Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1921/1922
1ª Divisione
27-11-1921 - Giornata: 9 - Genova - Marassi
Lega Nord Girone B


Genoa CFC - Alessandria US 2 - 2 (0 - 0)
RETI: 55. Catto [Ge] , 75. Catto [Ge] 66. rig. Carcano C.[A], 85. Gandini G.[A]

Alessandria US Caviglia Giovanni, Lauro Armando, Lazoli (II) Arturo, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Bosio Luigi, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Gandini Giuseppe, Baucia Giovanni Carlo All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria
GENOA CFC: De Prà, Morchio, De Vecchi Renzo, Barbieri, Burlando, Leale, Mariani Edoardo, Sardi (II) Enrico, Catto, Moruzzi, Bergamino (I) Augusto, All.: Garbutt William.

Arbitro: Mauro Giovanni (Milano)
Note
Moruzzi uscito dal campo per infortunio e rientrato definitivamente al 50. Angoli: 11-2 Pubblico imponente, incasso di L. 40.000 circa. Giornata fredda e ventosa Inizio ore 14,30

Commento
Un incontro d’altri tempi IL GENOA NON HA BATTUTO L’ALESSANDRIA Le due squadre “leaders” alla … pari Il Polcevera ha mandato a folate impetuose la furia dei suoi venti e la rigidità della sua temperatura sul ground superbo del Genoa Club, imponente nello spettacolo del pubblico signorile, corretto ed entusiasta. Ma i rigori atmosferici della più grigia giornata genovese, non hanno potuto minimamente raffreddare l’ardore dei ventidue giuocatori, né la passione della stupenda massa di spettatori che frementi hanno assistito al grande incontro. Giornata campale, degna del periodo di … pace. Qualcosa come quarantamila lire di incasso. Match pari: 2 goals a 2. E sulla storia della contesa: tutti i numeri che contraddistinguono le più interessanti partite. La vittoria non si è concessa ufficialmente all’una o all’altra squadra. Tuttavia i grigi del sempre attivo Carcano hanno lasciato il terreno della contesa acclamati dai moltissimi alessandrini venuti a Genova con due treni speciali raggianti come lo sono attualmente i vincitori dei memorabili matches. In campo genovese invece: evidente disappunto; molta amarezza e giustificato nervosismo. Stati d’animo, quelli fotografati, perfettamente rispondenti all’andamento e al risultato dell’importante partita svoltasi agli ordini di un arbitro energico, sicuro, severo ma imparziale: l’avv. Giovanni Mauro. DUE SISTEMI: UN BEL MATCH. L’U.S. Alessandria ha ottenuto un incontro pari in casa dei rivali temuti. Genoani ed alessandrini continuano fianco a fianco la marcia per il primato del Girone B. Il match ha interessato intensamente anche gli spettatori neutri. Tanto il Genoa quanto l’Alessandria non posseggono due squadroni perfetti, ma assistendo al giuoco dei due teams non abbiamo durato fatica per convincerci che entrambi sono forti e rappresentano con qualche altra consorella, l’elite del foot ball nazionale. Non si offendano gli alessandrini, se diciamo che il Genoa ha maggiormente impressionato. Fra le due avversarie, una ha lasciato credere, per oltre tre quarti della partita, di poter uscire vittoriosa dalla cortese battaglia: la squadra di Renzo De Vecchi. La quale, giuocando contro vento e durante buona parte del primo tempo, con soli quattro attaccanti, ha dato intera la misura del proprio valore nei primi 45 minuti di giuoco. C’è sembrato di rivedere il primo tempo dell’incontro Italia-Svizzera di Ginevra. Poderosa nell’inquadratura della linea mediana e dell’estrema difesa, svelta all’attacco, focosa nel giuoco serrato, condotto senza soste, la squadra rosso-bleu, come quella svizzera, ha imposto il proprio sistema, di forza, contro rivali favoriti dalla sorte, cioè giuocanti col favore degli elementi atmosferici. In questo primo tempo i genovesi hanno scomposto sistematicamente l’amalgama del team avversario con un assiduo lavoro di intesa e una evidente superiorità di controllo sul pallone. De Vecchi ha giganteggiato. Il trio mediano ha svolto un giuoco duttile ammirevole spingendo all’attacco senza posa i propri avanti, privi, come abbiamo accennato di un atout, Moruzzi. Il Genoa, nel primo tempo ha comandato il giuoco, Evidentemente lo sforzo compiuto dai rosso-bleu è stato grave. Perché l’Alessandria che – nelle previsioni dei genoani – avrebbe dovuto … naufragare, nel corso della ripresa, ha invece saputo difendersi ancora poderosamente riaffermandosi quella squadra massiccia, rude, resistente che gli avversari stessi apprezzano. Anche contro il vento essa ha controattaccato a sprazzi e minacciosa, per opera costante di Baloncieri