Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1982/1983
Serie C2
06-03-1983 - Giornata: 23 - Asti - Vincenzo Bosia


Asti T.S.C. AC - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lorenzotti Giuseppe, Berlanda Claudio, Primizio Stefano [78. Caracciolo Francesco], Camolese Giancarlo, Gregucci Angelo Adamo, Lancetti Marco, Monzani Emilio, Scarrone Pier Paolo, Spinella Diego [48. Paci Roberto], Pieri Luca, Canzanese Alfredo A disp.:Condemi Antonio, (P) Lucetti Angelo, Piccini Stefano All.: Ferretti Mirko

Formazione avversaria
ASTI T.S.C. AC: Riccarand, Crispoltoni, Franchini, Bellacomo, Spollon, Maggioni, Rispoli [73. Di Meo], Morcia, Marchese, Frara, Bertuzzo. A disp.: Bocchino, Piazza, Zorzetto, Scarpa. All: Neri Marcello

Arbitro: Predieri Roberto (Varese)
Note
Angoli: 6-9 Spettatori: 2.300 circa per un incasso di 9.800.000 Splendida giornata di sole, terreno in buone condizioni, anche se leggermente secco Inizio gara ore 15.00

Commento
L’ALESSANDRIA PAREGGIA (0-0) IL DERBY DELLA PAURA CON I “ GALLETTI” Asti, un punto tra gli sbadigli Domani sera (ore 20,30), scende il Catanzaro al "Moccagatta" Sbadigli per 2.500, domenica scorsa al “Comunale” di Asti, dove i giocatori locali e quelli dell’Alessandria, forse preoccupati dalla non proprio esaltante posizione di Classifica, hanno irritato il pubblico con una tattica estremamente rinunciataria, a volte autentico non gioco. Risultato logico, ineccepibile: 0-0. Una notevole superiorità territoriale da parte dell’Alessandria, decisamente più consistente nel corso del primo tempo, ma pochissime le occasioni da rete. “Moviola” Canzanese e Diego Spinella (quest’ultimo sostituito all'inizio della ripresa per infortunio) e poi anche il giovane Paci, non hanno saputo smuovere il risultato in bianco. Il resto della formazione ha passeggiato anziché correre; i soli Camolese, Primizio ed in parte Monzani hanno offerto qualche spunto apprezzabile; troppo lezioso anche se estremamente di sciplinato e preciso capitan Scarrone. Sull’altro fronte, un Asti “baby”. L’allenatore Marcello Neri ha dovuto fare di necessità virtù, mandando in campo due diciassettenni (Crispoltoni e Morcia) perché i titolari, nel corso della tradizionale partitella di allenamento del giovedì, se l’erano date di santa ragione. Il più malconcio, l’ex alessandrino Cascella, era stato messo K.O. da un’entrata “assassina” di Scarpa. Se si aggiunge alla delicata posizione in classifica, anche la ristrettezza e l’incompletezza dell’organico si capisce come mai i galletti abbiano preferito rinunciare alla bagarre, limitando al minimo (forse anche per incapacità) le proiezioni offensive. Di tutto questo non ha saputo trarre giovamento la timorosa Alessandria di Mirko Ferretti. Emblematico il commento del mister. Cercate di capirci, siamo arrivati ad Asti reduci dalla beffa di domenica scorsa con il Derthona. Nessuno avrebbe gradito una nuova sconfitta, non potevamo rischiare. Chiuso in pareggio il primo tempo, ho preso da parte i ragazzi e ho raccomandato loro la massima attenzione; l’ho detto e lo ripeto: non serve attaccare in massa, bisogna segnare. Questa volta non ci siamo riusciti, ma abbiamo migliorato dal punto di vista tattico». Effettivamente la squadra inizia a dare i frutti sperati dal punto di vista del gioco. Il buon Mirko ha riproposto la candidatura di Camolese in mediana, spostando in prima linea Luca Pieri, per cercare di sfruttarne i guizzi repentini. Ad Asti l’apatia (o la paura ) hanno invece fatto zero a zero. Il taccuino parla chiaro. Nella prima frazione, pubblico in piedi soltanto in un paio di occasioni. Le punte, cui i difensori davano spesso e volentieri una mano, aprendo compiacenti “buchi” ai limiti dell’area, erano tutto meno che fulmini di guerra, neppure Spinella, colpito duro ad un ginocchio e presto fuori dalla mischia. Il primo tiro dell’Alessandria è al 13’, ma si tratta di una debole battuta di Scarrone, parata a terra da Riccarand; al 26’ un’azione classica per l’Alessandria: calcio di punizione di Scarrone, mancato intervento aereo di Canzanese, che riesce soltanto a sfiorare il pallone. Al 30’, dopo una mischia in area astigiana non