionati, non han. no neppure trovato la forza di contestare il successo dei grigi. Per l’Alessandria si è trattato indubbiamente di una giornata trionfale: con la terza vittoria esterna è giunta, in aspettata, l’aureola del primato. Il Venezia impegnato a Seregno — un campo sul quale i grigi avevano conquistato la prima vittoria stagionale — si è inchinato ai brianzoli che per l’arco dei novanta minuti avevano messo in soggezione il più blasonato avversario. I lagunari i quali hanno presentato il neo acquisto Modonese, hanno così subito la prima sconfitta e la... seconda rete del campionato. Alle spalle dell’Alessandria troviamo un folto gruppo di squadre, intenzionate a rendere piuttosto difficile il compito dei ragazzi di Marchioro: si tratta oltre che del Venezia, del sempre più sorprendente Legnano che ha inflitto un’altra dura lezione al Piacenza e dell’Udinese che ha superato, con il classico punteggio di due a zero, il grintoso Trento. Staccato di due punti, dai terzetto, c’è il Savona il quale dovendo ricuperare una gara potrebbe avvicinarsi alla vetta della classifica. Il campionato si preannuncia tra i più interessanti: solo l’Alessandria può... ucciderlo. La disinvoltura con cui i grigi sono passati a Padova autorizza a sperare in un futuro veramente roseo. La cura Marchioro sta dando i primi risultati in quanto i ragazzi rispondono alla sollecitazione con un entusiasmo ammirevole. Il tecnico chiedeva alla squadra un gioco di movimento per imbrigliare l’avversario: a Padova si è visto un undici veramente rodato in grado di tradurre in realtà gli schemi tattici che sinora non sempre erano emersi. « L’Alessandria si è comportata egregiamente, ha sostenuto Marchioro negli spogliatoi, confermando di avere indubbie possibilità. I ragazzi si sono battuti generosamente tanto che si può affermare che hanno posto una seria ipoteca alla promozione. Il Padova ha giocato con molta verve mettendo in evidenza buone individualità. Ha lottato sino all’ultimo tanto che gli si deve concedere l’onore delle armi ». Dal canto suo il Commissario straordinario Sacco ha ribattuto »: « E’ stata la migliore gara disputata dai ragazzi, sia sotto il profilo agonistico che tecnico. Solo le nostre riserve.... possono batterla... ». Il patron si riferiva alla validità degli uomini che per il momento sono costretti a restare in panchina e precisamente Croci, Di Brino, Mayer, Dolso, Cini per citare i più noti. Gran parte del merito di questa vittoria che rilancia il vessillo alessandrine, spetta senza ombra di dubbio al mister, il quale h a saputo inculcare nei ragazzi non solo la grinta, ma quegli schemi tattici moderni che impongono un continuo movimento, una variazione di temi sia difensivi che offensivi. Il calcio atletico non richiede solo un a grande preparazione fisica, ma una veduta aperta ed intelligente degli scambi che impongono il costante appoggio di ogni singolo giocatore sia esso un difensore o un attaccante. Marchioro ha avuto la grande fortuna di avere scoperto due estreme che interpretano il nuovo corso con molta linearità ed incisione: si tratta di Vanzini e Bianchi. Il primo in particolare è risultato l’asso nella manica del mister alessandrino. Con un a caparbietà veramente commovente Franco sta disputando uno dei migliori campionati della carriera. E' un ragazzo intelligente che non esita a sacrificarsi per i compagni; che ritorna sovente nella propria area per conquistarsi il pallone; che manovra sulle fasce laterali con notevole incisione contribuendo ad allargare le maglie dell’opposta difesa. L’Alessandria ha dominato perché ha costretto i biancoscudati a manovrare ad ampio respiro; consentendo alle nostre punte di