e Brezzi, sorretti dal giuoco assiduo e redditizio di Carcano e dei due coscienziosi halves laterali. Il match ha dimostrato però la superiorità dell ostile e dell’inquadratura, nonché la prevalenza di attacco del Genoa. Il quale, per altro, fors’anche per l’incidente toccato a Moruzzi – questo giuocatore non ha potuto impegnarsi a fondo nemmeno nel secondo tempo – non è riuscito a tramutare i n goal la propria superiorità. Strano incontro! Se l’avv. Mauro avesse segnato il fallo di mano di Catto, commesso durante l’azione immediatamente precedente il secondo punto, il Genoa avrebbe corso pericolo di perdere il match. Sarebbe stata, siamo d’accordo, la più grave ingiustizia calcistica, ma quello che diciamo non è parto di fantasia. Dirà la cronaca che Catto ha segnato per il Genoa su azione di corner e in seguito a discesa di Bergamini e passaggio al centro di Mariani. E che l’Alessandria ha pareggiato una prima volta con un calcio di punizione semplice. Il portiere Caviglia ha salvato i grigi da molte situazioni che sembravano disperate. De Prà invece non ha avuto un lavoro massacrante. VALORI, MEDIOCRITÀ E DIFETTI DEI DUE “TEAMS”. Il Genoa ha mancato il successo per colpa della prima linea. Sorretti dal giuoco superbo di Burlando, Barbieri e Leale gli “avanti” rosso-bleu permangono all’attacco ma non concludono. Cercano il palleggio e l’intesa perfetti senza riuscire ad ottenerli e difettano conseguentemente di decisione nella azione finale. Certo la semi-invalidità di Moruzzi ha impedito al quintetto genovese lo svolgimento del giuoco migliore, ed a noi di giudicare la linea al completo. […] Quella dell’Alessandria è sempre una squadra possente. Carcano che giuocato ammirevolmente, con saggia percezione e grande autorità; Baloncieri, insidiosissimo e vicinissimo al grado migliore di forma; Brezzi, discontinuo ma poderoso, guidano i compagni con sicura baldanza. Ho detto che Caviglia ha giuocato una grande partita. Dei due terzini Lauro ha maggiormente richiamato l’attenzione, mentre Lazoli ha lavorato onestamente. Ottimi, resistenti, duri Papa II e il risorto, corretto e duttile, Bosio. L’attacco oltre a Baloncieri e Brezzi, possiede un bell’atout nel Gandini, che palleggia egregiamente e tira in goal molto forte. L’avv. Mauro ha arbitrato coscienziosamente. all’ombra di un ostentato contegno cavalleresco, l’arbitro ha scorto più di una rudezza. Ma ha frenato tutto. LA STORIA DEI QUATTRO GOALS NEL SECONDO TEMPO. Nei primi 45 minuti non è stato segnato nemmeno un goal. Nella ripresa quattro! Al 7. minuto dopo un fallo di Sardi, Mariani impegna il portiere alessandrino. Caricano a fondo Sardi e Moruzzi; Caviglia evita l’urto e Moruzzi è a terra, faccia contro suolo, svenuto. Viene pertanto portato fuori del campo: rientrerà al 18. minuto per ritornare nello spogliatoio nuovamente e rimanervi fino al 5. minuto della ripresa. Il primo tempo si svolge a favore del Genoa. Sardi serve bene Mariani, mentre Catto se l’intende meglio con Bergamino. Il lavoro serrato di Burlando, Barbieri e Leale permette ai genoani di assaltare in prevalenza. Bosio e Papa devono proteggere i terzini, continuamente. Sull’altra sponda De vecchi rompe i tentativi audaci e pericolosi di Baloncieri e Brezzi che, pur aiutando i propri halves, cercano tratto tratto di sorprendere l’estrema difesa avversaria. Al 15. minuto l’Alessandria subisce un corner; al 19. De Prà para in corner; al 22. “Balon” manca una buona occasione; al 24. De Prà blocca un pallone indirizzato da Brezzi. Dal 25. al 29. minuto: parate alte, brillantissime, di Caviglia; al 30. corner contro Alessandria; al 32. idem Genoa. Un fuori giuoco di Baloncieri e al 34. un superbo tiro di De Vecchi su calcio di punizione da 30 metri. Al 37. Catto giuoca quattro avversari ma non regge allo sforzo e manca l’occasione. Il predominio genoano è netto; Caviglia deve trepidare per una melée nell’area della porta e parare, un minuto prima del time un pallone spiovente e insidioso. Il riposo non trova i grigi affranti. Carcano è tranquillo. Gli avversari sono forti, ma gli alessandrini disposti alla lotta senza quartiere. Genoa, superato ormai l’ostacolo del vento, crede nel successo, ciecamente. Alla ripresa, col vento in favore, l’attacco del Genoa è meno preciso. Il ball “scappa” sovente. Ma gli avanti sono ugualmente minacciosi e insistenti. Si giuoca … duro. Papa II, Lauro, Burlando sono a terra. Riprendono. Anche Moruzzi rientra. I rosso-bleu mirano al goal ansiosamente. Caviglia