sfruttata da Spinella, c’è l’unico brivido per la formazione ospite sugli sviluppi di un calcio di punizione indiretto in area, concesso per un difettoso rinvio del portiere. Lorenzotti non corre rischi. (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) ASTI E ALESSANDRIA CONTESTATE DAI TIFOSI MARCATURE RIGIDE, "MELINA" E SCIALBO 0-0 La paura di perdere ha messo il freno ad Asti e Alessandria, protagoniste al Comunale di una partita deludente, conclusasi sullo 0-0. La divisione della posta ha comunque accontentato le due formazioni, il cui obiettivo principale era quello di smuovere la classifica, anche a scapito dello spettacolo. Ci sono riuscite secondo copione, ma il pubblico (2500 spettatori) non ha mancato di esternare il suo disappunto con i fischi diprammatica. D'altra parte, da come si era potuto vedere al momento dell'ingresso in campo delle squadre, non risultava difficile pronosticare una gara estremamente abbottonata; marcature rigide in difesa, centrocampo a ragnatela su entrambi i fronti e due punte per parte, lasciate sovente isolate o rifornite con palloni avventurosi. L'Alessandria nel primo tempo ha comunque cercato di impostare qualcosa di valido, ma i suoi tre uomini di spicco, Primizio, Camolese e Monzani, abbastanza intraprendenti, hanno trovato nella lentezza del compagni un difficile ostacolo da superare. Nella ripresa, poi, l'Asti, assestatosi meglio a centrocampo, è cresciuto, contenendo maggiormente la manovra dei grigi e cercando di colpire qualche volta in contropiede. Ma si è trattato sempre di scintille senza esito. La cronaca è quella tipica degli 0-0 soporiferi: la prima nota è al 28', con Riccarand che sventa di pugno sulla testa dell'accorrente Spinella. Quest'ultimo, scontratosi con il portiere, si infortuna ad un ginocchio e dovrà lasciare il campo al 48', rilevato da Paci. Al 41', un tiro di Camolese è parato agevolmente dal n. 1 dei padroni di casa, che un minuto dopo interviene nuovamente, alzando sopra la traversa una conclusione dal limite di Scarrone. In apertura di ripresa, al 50', Atei, in tuffò di testa, spedisce fuori un invitante cross dalla sinistra di Camolese. Dieci minuti dopo è la testa di Bertuzzo a indirizzare un metro fuori dalla porta alessandrina un cross dalla destra Man mano che passano i minuti, il gioco continua a ristagnare a centrocampo con frequenti meline che innervosiscono gli spettatori. L'unica arma adoperata, senza successo per altro, nel tentativo di guadagnare l'area avversaria, è il contropiede. Ci prova al 67' Scarrone, che spara dal limite dopo azione personale: la sua conclusione è ribattuta da Riccarand. Canzanese, in ritardo, non aggancia. Unico brivido (si fa per dire), all'86', quando Gregucci cintura in area la punta Di Meo, che rovina a terra. Per l'arbitro non è fallo. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Cavagnino) RISULTATI: Carbonia-Torrees 1-1 Derthona-Casale 0-0 Grosseto-Lucchese 2-1 Imperia-Foligno 0-1 Montecatini-Civitavecchia 2-0 Pontedera-Cerretese 1-0 S. Elena Q.-Prato 0-0 Spezia-Savona 0-0 CLASSIFICA: Prato* p.34; Foligno* 31; Torres 28; Casale* 25; Savona, Derthona 24; Grosseto 23; Lucchese, Alessandria, Spezia, Pontedera 21; Cerretese, S.Elena Quartu* 20; Asti, Imperia, Carbonia* 19; Montecatini, Civitavecchia 17 (Una gara in meno) Classifica marcatori: 15 RETI: Vitale (Prato) 12 RETI: Cipriani (Cerretese) 9 RETI: Fiaschi (Grosseto) 7 RETI: Canessa, Palmisano (Torres), Venturini, Grossi (Prato), Cappellari (Imperia) 3 RETI: Guerra, Magagnini, Boccasile (Casale) Il punto sul campionato Giornata caratterizzata dai pareggi: ben cinque. La solita ingenuità difensiva ha condannato la migliore Imperia della stagione, ad una sconftita immeritata per mano del Foligno, seconda in classifica che si è avvicinata alla capolista Prato, fermata sul pari, in Sardengna, sul campo del S.Elena . Ha pareggiato la terza forza del girone, la Torres, sul campo del Carbonia. Vittoria e sorpasso in classifica per il Grosseto che ha avuto ragione, di misura, della Lucchese. A reti inviolate si è conclusa la gara tra il Derthona e il Casale, gli spunti sono stati davvero pochi su entrambi i fronti.