Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1922/1923
1ª Divisione
28-01-1923 - Giornata: 11 - Alessandria - Campo degli Orti
Lega Nord Girone C


Alessandria US - Padova AC 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 78. Monti II [Pa]

Alessandria US Cagnina Giuseppe, Brezzi Guglielmo, Costa Felice, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Papa (II) Nicola, Tosini Oreste, Baloncieri Adolfo, Cattaneo Renato, Gandini Giuseppe, Bay (I) Primo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PADOVA AC: Paglianti, Modulo, Danieli, Fayenz, Fagiuoli, Girani, Busini (I) Federico, Barzan, Monti (II) Giovanni, Busini (III) Antonio, Monti (III) Feliciano. All.: Burgess Herbert.

Arbitro: Galletti Augusto (Genova)
Note
Recupero della gara posticipata la settimana prima per via delle Elezioni amministrative, Galletti, arbitro ma allora Commissario tecnico della Nazionale sostituì l’arbitor designato ma mai giunto ad Alessandria. Al 62. il portiere Paglianti [P] in uno scontro con un avversario si frattura una tibia e deve lasciare il campo, In porta passa Barzan Al 65. fuori gara anche Carcano [A] per un calcio in faccia. Terreno pesantissimo Inizio ore 15,00

Commento
PADOVA BATTE ALESSANDRIA (1-0) Occorre fare un piccolo sforzo su se stessi, riferendo sul match svoltosi ieri ad Alessandria, per parlare subito del giuoco visto e non fare immediatamente quel largo cenno all'incidente occorso in campo, che il caso esige ed il cuore detta. Questo sforzo lo faccio su me stesso, e vengo subito all’incontro. Ero andato ad Alessandria, senza preconcetti, ma colla previsione di dover e poter dir bene della squadra alessandrina, per la forza intrinseca della squadra e per il valore dimostrato sulla giornata. Ne ritorno invece, dovendo e potendo parlar nel modo migliore dell'undici padovano, e compio questo dovere con tanto maggior slancio, che ho riportato la piena convinzione dell'alto valore tecnico raggiunto dai patavini e la più simpatica e commovente impressione del loro giuoco. Spiegherò più tardi come entri l'aggettivo commovente in questa valutazione di quanto ho osservato. L'Associazione Calciò Padova, che, non da ora soltanto, era giunto ad eccellenti affermazioni in campionato e fuori campionato, e assurto nella presente stagione, all'onore del comando del proprio girone. Sono convinto di riflettere esattamente l’opinione pubblica generale dei foot ball italiano, asserendo che c'era un po' in tutti la convinzione che la posizione raggiunta dal Padova non fosse del tutto corrispondente al valore effettivo dell'undici. Per conto mio quest'opinione è svanita ieri, perché la prova di Alessandria è avvenuta su basi cosi salde e dietro dimostrazione di doti tecniche è da escludere attribuibili al caso. Il Padova è certo la squadra che ha fatto i migliori progressi dell'annata; è una delle compagini che meglio hanno indirizzato i loro sforzi verso la buona via. C’è dell'equilibrio nella distribuzione delle forze. dell'omogeneìtà nel lavoro dell'insieme della velocità e del coraggio nei singoli uomini: c'è innanzi tutto una idea sana, un concetto tecnicamente giusto del giuoco da parte della squadra come unità. […] Il Padova rappresentò per me una lieta, sorpresa, precisamente come, dopo tanti matches scialbi, in quanto ad interesse e poveri di contenuto, quello Alessandria-Padova tu, fino al momento dell’incidente di Paglianti uno spettacolo di tanto insospettato valore da esser accolto con un vero sospiro di sollievo. Il match fu bello, interessante e ricco di tecnica, non solo per parte dei padovani. Gli alessandrini, evidentemente in forma poco buona, reagirono, contrattaccarono, lottarono senza l'ordine ed il nesso logico delle azioni avversarie, ma con coraggio, slancio, persistenza. La prova della squadra grigia non fu buona, fu anzi in certi istanti tutt’altro che convincente. Ma la formazione in cui l’undici si venne ad allineare può essere che molto abbia, influito sulla forma della squadra. Il lavoro di un team di foot-ball e essenzialmente ed