al 6. minuto para in plongeon ed è caricato da Catto e Sardi. Due corners contro l’Alessandria. Infruttuosi come la carica. L’azione stringe, dopo il secondo calcio d’angolo. Mariani, riavuto il pallone dopo il tiro, passa a Moruzzi, che allunga a Catto. Il guardiano dei grigi tenta lo scatto, onde prevenire l’avversario; ma il genoano fulmineo ha già scaraventato il ball contro la rete. Sono trascorsi 9 minuti e 40”. Dal 10. m al 24. m. cronaca facile: predominio travolgente dei genoani. Controattacchi non frequentissimi ma rabbiosi, di Brezzi, Baloncieri e Gandini. Baucia caricato da Barbieri è a terra. Esce: rientra dopo 2 minuti e attacca. De Vecchi libera. Brezzi riprende e punta verso De Prà. Burlando arresta in pieno ma tocca il ball col braccio. Il fischio dell’arbitro agghiaccia i genoani. Fallo nell’area di rigore: penalty. Carcano segna, con tiro forte … corretto dal vento, al 24. minuto. Genoa si scuote, si protende all’offesa, domina. Al 29. minuto Bergamino porta dalla sinistra un pallone al centro. Mariani riprende sulla linea di fondo e passa a Moruzzi che a sua volta invia rapido a Catto. Il pallone rimbalza e colpisce la mano destra del genovese. Fallo involontario, forse. Fulminea rovesciata: goal superbo. L’arbitro non ha veduto la … “correzione”! Delirio di folla. Il Genoa non può più perdere! Infatti ,riattacca. I falli si susseguono ai corners e agli hands. Al 10. minuto Catto è fermato per una carica vivace, a metà campo. Tira Carcano e il vento porta il ball a Bay. Traversone dalla destra: Burlando e Leale, ingannati dall’effetto calciano a vuoto. Svelto, Gandini raccoglie al volo e saetta in goal da 20 metri. De Prà, coperto, vede il pallone nella rete. Costernazione rosso-bleu Irrefrenabile gioia alessandrina. Violento, rabbioso il serrate dei genovesi. Ma il cronometro è implacabile e non concede tempo per altri goals. Si riprenderà nella città della paglia … (La Gazzetta dello Sport, 30 novembre 1921 – Emilio Colombo) GENOA E ALESSANDRIA (2-2) Più che il valore delle due squadre, il vento freddo che puntava sul mare irrompendo attraverso le gole del Bisagno, ha provocato lo stranissimo risultato di ieri, risultato che nessuna delle due squadre avrebbe meritato. Non il Genoa che non ha potuto svolgere il suo caratteristico gioco di passaggio, ma che è stato di dominare della partita (ha goduto di undici corners contro due al passivo): non l'Alessandria che per altro si è difesa molto bene e con successo contro il susseguirsi degli attacchi avversari, La partita si è decisa nel secondo tempo, quando sono stati segnali i quattro goals. Al 10.o minuto Catto, su passaggio di Moruzzi ha aggiudicalo il primo punto ai genovesi; e gli alessandrini hanno pareggiato al 21.0 minuto per merito di Cuccano per calcio di rigore. Il Genoa ha segnato ancora al 30.o minuto della ripresa, e l'Alessandria ha pareggiato al 40.0 minuto. Arbitro discusso l'avv. Mauro di Milano. (La Stampa) GENOA – ALESSANDRIA, 2-2 Battaglia campale quella di oggi sul terreno del Genoa Cricket Club, quale da un po' di tempo non si era veduta. L'Alessandria ha ben motivo di essere soddisfatta del risultato ottenuto sul campo avversario, risultato che se si tien conto dell'andamento della partita è superiore alla realtà della forza dimostrata in campo. Evidentemente il Genoa ha tenuto l'attacco per maggior tempo che non l'Alessandria e se non ha segnato più di quello che fece lo deve solo alla prima linea che è molto indecisa nel tiro in porta e che se fa qualche punto lo deve più alla formidabile pressione che esercita su di lei la linea dei sostegni che al proprio valore. Esaminando più particolarmente le due squadre diremo che l'Alessandria ha la prima linea assai più forte e coordinata di quella del Genoa: in essa eccelle il trio centrale costituito da Brezzi, Balonceri e Gandini; quest'ultimo in bella forma e di grande avvenire. Pecca però l'Alessandria nel mantenere un sistema di gioco piuttosto duro e di tale sistema fa grande sfoggio il centro avanti Brezzi come non ne è immune lo stesso Carcano. Il Genoa, come dicemmo, ha la prima linea che ancora non convince. Lo stesso Sardi non riesce ad imprimerle un aspetto di vivacità e decisione specie nelle fasi risolutive. Cosicché la vera forza del Genoa sta nella difesa soltanto e questa mancanza di equilibrio è abbastanza grave perché potrà apportare alcune sorprese. Per contro la difesa alessandrina non è così forte come quella genoana, ma l'Alessandria possiede una