avanzare con facilità quasi irrisoria in quei corridoi che si aprivano davanti alla porta di Galassi. Occorre aggiungere che la strada del successo è stata spianata non solo dalla perfetta impostazione degli alessandrini, ma pure per i suggerimenti del nastro tecnico. Marchioro, molto astutamente, dopo che i padroni di casa erano riusciti ad agguantare nuovamente il pareggio, ha apportato una variante che ha praticamente bloccato le punte patavine. « Credevo che Musiello, affidato a Berta, giocasse come mezza punta — ha affermato Marchioro — Invece me lo seno trovato come attaccante puro con Tombolato che fungeva da ala tornante. Per bloccarlo ho spostato senza indugio Maldera sulla mezz’ala che ha così trovato sulla sua strada un terzino poco disposto a concedergli spazio. E ’ bastata questa mossa per riequlibrare le sorti della contesa condotta su un ritmo piuttosto sostenuto ». Il Padova ha impostato la gara sulla dinamica senza preoccuparsi eccessivamente del centrocampo, pur potendo pendolava sovente nella zona di un Bigon che fa il centrale per impostare sull’imprevedibile Ciclitira. E’ risultato questo un grave errore perchè all’Alessandria bastava un lancio in profondità per venire a contatto con la retroguardia. Molto intelligente a questo proposito la posizione assunta dal tanto discusso Manueli che Marchioro ha confermato, convinto che il ragazzo avrebbe reso secondo e aspettative. Giocando Musa in posizione piuttosto arretrata , il ragazzo ha svariato sovente sulla d e stra ricevendo i lunghi traversoni di Bianchi e Lorenzetti che lo imbeccavano con suggerimenti preziosissimi. La mezz’ala si è sovente trovata in un a posizione di vantaggio in quanto operava su una fascia di campo pressoché sguarnita. Nella zona centrale a fungere da regista il generoso Lorenzetti sempre pronto a contrarre e ad appoggiare sulle estreme dove erano in attesa Vanzini e Bianchi. Quest'ultimo è apparso a volte lento, ma in compenso ha ovviato all’inconveniente con intelligenti aperture al compagno smarcato. Il nostro centavantti seppure meno brillante del solito è riuscito a polarizzare l’attenzione dell’avversario, non solo dello stopper addetto alla sua sorveglianza, ma dello stesso libero patavino. Berta dopo che Marchioro lo aveva sollevato dal gravoso compito di mettere la museruola a Musielio, è andato crescendo alla distanza confermandosi tra i migliori sia in fase di copertura che di impostazione. L’unico neo difensivo lo si riscontra nella prova di Colombo, costretto a fare sfoggio di tutte le doti di fondo per mettere a tacere un Ciclitira che scalpitava dal desiderio di mettere in difficoltà Pozzani. Il centravanti patavino come ha riconosciuto Marchioro « è imprevedibile » nelle sue mosse: la tattica migliore era una sola e, precisamente quella di anticiparlo. Ogni qualvolta capitan Colombo è riuscito nell’intento Ciclitira è rima, sto a bocca asciutta. Purtroppo nella maggioranza dei casi l’attaccante biancoscudato è stato più lesto ed allora per la nostra retroguardia sono nati pericoli piuttosto consistenti. L 'Alessandria deve proprio a la sua maggiore mobilità difensiva se i padroni di casa non sono riusciti ad andare a bersaglio. Quando l’undici di Perazzolo attaccava le nostre punte — ad eccezione di Bianchi — retrocedevano chiudendo ogni corridoio alla manovra costringendo Ciclitira, Musiello e Gennari a girare al largo da Pozzani. Con i terreni pesanti Colombo riuscirà certamente ad ovviare agli inconvenienti ai quali abbiamo accennato, ma su quelli asciutti il rischio che si corre è sempre grande. Due righe di cronaca sui vittorioso incontro iniziatosi sotto i migliori auspici per i grigi considerato che dopo soli 