esclusivamente lavoro di insieme e di coesione, e quindi strettamente dipendente dalle posizioni dei singoli componenti, e non ci si può sbizzarrire in una squadra a far girare, secondo il calcolo delle combinazioni, gli stessi uomini internamente al numero legale di undici. Il passaggio di Brezzi a terzino sinistro aveva evidentemente motivi politici, risalenti allo posizione federale di Moretti. E la politica non è mai andata d'accordo collo sport: dove centra l’una esce l'altro, nell'ambiente internazionale, nelle sfere federali, nelle questioni di Clubs, nello formazioni di squadre principalmente. Comunque, sia per la composizione dell undici, sia per la cattiva forma di alcuni elementi, sia per il valore elevalo dell avversario. l'Alessandria non fu ieri all'altezza della situazione. Baloncieri stesso, che è pur sempre uno degli attaccanti italiani più efficaci e possedenti le idee più pratiche, fa un po' l’effetto di essere sperduto, isolato ed incompreso nell'insieme. Ma l'Alessandria sa evidentemente in altra formazione svolgere un giuoco più legato e raggiungere un'efficienza maggiore. Attendiamo quindi un'altra prova e non esprimiamo in un'ora di malattia un giudizio sulla forza di un uomo o di undici uomini, più precisamente. La partita incominciò con ritardo di circa mezz'ora per l'assenza di quella indispensabile persona che è l'arbitro delegato. A sostituirlo ed a rendere possibile l'incontro fu tolto dal segreto della sua vita contemplativa in tribuna e spinto con dolce violenza nel fango del campo e nella piena luce del sole, il Commissario Tecnico Galletti. Sul terreno fangoso e sdrucciolevole la. superiorità dei padovani si rivelò fin dal primo tempo Era una maggior organicità di azioni od erano movimenti tattici che rivelano nella squadra la mente e la mano di un uomo che capisce il giuoco, il trainer Burgess: come il movimento di scatto in avanti di lutti meno uno dei difensori per provocare un offside su di un free-kick o su di un repentino attacco. Ciò malgrado, in stile libero, diremo cosi, gli alessandrini giungevano spesso ad equilibrare le azioni e mollo spesso anche ad esser pericolosi, più pericolosi anzi dei bianchi che davanti al goal parevano perdere la loro bella spigliatezza e precisione. E Paglianti, in questo tempo che si chiudeva senza marcatura, salvava la sua squadra riti una sicura catastrofe con due o tre parate di classe e di grande effetto. Ma era tutto il match nell'insieme che era impressionante per la qualità del giuoco, e che tale doveva rimanere tino a circa 28 minuti dal termine. Qui doveva prodursi l'incidente che menomava l'efficienza del Padova e guastava decisamente l’incontro. Paglianti, uscito dal goal per liberare in estrema urgenza, riceveva, ad azione già compiuta, l'urto violento di Bay sopraggiunto in piena corsa, sulla gamba destra semi-distesa dopo il calcio liberatore, a terra rimaneva il simpatico e coraggioso padovano colla tibia fratturata. L'impressione dei compagni, degli avversari, del pubblico stesso fu cosi forte, profonda e dolorosa, che il match parve perdere da quel momento ogni interesse. Come se un gran velo di tristezza si fosse steso su tutto, esso perse in realtà anche ogni bellezza. Barzan andò in goal, e benché in dieci, i padovani seppero tener testa dapprima all'assedio avversario e ripartire quindi essi stessi all'attacco, per un caso altrettanto fortuito come quello dianzi esposto, Carcano riportava, ad un quarto d'ora dalla fine, un colpo cosi violento alla testa da dover lasciare il campo anch'egli perdendo abbondante sangue e necessitando tre punti di sutura. Su di un centro dell'half Girani, Monti II segnava il goal della vittoria poco dopo. Ed era la fine. Si chiudeva cosi nei modo più disordinato e più disgraziato uno dei matches tecnicamente migliori e più avvincenti della presente stagione. La disgrazia occorsa al portiere padovano risultava dal referto del dottore che prontamente lo curò nello spogliatoio come frattura doppia al tergo inferiore della tibia destra. L'incidente