buona prima linea. Due squadre adunque con caratteristiche ben differenti quelle che si incontrarono oggi; squadre che hanno dato prova di grande forza, ma tali da essere ben lungi ancora dalla perfezione. Comunque sia, indipendentemente dal risultato odierno e dal fatto che il Genoa giocava sul suo terreno, oggi superiore fu il Genoa. La partita non fu per sé stessa una bella partita. Raramente assistemmo a fasi di gioco ben condotte. Per lo più il gioco era caotico, per quanto ogni giocatore abbia dato tutto sé stesso. Ma lo sciupio di energie fu fatto più per una dimostrazione di forza, di robustezza che non per agilità. Ciò accade quasi sempre in queste partite che danno ai giocatori un nervosismo eccessivo, nervosismo aumentato dalla incompostezza del pubblico che segue la partita con continue grida, ecc. Il Genoa giocava sul suo terreno : ha per ben due volte ghermito meritatamente la vittoria, ma per ben due volte l'Alessandria con uno sforzo supremo ha ricondotto il risultato alla pari. L'aver saputo far ciò, se pure l'avversario apparve evidentemente superiore, costituisce per i grigi una vittoria morale. La partita si è decisa nel secondo tempo, nel quale sono stati segnati i quattro goals. Il primo fu marcato da Catto al 10° minuto. II secondo, pareggio dell'Alessandria, da Carcano su calcio di rigore. — Al 30° minuto è ancora il Genoa che segna. Di qui l'ansia nel pubblico si fa spasmodica. Il gioco assume, da parte dei grigi specialmente, una notevole rudezza. Essi tentano ancora il pareggio e finalmente al 40° minuto lo hanno per merito di Gandini. I genoani sperano forse ancora nella vittoria e si protendono in un rabbioso serrate nel campo dei grigi, ma la fine giunge lasciando le squadre alla pari. Arbitro l'avv. Mauro di Milano. (La Stampa Sportiva, 4 dicembre 1921) L’EMOZIONANTE INCONTRO “GENOVA” - “ALESSANDRIA” TERMINATO ALLA PARI 2 A 2 Erano migliaia (20 mila occhi almeno) di spettatori che seguivano, sfidando il freddo ed il vento e che vento! La lotta emozionante fra le due squadre in campo: Genoa-Alessandria. Chi ha assistito, chi ha veduto dalla lontana può avere un giusto concetto dell’importanza della gara, dello interessamento ed entusiasmo vissuto ininterrottamente durante la partita. Non è possibile spiegare tutto ciò nei mille e mille particolari. Alle 14,30 il campo era letteralmente stipato (tutto attorno all’ampio ovale riservato al pubblico una folla compatta attendeva ansiosa), le porte chiuse … guardate a modo dalle regie guardie che nell’ambiente, ben tosto si affamigliarono. E malgrado l’ampiezza e la comodità di uno fra i più vasti campi d’Italia tante persone ritardatarie rimasero fuori! Ciò sembrerà impossibile. Poi le prime battute ed ecco l’incitamento, discorsi, pronostici, scommesse. Un vocio, animato, piacevole. I genoani erano sicuri della vittoria e non avevano che delle buone ragioni avversarie solo dalla disdetta. Vedremo. Quando l’arbitro, l’ing. Mauro di Milano, chiama, per l’inizio del giuoco, i ventidue atleti, si fa silenzio … si respira appena! Poi le prime battute ed ecco l’incitamento, il sorriso, l’applauso per questa o quella bella azione. Il Genoa minaccia pur controvento. Il bravo, bene, forza, alè, op-op Genoa sono ripetuti con impeto di sollievo. Ma il Genoa non riesce – nel primo tempo – a segnare. Gli alessandrini si sono energicamente opposti. Nella ripresa, v’è, si può dire, tutta la storia della gara. Si sono segnati i quattro punti (due per parte) della movimentata partita, guastata dal vento impetuoso. L’applauso, il grido assordante che ha salutato il primo come il secondo punto del Genoa non si descrive. È stato un urlo di gioia simultaneo, impressionante! Magnifico e significativo scatto di emozione, di soddisfazione sportiva. E sincero e sentito è stato il saluto – seppur sparso qua e là – degli alessandrini allorché i grigi segnarono i due punti pareggiando due volte. I giuocatori si sono invero impegnati a fondo consci dell’importanza dell’esito. I rosso e bleu sono stati superiori, senza però dominare, sia nel primo tempo che nel secondo, malgrado abbiano giuocato quasi costantemente in dieci per un incidente occorso a Moruzzi all’inizio. Essi meritavano la vittoria se diversi coefficienti di indole tecnica – non avessero influito a danno del Genoa nel corso della movimentatissima gara. Gli alessandrini sono più che soddisfatti dell’esito ottenuto e bene si apprestarono a ricevere i forti avversari in casa propria. E chi bene incomincia