30” Lorenzetti ha avuto sul piede la palla gol. L’azione era partita da Berta che aveva aperto sulla destra verso Bianchi il quale prontamente 'rimetteva al centro. La mezz’ala cercava la conclusione volante mandando la sfera sopra la tra. versa. Il gol giungeva puntuale al 3’ e, questa volta, era Lorenzetti che pescava, sempre sul settore destro Salvadori che senza indugio crossava al centro dove Vanzini, ben appostato, non falliva la conclusione. Il forcing dei locali approdava, al 16’ al pareggio: era Tombolato a mettere in movimento Ciclitira che saltava agilmente Colombo avviandosi verso la nostra area di rigore. Paparelli dopo averlo vanamente ostacolato tentava di afferrarlo per la ma glia, ma il centravanti scatenato resisteva alla carica fulminando Pozzani in uscita. Il pareggio non costituiva un serio handicap per gli alessandrini che gradatamente riprendevano il comando delle azioni andando più volte ad un soffio dal raddoppio. Lorenzetti al 19’, ad esempio, girava al volo un cross di Bianchi mandando la sfera — che aveva attraversato tutta la luce della porta — a lambire il palo alla sinistra di Galassi. Veniamo alla ripresa. Era l’Alessandria ad imprimere al gioco un ritmo piuttosto sostenuto con due azioni di Manueli e Bianchi. Una rimessa di Pozzani al 9’ consentiva a Musa di esibirsi in una lunga sgroppata che l’ala concludeva con un forte tiro a fil di palo. Il gol all’ll Lorenzetti veniva fermato al limite dell’area di rigore da Gennari e l’arbitro concedeva la giusta punizione. Era lo stesso Lorenzetti ad appoggiare corto su Manueli che con un pallonetto scavalcava la barriera realizzando nell’angolino alto alla destra di Galassi che interveniva in notevole ritardo. La pressione del Padova era confusa e priva di mordente: erano infatti i locali a correre grossi pericoli grazie agli improvvisi Contropiedi alessandrini. La terza rete mandrogna al 37’: Manueli da centro campo imbeccava Musa che superava in slalom Mann, poi Gatti ed infine lo stesso Galassi quindi, seppure da posizione piuttosto angolata calciava. Quando la palla aveva ormai oltrepassato la linea bianca interveniva Coramini che la sospingeva definitivamente nel sacco. 11 gol spetta inequivocabilmente a Musa in quanto la sfera aveva ormai oltrepassato la linea bianca: non si deve pertanto parlare di autorete, ma di gol della nostra ala. Questa in rapida sintesi il film di Padova - Alessandria una partita disputata all’insegna dell’agonismo, della volontà di vincere. Ai patavini era stato promesso un grosso premio: ovvio che abbiano dato l’anima per fare lo sgambetto all’Alessandria che resta l’unica squadra imbattuta del girone A della serie C. Gli impegni dei mandrogni divengono sempre più gravosi in quanto gli avversari si faranno in quattro per fare piegare la schiena alla capolista: non sarà impresa facile perchè Marchioro dispone di un parco giocatori veramente di serie B o quasi. Il campionato non concede tregua: dopo Padova trasferta che pareva impossibile, ecco spuntare all’orizzonte l'Udinese. Le zebrette si sono notevolmente rinforzate con l’acquisto di Blasig: giungono ad Alessandria più che mai intenzionate a rinverdire una tradizione spezzatasi proprio nello scorso campionato. L’Alessandria odierna, se ripeterà la maiuscola gara di domenica, non teme confronti: al suo arco possiede molte frecce. I ragazzi sono caricati al massimo, il movimento funziona come non mai: cosa si può pretendere di più? Il cassiere è il più preoccupato: se ci sarà bel tempo farà un incasso da primato o quasi! Sembra proprio di essere tornati al periodi d’oro del calcio alessandrino. L’appuntamento è al Moccagatta per salutare con un fragoroso applauso