viene a togliere certamente per lunghe settimane dalla lotta uno dei gioucatori più corretti, più simpatici, e più forti che calchino i campi italiani e cui vanno, cogli auguri nostri, quelli di tutti gli sportivi italiani. (La Stampa - Vittorio Pozzo) Una superba affermazione dei campioni veneti PRIVA DI PAGLIANTI, TOLTO DI GARA PER UN GRAVE INCIDENTE L’A.C. PADOVA BATTE DI MISURA L’ALESSANDRIA (1-0) Non è facile che una squadra abbia potuto vincere – e nettamente – sul campo dei grigi. Ed è ancora meno facile che gli alessandrini abbiano, dopo la partita, convenuto di essere stati battuti da una squadra più forte. Questo duplice risultato è stato ottenuto oggi dalla squadra dell’ A.C. Padova che il trainer mister Burgess, l’ex terzino sinistro del Manchester United ha presentato in condizioni di allenamento perfetto, ed in una inquadratura tale da far facilmente prevedere ai campioni veneti una sicura marcia ascensionale verso le più alte aspirazioni. Sarà bene premettere che gli incidenti occorsi a due simpatici giuocatori – più grave e doloroso quello di Paglianti che non quello di Carcano – assolutamente fortuiti non hanno alterato il risultato della partita.; il Padova ha segnato l’unico punto della giornata quando il suo portiere era già stato trasportato a braccia fuori dal campo, e Carcano, sanguinante per un calcio in pieno viso gli aveva fatto compagnia poco dopo. Ma già nel primo tempo i bianco-rossi avevano sciupato più di una buona occasione di sanzionare la supremazia affermata sul campo, così come successivamente non riuscivano – e avrebbero avuto la possibilità di farlo – aumentare il loro score. LE CAUSE DELLA SCONFITTA. L’Alessandria ha giuocato ieri una delle più brutte partite della stagione. Poca convinzione in tutti i suoi uomini che sono apparsi dominati dagli avversari: come ocmplesso di iguoco, linea per linea, e anche – perché non dirlo? - singolarmente giuocatore per giuocatore. Il ritorno in squadra di Papa Nicola – dopo parecchi mesi di assenza – nonché il desiderio di non togliere di squadra Moretti per ovvie ragioni politiche, avevano costretto i dirigenti dell’Alessandria a mettere in campo un team rimaneggiato: Brezzi, l’antico centro attacco, già half di vaglia, è stato per l’occasione ancora retrocesso al posto di terzino. Dove naturalmente non ha potuto rendere tutto quanto avrebbe potuto. Il poderoso grigio ha bisogno in ogni partita di lavorare molto, per mettersi a punto: deve scorazzare in lungo e in largo e sopratutto ha bisogn odi averer … le spalle coperte, perché è tutt’altro che infallibile. Difetto questo più grave per un terzino che per un altro giuocatore. A conforto di quanto scriviamo diremo che assai falloso e poco utile nel primo tempo, Brezzi da buon atleta di fondo ha rappresentato nel secondo half time, in ispecie dopo la fuoriuscita di Carcano, il baluardo della difesa alessandrina. La qual cosa non esclude che proprio ad una sua incertezza sia imputabile il goal segnato da Monti II a Cagnina, dopo una laboriosa fase di giuoco nell’area bianca di quest’ultimo. Sarebbe però ingiusto asserire che la colpa della cattiva prova alessandrina risale soltanto a lui; indebolita l’estrema difesa, sconcertata per la mancanza del consueto affiatamento la linea mediana, anche la linea dei forwards è fallita. Il centro di prima linea, Cattaneo, marcato severamente dal p bravo “Fasolon”, è naufragato in pieno sul terreno reso pesantissimo dal disgelo Baloncieri, Gandini e le due ali. Di fronte ad un simile team i padovani si sono allineati nella migliore inquadratura, con una grande speranza nel cuore, ed una fiducia illimitata nei loro mezzi: la speranza ha fornito loro il coraggio di prendere l’iniziativa dell’azione mantenendola – salvo brevi soluzioni di continuità – per quasi tutta la partita. Prendendo come base la linea odierna il giudizio sui vincitori è dei più lusinghieri: la squadra bianca è destinata a giuocare un ruolo primario nel campionato; essa è a un solo punto dal leader il Livorno, ma ha anche da giuocare un