è a metà dell’opera. Molti hanno voluto incolpare l’arbitro di partigianeria. Noi questo lo escludiamo a priori. Non ammettiamo che un arbitro chiunque esso sia scenda con un preconcetto di parte. Ammettiamo l’errore, sempre in buona fede. Errare è umano. L’ing. Mauro è stato severo, implacabile ha punito con cognizione di causa seppur molto grave fu la punizione per un fallo di Burlando nell’area estrema di rigore. Punizione eccessiva ma che permise un sicuro punto all’Alessandria! Non contro l’arbitro se la deve prendere il pubblico ma contro l’avversa sorte, È grave e delicato il suo compito per quanto è difficile vedere tutti i falli … I giochetti di mano di molti astuti giuocatori. E non se ne adottino coloro che si fanno scoprire. L’esito della partita non ha soddisfatto la maggior parte del pubblico, ed in ispecial modo i sostenitori del Genoa. La squadra di De Vecchi doveva vincere perché nel complesso della gara è stata superiore all’avversaria. Ma è bene osservare che la linea attaccante rosso e bleu non ha dato tutto quello che si attendeva per l’assenza di Moruzzi. I grigi, si sono difesi da campioni, hanno sfruttato le due occasioni, molto propizie, per segnare i due punti che difficilmente avrebbero segnato diversamente. Genoa-Alessandria, intanto, conservano il posto nel loro girone con le stesse condizioni. (Il Lavoro – C. Borotto) GENOA & ALESSANDRIA 2 A 2 Gli incontri del dopo-guerra tra il Genoa ed Alessandria saranno sempre ricordati da tutti, tra i più avvincenti ed interessanti. Tre volte in questo lasso di tempo i due squadroni si sono incontrati e tre volte i nostri rosso-bleu ne erano usciti vittoriosi. A Genova per 2 a 1, ad Alessandria per 2 a 0 ed a Casteggio per 3 a 2, quest’ultima volta la disputa della Coppa Lombardia. Il match che ci attendeva dunque alla nona domenica di campionato oltre ad avere una grandissima importanza agli effetti della classifica, voleva essere per gli alessandrini una prova di riabilitazione nei confronti di una rivale per eccellenza. Questa partita valse ancora una volta a mettere in evidenza la forza, possanza e abilità di De-Vecchi sempre l’invitto capitano, e del nostro trio di sostegno. Anche la linea d’attacco, sulla quale si erano levate molte diatribe e discussioni pur non essendo a point nell’accordo filò abbastanza bene. Tutti gli undici rosso-bleu in generale giocarono bene e con impegno la dura contesa. Superiorità? Riporteremo solo le parole scritte in quell’occasione dal cav. Colombo sulla “Gazzetta dello Sport”: “Fra le due avversaria una ha lasciato credere per oltre tre quarti della partita di poter uscire vittoriosamente dalla cortese battaglia: la squadra di Renzo De-Vecchi”. E questo basti! I due undici sono scesi in campo sotto la direzione dell’ Avv. Mauro. I nostri perdono il campo e devono giocare contro il vento impetuosissimo. Ciò nonostante tutto il primo tempo - chiusosi zero a zero – vede la nostra superiorità. All’ 8’ Moruzzi deve uscire dal campo. Vi ritorna dopo dieci minuti per uscire nuovamente e rientrare quindi definitivamente al 5’ del 2° tempo. Al 10’ della ripresa Catto avuta la palla da Moruzzi saetta imparabilmente nella casa di Caviglia. Alessandria pareggia al 24’ per merito di Carcano su penalty. I nostri insistono all’attacco ad al 29’ segnano nuovamente per merito di Catto. Continua la nostra supremazia, finché a tre minuti dal termina, l’Alessandria in un rabbioso rusche finale riesce con Gandini a pareggiare definitivamente. (Genoa Club n. 4, dicembre 1921) RISULTATI: Brescia – Internazionale 3-1 Casale – Torino 1-1 Genoa – Alessandria 2-2 Pisa – Padova 3-1 Savona – Modena 2-0 Venezia – Legnano 1-0 CLASSIFICA: Genoa p. 15, Alessandria* 13, Legnano, Savona 10, Modena, Torino, Pisa, Brescia 9, Venezia 8, Casale 5, Padova* 4, Internazionale 3. Ogni * = 1 gara in meno. Il punto sul campionato Nel girone B il Genoa ha giocato contro l’Alessandria l’incontro più importante ed ha chiuso alla pari. Nonostante il risultato la squadra genovese è apparsa sensibilmente superiore a quella avversaria ed ha avuto un punto annullato nella ripresa. Il Legnano ha esperimentato l’insidiosità del campo veneziano; il Casale è riuscito a strappare il “match” nullo al Torino; l’Internazionale ha fatto un’altra buona partita a Brescia ed il Modena ed il Padova, giuocando in campo avversario, hanno dovuto cedere al Savona ed al Pisa. Il Genoa mantiene il primo posto della classifica (Corriere della Sera, martedì 29 novembre 1921)