i ragazzi di Marchioro neo capolista del girone A verso la tanto sospirata promozione (Il Piccolo - Il Gattopardo) I grigi vincono a Padova (1-3) L'ALESSANDRIA BALZA AL COMANDO La squadra di Marchioro (spettacolo e gol) ha finalmente gettato la maschera Erano anni che l'Alessandria attendeva una giornata come questa. I grigi l'avevano inseguita cambiando Innumerevoli. volte gli uomini e gli allenatori, ma c'è voluto Marchioro con una squadra tutta nuova perché U sogno divenisse realtà. Giocando la più bella partita del suo campionato, la squadra piemontese ha battuto II Padova per 3 a 1, un risultato inoppugnabile ohe porta direttamente a due obiettivi prefissati: il terzo successo esterno della stagione e la conquista del primo pasto in classifica, propiziata dalla caduta del Venezia a Seregno. Ora, iati.alla mano (è l'unica squadra imbattuta del proprio girone), l'Alessandria merita vera, mente la posizione che occupa e può considerarsi la favorita alla promozione. Dopo un inizio del torneo macchinoso, sconcertante per un palo di pareggi interni, I grigi Hanno gettato finalmente la maschera e si sono mostrati all'« Appiani» con il loro vero volto che è quello degli uomini determinati, tecnicamente validi e non privi anche di qualche ambizione sul plano della classe. Pensandoci bene quello della squadra dell'lng. Sacco è stato ,un cammino in crescendo, durante il quale sono stati via-via superati i problemi che il cambiamento di tre quarti della formazione, rispetto allo, scorso anno, Imponevano Marchioro ha saputo dare al suoi ragazzi il tono, il ritmo e la capacità di lottare. L'Alessandria è attualmente una squadra che gioca a tutto campo, che non perde la calma se aggredita, che sa giocare con tranquillità nei momenti di maggior pressione per poi distendersi in una manovra offensiva che si apre in tutte le direzioni e sconcerta gli avversari. Così è successo. che il Padova, partito con gran rabbia per infilare i tradizionali avversari, sin dal primi minuti di gioco, ha finito per soccombere con un punteggio che sottolinea la- differenza del valori visti sul terrene di gioco. L'Alessandria non ha mostrato pecche. Due soli uomini hanno dato l'impressione di essere ad un livello leggermente inferiore al compagni, ma entrambi hanno valide scusanti. Allo stopper Colombo a cui era affidato un giocatore scorbutico, abile ed esperto come Cliclitira, si può imputare soltanto un errore che ha portato al gol il Padova. Per troppo tempo però il difensore è stato fuori squadra a causa degli infortuni subiti, per non concedergli ancora qualche domenica per ristabilirsi completamente. In attacco ti meno brillante è stato Bianchi. Tuttavia il centravanti, sebbene poco mobile nelle conclusioni con il pallone, si è portato a. spasso per tutta la partita lo stopper Grava e a volte anche il libero Gatti, lasciando molto terreno per il gioco del compagni. Per il resto la squadra grigia è stata una perfezione. Dalla difesa attenta e corretta a centrocampo al reparto offensivo. Berta e e Salvadori sono due motori pratici ed inesauribili, Lorenzetti mantiene sempre le redini della regia, Musa e Vanzini hanno fatto'miracoli nel tornare avanti e indietro trasformandosi da : attaccanti .a difensori a seconda delle necessità. Manueli ha giostrato con la consueta precisione fungendo da collegamento ira attacco e difesa mentre Maldera ha annullato Mastello senza dimenticare i suoi caratteristici inserimenti in avanti. Paparelli non ha quasi compiuto errori in ultima battuta e Pozzani ha parato tutto il parabile. Incitato da un pubblico all'Alessandria (una rivalità antipatica anche se tradizionale per i fatti degli anni passati. Il Padova, sconfitto