match per finire il girone d’andata contro l’U.S.M.; la forzata assenza del buono e bravo Paglianti si farà certo sentire nei futuri matches senza per altro che l’handicap possa essere decisivo. Perché il Padova trae la sue forza principale da una linea mediana eccezionale: Fayenz, Fagiuoli e Girani, tre magnifici tipi di atleti formano oggi un trio che per l’affiatamento, la forza e la tecnica ricorda quello famoso della Pro Vercelli: Ara, Milano, Leone. Il lavoro di questi tre uomini è poi – ed in ciò sta il segreto che mister Burgess deve aver svelato ai calciatori della città antenorea – talmente collegato con quello dei cinque avanti da conferire a questi una forza di penetrazione eccezionale. Ed è quella che ha sbaragliato oggi la difesa alessandrina. GLI INCIDENTI E IL GOAL. Dopo quanto abbiamo detto non descriveremo minutamente la partita, diretta in mancanza dell’arbitro ufficiale da Galetti che si è assunto con cristiana rassegnazione il non gradevole incarico, iniziatasi poco prima delle 15. Le prime battute sono a favore dei padovani: Cagnina, il minuscolo ma felino portiere dei grigi, è subito all’opera, su due tiri di Busini I e Monti II; una cannonata di Baloncieri che è riuscito a trascinare avanti la sua linea passa alta al 7.; poi un calcio d’angolo contro Paglianti sciupato da Papa; Paglianti si fa applaudire subito dopo per una superba uscita in tempo che fustra una discesa Gandini-Cattaneo. Sorti equilibrate; poi lentamente i bianchi più veloci degli avversari, specie alle ali, prendono il sopravvento. Al 21. il primo corner contro i grigi che si risolve in una fuga di Baloncieri e in un bel tiro di Bay salvato in corner da Paglianti. Al 27. due tiri consecutivi dell’attivo Bay e terzo corner contro i bianchi. Segue una serie di azioni serrate dei patavini che incollano alla loro porta i grigi; Monti III, Monti II e Busini sbagliano più di una occasione una delle quali a goal vuoto; Alessandria è in corner al 37. mentre Padova ne subisce un quarto prima della fine del tempo. Alla ripresa dopo un inizio che vede ripetutamente impegnato Paglianti, i grigi sono di nuovo costretti a piegare dinanzi alla foga avversaria che impone loro ben due corners in meno d’un minuto. La fase disgraziata che toglie dal campo Paglianti si produce al 21’. Gli alessandrini spezzato di forza il cerchio che li tiene fermi nella loro metà. Sono riusciti a portare una folata rabbiosa sotto la porta avversaria. Cattaneo, passato tra Modulo e Danieli, ha indirizzato un cross sul portiere che blocca e respinge col piede. Mentre Paglianti dopo la respinta è ancora piegato in avanti, sopraggiunge in piena velocità a destra “Balon” a sinistra Bay. Il primo ruzzola nella rete. Il secondo, scivolando per fermarsi, va a battere contro la gamba del padovano, che emette un gemito e rimane sul posto; l’arto è spezzato netto al terzo inferiore! Un velo di tristezza passa sul campo, e la superba partita, come combattività ed ardore, è finita qui. Ripreso il match due minuti dopo è Carcano che abbandona il match sanguinante – sono occorsi anche per lui alcuni punti di sutura - per un calcio ricevuto da Monti II. Padova riesce a segnare al 30’. L’azione ha origine da un preciso cross di Girani raccolto da Busini che scivola ed è a terra. Brezzi riguardoso e per evitare qualche altro incidente ha un attimo di incertezza e rimanda corto; Monti II abilmente si districa da un melée e saetta lato nella porta di Cagnina imparabilmente. Il match è finito. Malgrado l’incitamento del pubblico i grigi non riescono a rimettersi e anzi per poco non subiscono un secondo punto. Barzan che ha sostituito in porta Paglianti ha toccato un solo pallone durante il rimanente tempo. Le cure del caso ai due giuocatori infortunati sono state prestate con grande affettuosità dal dottor Ballestrero dell’Alessandria. I grigi a testimonianza del loro rincrescimento e della loro simpatia a Paglianti hanno divisato di offrirgli una grande medaglia d’oro. (La Gazzetta dello Sport – Cesare Fanti) PADOVA BATTE ALESSANDRIA 