Lega Nord Girone B

Genoa CFC - Alessandria US 2 - 2 (0 - 0)

RETI:

55. Catto [Ge] , 75. Catto [Ge] 66. rig. Carcano C.[A], 85. Gandini G.[A]

Alessandria US

Caviglia Giovanni, Lauro Armando, Lazoli (II) Arturo, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Bosio Luigi, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Gandini Giuseppe, Baucia Giovanni Carlo

All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria

GENOA CFC: De Prà, Morchio, De Vecchi Renzo, Barbieri, Burlando, Leale, Mariani Edoardo, Sardi (II) Enrico, Catto, Moruzzi, Bergamino (I) Augusto, All.: Garbutt William.

Arbitro: Mauro Giovanni (Milano)

Note

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Lega Nord Girone B

Genoa CFC - Alessandria US 2 - 2 (0 - 0)

RETI:

55. Catto [Ge] , 75. Catto [Ge] 66. rig. Carcano C.[A], 85. Gandini G.[A]

Alessandria US

Caviglia Giovanni, Lauro Armando, Lazoli (II) Arturo, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Bosio Luigi, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Gandini Giuseppe, Baucia Giovanni CarloAll.: Humphreys Percy

Formazione avversaria

GENOA CFC: De Prà, Morchio, De Vecchi Renzo, Barbieri, Burlando, Leale, Mariani Edoardo, Sardi (II) Enrico, Catto, Moruzzi, Bergamino (I) Augusto, All.: Garbutt William.

Arbitro: Mauro Giovanni (Milano)

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Caviglia Giovanni, Lauro Armando, Lazoli (II) Arturo, Papa (II) Nicola, Carcano Carlo, Bosio Luigi, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Gandini Giuseppe, Baucia Giovanni Carlo

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