Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1984/1985
Serie C2
10-02-1985 - Giornata: 19 - Imperia - Nino Ciccione


Imperia US - Alessandria Calcio US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 24. rig. Massimilla [Im]

Alessandria Calcio US Beccari Sandro, Carrera Massimo, Sgarbossa Eugenio, Marchetti Maurizio, Gregucci Angelo Adamo, Cesaro Gian Luca [17. Moro Claudio] [64. Marchetti Giancarlo], Camolese Giancarlo, Scarrone Pier Paolo, Marescalco Franco, Vulpiani Fabio, Saporito Franco A disp.:(P) Carraro Renato, Da Re Paolo, Nicassio Luigi All.: Tagnin Carlo

Formazione avversaria
IMPERIA US: Sansonetti, Doni [75. Conti], Trapani, Barbagli, Oddone, Zaccaria, Minietti, Massimilla, Cristolini, Mirotti [66. Civeriati], Martinelli. A disp.: Laguzzi, Calzia, Zardi. All.: Grassotti Giuseppe

Arbitro: Bonazzoli Emilio (Bassano del Grappa)
Note
Spettatori: 400. Angoli: 11-3 Terreno allentato. Inizio gara ore 15.00

Commento
ANCORA UNA MASSIMA PUNIZIONE AI DANNI DELL’ALESSANDRIA IMMERITATAMENTE SCONFITTA AD IMPERIA Calleri: «Il nostro punto debole? I rigori» Oggi pomeriggio (ore 15) recupero con la Lucchese — Una nuova occasione per risalire Sguardo affaticato, barba incolta, per vestito una comoda tuta che gli permette movimenti più liberi, ecco Marco Calieri, che è appena covalescente da una piccola operazione al fegato. Il presidente dell’Alessandria, amareggiato e stanco, ha seguito la sfortunata trasferta dei “grigi” ad Imperia, conclusasi con un risultato ingiusto ed incredibile dopo una bella gara degli ospiti. Sconfitta, quindi, più che mai di rigore. Il “patron” parla chiaro: «Se non fosse per i tiri dagli undici metri — taglia corto Calieri — il nostro Beccari sarebbe uno dei portieri meno battuti della categoria. Evidentemente diamo fastidio a qualcuno ed infatti si vedono i risultati». Polemicamente combattivo il massimo dirigente sperava in un risultato positivo; ci è invece rimasto molto male tanto che, pochi minuti dopo il fischio conclusivo, Calieri ha preferito lasciare lo stadio: «Andiamo, che non mi sento troppo bene» ha detto al fratello Giorgio e la “Maserati” dei titolari della Mondialpol si è mossa dal “Ciccione”. La speranza di tutti è che si possa dimenticare in fretta l’ennesimo scivolone. In Liguria la formazione guidata da Colombo e Tagnin ha disputato una prova giudiziosa e anche convincente. Difficile mantenere il controllo del pallone su quel terreno intriso d’acqua e, in alcuni tratti, al limite della praticabilità. Eppure, soprattutto dopo il gol subito al 25’ del primo tempo, la manovra si è fatta autoritaria e l’Alessandria ha preso decisamente in mano le redini della partita, legittimando un gol che purtroppo mai è arrivato. Si ritorna, quindi, a discutere del potenziale offensivo della piccola Alessandria che costruisce un buon numero di palle gol (ne abbiamo contate due nel primo tempo e almeno cinque nella ripresa, grazie ad un grande Paolo Scarrone, ritornato ai suoi livelli) ma non riesce a concretizzare, a dare sfogo naturale alle proprie azioni. E cosi lTmperia, ad esempio passa in vantaggio su calcio di rigore concesso con un pizzico di fiscalismo dal direttore di gara e riesce a mantenere il vantaggio fino al 90’. Evidentemente al di là delle “disavventure” del signor Benazzoli di Bassano del Grappa, che al contrario ha sorvolato su due interventi sospetti commessi in area ai danni di Gregucci e Carrera, qualcosa non funziona a dovere nel sistema offensivo dei “grigi”. Quando si ferma Marescalco (domenica le ridotte dimensioni del rettangolo di gioco e il fondo scivoloso sul quale si era costretti a giocare non erano certo ideali per un uomo da area di rigore come lui) si ferma anche tutto l’attacco, perchè Saporito che retrocede per dialogare con i compagni non sa, al momento giusto, fare da sponda o colpire a rete Come rimediare? Difficile trovare la soluzione. Le caratteristiche diremmo “naturali” di questa squadra sono ormai note, forse ci vorrebbe davvero un pizzico di fortuna in più; o magari un attimo di maggiore considerazione da parte della terna arbitrale. In effetti l’operato di Benazzoli ha lasciato il segno sull’incontro. Il diesse Regalia è allibito :«Non so più che dire: ne abbiamo ormai viste davvero di tutti i colori. L’arbitro non può perdere la testa come ha fatto ad Imperia e non può, ad un certo punto, fischiare a sproposito innervosendo pubblico e giocatori. Incredibile: ho visto calci di punizioni battuti come rimessa laterale; falli di fondo trasformati in fuorigioco. Speriamo che in futuro vada meglio: qualche settimana fa le nostre avversarie andavano in gol al primo tiro diretto verso il nostro portiere; ora segnano dal dischetto del rigore. Cercheremo di evitare anche questo