per la prima volta in casa, ha cercato la vittoria sin dalla ,« palla al centro» un gioco, da parte dei biancorossi, soprattutto nei primi minuti, quasi,intimidatorio, cui l'Alessandria ha risposto con molta calmo. Infatti dopo aver sfiorato la rete a 45 secondi dall'inizio con Lorenzetti, i grigi sono subito andati-in vantaggio con Vanzini. Al 3' un'azione sulla destra con passaggio da Lorenzetti a Salvadori ha messo Vanzini in condizioni di tirare a rete. L'estrema sinistra ha calciato rasoterra poco oltre il limite dell'area battendo Galassi. Reagiva il Padova in cui Mario Mastello e Luciano Bigon. rispettivamente fratelli maggiore e minore del giocatori dell''Atalanta e del Milan, erano tra gli uomini più in evidenza. I risultati di questo pressing patavino non si facevano attendere. Ciclitira al 16' come una furia si liberava prima di Colombo poi superava anche Paparelli, ormai tagliato fuori, e con un gran traversone batteva Bozzoni coperto dai propri uomini. L'Alessandria non si dava per vinta. Subiva l'aggressione del Padova che cercava il secondo gol ed impostava la propria partita alleggerendo la pressione con azioni pericolose in contropiede. Si arrivava all'inizio della ripresa sull'uno a uno. Al 56' c'era un fallo su Lorenzetti al limite del. l'area del biancorossi. L'interno si incaricava del tiro, poggiava a Manuel! che faceva partire un bolide che si insaccava dopo aver sfiorato la traversa. Due a uno per l'Alessandria. Il Padova andava in ginocchio ma tentava ancora con. le ultime forze di raggiungere il pareggio, però una gran prodezza di Musa dava il, colpo di grazia agli uomini di Perazzolo. Il numero-«7» grigio all'82' si esibiva in una discesa solitaria che scavalcava tutti-la difesa del Padova. Musa scartava anche il portiere e metteva in rete. Inutile il tentativo in extremis di Coramini subentrato al 74' al posto di Gennari, per deviare il pallone, ma veniva soltanto accompagnato in porta. Il finale era tutta un'accademia dell'Alessandria che si meritava finalmente gli applausi del pubblico, mentre l locali uscivano dal.campo fischiati e contestati. (La Stampa - Ed. Sport - Chistiano Chiavegato) Risultati: Belluno - Parma 0-1 Cossatese - P. Vercelli 0-1 Derthona - Savena 0 0 Padova - Alessandria 1-3 Piacenza Legnano 0-1 Rovereto Triestina 1-1 Seregno - Venezia 1-0 Solbiatese - Verbania 1-0 Udinese - Trento 2 0 Vigevano Cremonese 0-0 CLASSIFICA: Alessandria p.15; Venezia, Legnano, Udinese 14; Savona, Pro Vercelli, Seregno, Cremonese 12; Parma, Trento, Padova, Solbiatese 10; Rovereto, Triestina 8; Cossatese, Derthona, Belluno 7; Piacenza 6; Verbania, Vigevano 4 *una gara in meno Marcatori: 6 reti: Pruno echi (Rovereto); 4 reti: Musa (Alessandria), Maioni (Pro Vercelli), Bergam o (Trento), Badari (Venezia); 3 reti: Lorenzetti (Alessandria), Inferrerà (Belluno), Poirè (Cossatese), Mongitore e Proietti (Legnano), Ciclitira (Padova), Boranom i (Pro Vercelli), Ardemagni (Savona), Fumagalli (Solbiatese), Pellizzati e Politti (Udinese), Scarpa e Serata (Venezia). Il punto sul campionato Convulso e a volte caotico derby delle vercellesi: ha vinto la Pro per un errore del portiere della Cossatese, sorpreso da un tiro di Bonanomi, qualche minuto prima la Cossatese aveva preso un palo. Grossa prestazione del Seregno contro il Venezia che ha deluso, specie sotto il profilo del gioco. Il Derthoha, ridotto in dieci uomini per l'espulsione di Beltrame, è riuscito a ottenere il pareggio contro il Savona, sceso in campo per aggiudicarsi i due punti. Il Verbania è stato sconfitto, di misura, dalla Solbiatese, in una gara non bella dal punto di vista tecnico che ha visto gli ospiti poco presenti in zona offensiva.