1-0 Il numeroso pubblico accorso sul campo del sobborgo Orti, desioso di assistere a una bella partita, ne è uscito alquanto deluso. E, strano a dirsi, la squadra che ha contribuito a rendere meno emotivo e poco avvincente l’incontro, fu proprio la squadra alessandrina, sula quale si fondavano le migliori speranze. Conseguenza di ciò furono i rimaneggiamenti portati al team dei grigi con la inclusione di Papa II che dopo sei mesi di malattia è tornato al suo posto di sostegno laterale in condizioni non ancora completate di allenamento, e il passaggio di Brezzi a terzino, dove non si è trovato a suo agio. Contro una squadra in tali condizioni, la vittoria non poteva sfuggire ai padovani che hanno una squadra saldamente inquadrata che svolse un ottimo giuoco di intesa, basato di preferenza alle ali velocissime e che i grigi non seppero o non poterono sempre validamente marcare. La superiorità degli attacchi dei padovani fu notevole tanto nel primo quanto nel secondo tempo ed i grigi contro attaccarono solo a folate con azioni individuali condotte quasi sempre da Baloncieri. Come giuoco d’assieme la squadra alessandrina è oggi completamente mancata e lo scarto dei punti a suo sfavore avrebbe potuto essere anche maggiore. Al 17° minuto della partita, il portiere del Padova, Paglianti, in una disgraziata caduta si è rotto una gamba ed è stato necessario trasportarlo d’urgenza alla Croce Verde; dopo pochi minuti ha dovuto pure uscire dal campo il capitano dell’Alessandria, Carcano, per un colpo ricevuto alla testa. L’unico goal della partita che fu quello della vittoria, fu segnato al 34° minuto del secondo tempo da Monti 1° in una melée sotto la porta dell’Alessandria. Arbitro Galletti. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) PADOVA BATTE ALESSANDRIA 1-0 La partita ha deluso il folto pubblico accorso sul campo degli Orti. L’Alessandria è scesa in campo con una formazione rimaneggiata con Brezzi a posto di terzino e Papa II a quello di mediano. I provinciali non si sono trovati a posto sul campo molto pesante e solo l’elevata classe di alcuni di essi ha potuto contenere la foga dei patavini oggi veramente magnifici di continuità e di resistenza. Il Padova si è presentato in campo con una squadra bene inquadrata in ogni usa linea ed ha saputo svolgere un giuoco coraggioso e tecnicamente assai redditizio. Ma la gioia del ben meritato successo doveva purtroppo essere turbata dal grave incidente avvenuto al 17. minuto del secondo tempo. Il portiere del Padova, Paglianti, in seguito ad un disgraziato incidente di giuoco ha avuta fratturata la gamba destra. Egli fu prontamente soccorso e curato ma dovrà assentarsi dal giuoco per almeno novanta giorni. Qualche minuto dopo, anche Carcano, il centro-half dell’Alessandria per un calcio ricevuto alla faccia doveva abbandonare il campo. Al 39. minuto del secondo tempo in una mischia sotto la porta dei grigi Monti I riesce a mandare il pallone nella rete alessandrina segnando l’unico punto della giornata che dà la vittoria alla usa squadra. Arbitro Galetti della commissione tecnica, non essendosi presentato l’arbitro ufficiale designato. (La Nuova Italia Sportiva) RECUPERI: Spal – Novara 1-0 CLASSIFICA: Livorno p. 17, Alessandria, Padova* 16, Spal* 14, Novara 12, Andrea Doria* 11, Lucchese 9, Novese 8, Pastore, U.S.Milanese* 6, Savona 4, Brescia** 3. Ogni * = 1 gara in meno MARCATORI: 8 RETI: Monti II (Padova), 7 RETI: Cusano (Andrea Doria), Bay (II) (Spal), 6 RETI: Magnozzi (Livorno), 5 RETI: Baloncieri (Alessandria), Meneghetti (Novara), Milani (Novara)

Lega Nord Girone C

Alessandria US - Padova AC 0 - 1 (0 - 0)

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Alessandria US

Cagnina Giuseppe, Brezzi Guglielmo, Costa Felice, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Papa (II) Nicola, Tosini Oreste, Baloncieri Adolfo, Cattaneo Renato, Gandini Giuseppe, Bay (I) Primo

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Arbitro: Galletti Augusto (Genova)

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