handicap». In effetti, da tre domeniche Beccari è costretto a chinarsi per raccogliere altrettanti palloni scagliati dagli undici metri. Le massime punizioni diventano l’incubo dei dirigenti che, a questo punto, guardano con un pizzico di apprensione alla coda della classifica. Dice bene anche Gregucci, intervistato in altra parte della pagina: «Non si sa più cosa pensare, ma certo bisogna fare molta attenzione a non commettere altri passi falsi».Certo la lotta per la promozione è momentaneamente accantonata, anche se le formazioni di testa, Prato escluso, non hanno certo un incedere autorevole che caratterizza le “grandi”. Ci sarebbe posto per l’Alessandria, che comunque continua regolarmente a fallire l’aggancio al vertice. Ora c’è una nuova, ghiotta occasione, oggi pomeriggio (ore 15) nella gara di recupero contro la Lucchese, rinviata il 13 gennaio scorso per la prima precipitazione nevosa sulla provincia. La squadra rossonera scende al “Moccagatta” consapevole di quanto vale. Difficile il pronostico, anche alla luce di quanto si è visto domenica scorsa sul terreno ligure. Da quest’Alessandria tutto si può sperare, ma anche tutto si può attendere. Intanto Colombo (speriamo si sia ripreso dall’arrabbiatura di domenica) avrà il problema di recuperare il “libero” Cesaro, il quale ha accusato un piccolo stiramento e ad Imperia è stato sostituito da Moro dopo pochi minuti. In caso il romano non fosse disponibile, il tecnico potrebbe proporre Carrera, ormai rivelatosi uno degli elementi più interessanti e positivi in questa annata non del tutto felice. La società comunica che, anche per Alessandria - Lucchese saranno valide le tessere di abbonamento (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) VANI ASSALTI DELL'ALESSANDRIA TRAFITTA SU RIGORE AD IMPERIA Una partita giocata più dalle panchine che sul campo, ridotto ad un acquitrino dalla pioggia: e il terreno pesante ha fortemente condizionato due squadre tecniche come l'Alessandria e l'Imperla. Hanno vinto i padroni di casa, ma un pareggio sarebbe stato forse più giusto. I nerazzurri, comunque, non hanno rubato nulla: hanno meritato il successo, soprattutto per come lo hanno saputo difendere dalla costante pressione del grigi. Un assedio tanto generoso (nove calci d'angolo di fila), quanto sterile, durato per l'intera ripresa. Il fondo allentato ha Indotto l'allenatore Imperiese Grassotti a preferire Barbagli, al rientro dopo tre mesi di assenza per il servizio di leva, a Civeriati, utilizzato solo nell'ultima mezz'ora di gara. L'Alessandria, dopo soli 17 minuti, perde Cesaro per uno stiramento: entra Moro, e Cari-era va a fare il libero. L'episodio decisivo, al 24'. Chistolini, spinto da Grecucci, ruzzola in area. Benazzoli non ha esitazioni a fischiare il rigore. Dal dischetto, con calma, Massimilla trafigge Beccari con un angolato rasoterra. I piemontesi protestano vivacemente. In tribuna si accendono gli animi, e deve intervenire la polizia. L'Alessandria riordina le idee, e si riporta minacciosamente In avanti. Sfiora il gol al 40', quando Vulpiani arriva con un Istante di ritardo sull'insidioso traversone di Scarrone, poi, nella ripresa, cominciano le schermaglie tattiche fra Grassotti e Taglimi. Al 64', entra Giancarlo Marchetti, un'altra punta, che va a dar man forte a Marescalco e Saporito. Il pressing aumenta, l'Imperla è stretta nella propria area, ma replica con ordine e non si fa sorprendere dalle incursioni che giungono dalle retrovie alessandrine, con Grecucci e Sgarbossa. Sono frangenti difficili, nel quali ha modo di mettersi in luce Sansonetti, con una serie di interventi pregevoli su conclusioni di Scarrone al 74', 83' e 89'. (La Stampa - Ed. Sport - Stefano Delfino) RISULTATI: Derthona - Siena 0-1 Lodigiani-Lucchese 0-0 Massese-Carbonia 1-0 Montevarchi-Savona 0-0 Nuorese-Civitavecchia 1-2 Olbia-Vogherese 3-1 Pontedera-Spezia 1-0 Torres-Prato 1-1 CLASSIFICA: Prato* p.28; Derthona 25; Lucchese, Siena, Pontedera 23; Torres 22; Massese 21; Savona 19; Imperia 18; Alessandria, Lodigiani, Montevarchi* 17; Vogherese, Spezia 16; Carbonia 15; Olbia, Nuorese 13; Civitavecchia 12 *Una gara in meno Il punto sul campionato Ad un minuto dal termine del match il Derthona è stato battuto dal Siena: una ingenuità della difesa bianconera ha messo in gioco su di una rimessa laterale gli ospiti in contropiede. Con una splendida rete di Mainardi, il Pontedera ha colto nel finale il frutto di una gara giocata tutta avanti, lo Spezia, in formazione rimaneggiata, si era asserragliato fin dall'inizio. Pareggio prezioso per il Savona che ha conquistato un punto senza molto affanno sul campo del Montevarchi. Nonostante il vantaggio iniziale la Vogherese è stata rimontata e sconfitta in Sardegna sul campo dell'Olbia.